Fallimento Banca Etruria: una storia senza fine con la beffa della prescrizione

Il processo di appello per 23 imputati slitta di un altro anno: risparmiatori inferociti
Il processo di appello per il falimento di Banca Etruria, per i 23 imputati, slitta di un altro anno: udienza fissata al 17 ottobre 2024 dopo che a maggio si era registrata la prima falsa partenza. Rabbia dei risparmiatori per i tempi lumaca della giustizia per effetto dei quali a giorni va in prescrizione il reato di bancarotta semplice mentre restano, almeno per ora, i margini per arrivare a definire le posizioni della bancarotta fraudolenta.
Il processo riguarda ex vertici, membri del cda, funzionari e revisori dell'istituto di credito messo in risoluzione nel 2015 e dichiarato insolvente nel 2017 accusati per una serie di affidamenti di denaro, molti milioni, senza le necessarie garanzie e che avrebbero contribuito a mandare in default la banca di Arezzo. In primo grado tutti assolti eccetto Alberto Rigotti, 6 anni, che ha presentato appello.
Lunedì 16 ottobre a Firenze, è stato preso atto che il collegio di giudici di secondo grado va composto ex novo in quanto un membro viene trasferito in altra sede. Fissato un calendario di sei udienze per risentire i testimoni già sfilati in tribunale ad Arezzo quando la conclusione fu: "il fatto non sussiste". Con il tribunale aretino che ha motivato: non fi bancarotta ma i prestiti non andati a buon fine rientrano nelle logiche del mercato.
Disappunto per i tempi lunghissimi della giustizia è stato espresso dai legali dei risparmiatori che evidenziano come per altre vicende si è proceduto con maggior celerità e come è grave per casi come questo, che toccano direttamente i cittadini, non definire nel merito i procedimenti perché il tempo è scaduto.
Sul filone bancarotta la giustizia è pervenuta in via definitiva a due sentenze definitive rilevanti, concordate, con ex presidente ed ex direttore di Bpel, Giuseppe Fornasari e Luca Bronchi a 3 anni e 4 mesi. Avevano scelto il rito abbreviato. Mentre il maxi processo con rito abbreviato viaggia a velocità lumaca ancora lontano dalla conclusione.
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