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Per Ugo Russo il ritorno a un grande amore

Torna in teatro e verrà consegnato un prestigioso premio a Marcello Lippi

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“Il primo impatto con i palcoscenici che mi potessero far respirare aria di commedia o, comunque, di lavoro teatrale, fu per me assolutamente regale: quello dei due locali che tra il 1960 e il 1970 erano i più conosciuti di Roma. Sto parlando del Piper e del Gattopardo, che non accoglievano soltanto cantanti e gruppi di grido ma anche musical, rappresentazioni e recite di grande effetto. E questo perché avevo avuto la fortuna di entrare a far parte del Csr (Centro studentesco romano) e si facevano davvero cose egregie; tra l’altro, da lì uscirono fuori attori e cantanti che negli anni a seguire sarebbero diventati molto conosciuti nel panorama dello spettacolo italiano”. Ugo Russo, a Sansepolcro nostro Cittadino onorario e Presidente onorario della locale squadra di calcio, inizia in tal modo questa nostra intervista che verte su una clamorosa novità che riguarda la sua lunga ed importante carriera. Per capire tutto ciò bisogna fare un passo indietro. Dopo il triennio 1969-71 con il Csr e i numerosi matinée al teatro “Orione”, organizzati dal barone Cini, Ugo rappresentò in teatro per 25 repliche nel 1976, da protagonista,“Ma che sera pazza questa sera” con dentro molte, delle sue riuscitissime imitazioni. Da lì in poi, e ancora prima, la frequentazione di moltissimi palcoscenici indigeni e non solo, ma per proporre le sue canzoni e le parodie dei suoi personaggi in spettacoli musicali veri e propri. Oltre, ovviamente, ad essere diventato e rimanere tuttora uno dei giornalisti più apprezzati.

Allora, Ugo, vogliamo parlare di questa tua ulteriore novità? “Dopo 48 anni torno a fare teatro nell’ambito di un evento straordinario che riguarda un grandissimo campione del nostro sport, oltre che mio amico fraterno e che purtroppo non c’è più da qualche tempo: Sandro Mazzinghi. Dal 5 al 7 di ottobre a Pontedera, cittadina dove è nato, il locale Teatro Era vedrà sia la messa in scena della commedia di Dario Torromeo “Il Ciclone di Pontedera-Anche i pugili piangono”, sia la premiazione del 2° Premio nazionale “Alessandro Mazzinghi” che quest’anno verrà assegnato a Marcello Lippi, consigliato e portato da me, facendo io parte, tra l’altro, della commissione ristretta a 4 elementi che ogni anno ha il compito di assegnare il premio nazionale ad una personalità altamente rappresentativa. Ricordo che il tecnico di Viareggio è stato l’ultimo finora a portare l’Italia del calcio ad alzare la Coppa del mondo”.

Elenchiamo i nomi della Commissione del premio, formata da Riccardo Minuti, lo stesso Ugo Russo, Dario Torromeo e David Mazzinghi, il figlio maggiore di Sandro, mentre il riconoscimento dell'Amministrazione comunale, dedicato a una realtà sportiva locale che si è particolarmente distinta, andrà alla società Club Scherma Valdera, per i successi e i risultati ottenuti e per la partecipazione al progetto SchermAbilità.

Sappiamo che ne’ “Il Ciclone di Pontedera” con te ci saranno altri grossi nomi dello sport, del giornalismo e del teatro. Li vuoi citare? “Oltre al giornalista Dario Torromeo, una vita come firma del Corriere dello sport per il pugilato e apprezzato scrittore, che ha composto il lavoro, i due pugili campioni del mondo e che hanno curato la crescita di nuovi talenti, diventati a loro volta medaglie olimpiche. Patrizio Oliva e Francesco Damiani, gli attori Mauro Parrinello, Chiara Argelli e Giuseppe Ippoliti; ad assistere, ovviamente, ci sarà la famiglia Mazzinghi con la moglie Marisa ed i figli David e Simone”.

Quale sarà il tuo ruolo? “Racconterò i momenti sportivi e umani che mi hanno legato al grande pugile, tanti aneddoti di vita, l’amicizia presto sbocciata e che è durata varie decine di anni”; inoltre commenterò i suoi matches più importanti, facendo la radiocronaca di spezzoni dei suoi incontri che lo hanno portato ai titoli mondiali conquistati”

Ci potremo aspettare un seguito di questa tua rinnovata esperienza in teatro? “Si stanno già raccogliendo altre date –conclude Ugo Russo-e si spera di fare un numero di rappresentazioni che possano omaggiare al meglio la figura di un grande campione che ha dato ampio lustro allo sport italiano nel mondo; in più è stato un costante esempio per il suo modo splendido di vivere, pur tra mille avversità. Voglio ancora dire che nella circostanza dei primi giorni di ottobre la sua città, Pontedera, gli intitolerà una piazza e questa, credo, sarà la cosa più bella e significativa tra tutte”. Si tratta del largo che si trova nella parte finale di via Gioacchino Rossini adiacente a Piazza del Teatro. Lì, oltre alla targa per la toponomastica, sarà collocato anche un pannello biografico dedicato a Mazzinghi. A tre anni dalla morte del campione la sua città gli conferisce un tangibile segno di riconoscenza. Alessandro Mazzinghi, Sandro per i milioni di tifosi che lo hanno amato, che è stato il più importante personaggio pontederese espresso dalla storia.

Redazione
© Riproduzione riservata
02/10/2023 17:16:20


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