Le fake news ai tempi dell’Intelligenza Artificiale

L’UE al lavoro per limitarle
Non è più il tempo delle fake news di una volta, quelle fatte con fotomontaggi o profili social falsi, frutto di siti internet inventati e diffuse poi con hashtag creati ad arte. Oggi le notizie false hanno fatto il salto di qualità e occorre fare maggiore attenzione per riconoscerle.
Merito, anzi colpa, dell’Intelligenza Artificiale, che, come un fiume in piena, ha spazzato via anche il vecchio modo di fare informazione. Oggi, infatti, non è raro trovare siti internet interamente gestiti da IA, con articoli e approfondimenti che portano la firma di giornalisti inesistenti. Le ultime notizie parlano di ben 49 siti che usano chatbot per scrivere notizie false in ben sette diverse lingue. La ricerca, condotta da NewsGuard, organizzazione che ha proprio l’obiettivo di contenere e combattere le fake news, ha messo la lente di ingrandimento su siti come Biz Breaking News, Daily Business Post o Market News Repost, mettendo in luce come la gestione di questi portali (che nel nome rimandano alle tradizionali testate giornalistiche) sia affidata a modelli di linguaggio progettati per imitare la comunicazione umana.
Dalla politica all’ambiente, dalla finanza alla tecnologia sono tanti i temi che finiscono nel novero delle notizie inventate. Tra questi anche il settore del gioco pubblico, con fantomatici articoli su trucchi per vincere alle slot online, un argomento quanto mai imprevedibile dal momento che il funzionamento stesso delle slot si basa sulla casualità degli algoritmi che garantiscono la sicurezza dei titoli presenti nella piattaforme di gioco e nei casinò online. Oppure sulle relazioni tra sanità e inquinamento, con articoli che mettevano in relazione le scie chimiche, i vaccini contro il Covid 19 e anche il surriscaldamento globale. Un vero e proprio calderone di falsità e di menzogne, che finisce per alimentare introiti pubblicitari e paura sociale.
Per questo la Commissione Europea ha deciso di scendere in campo contro la diffusione di fake news generate dall’IA. Nell’accordo, proposto dalla vicepresidente della Commissione europea Vera Jourova e sottoscritto Google, Meta, Microsoft, TikTok e altre società, si propone la creazione di una etichetta digitale in grado di identificare i contenuti creati dall’Intelligenza Artificiale e farli riconoscere dagli utenti. “Non vedo alcun diritto per le macchine di avere la libertà di parola” ha dichiarato ancora la Jourova, che intanto è al lavoro anche sulla AI Act, la legislazione che permetterà di regolamentare in maniera chiara tutto l’universo dell’IA. La normativa, però, non è stata ancora completata. L’obiettivo è di farlo entro la fine del 2024.
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