Sisma devastante in Marocco: oltre 800 morti e centinia di feriti

Italiani "bloccati sulle montagne"
Paura, macerie, urla e buio che cala su città e villaggi dopo il sisma. Una forte scossa di terremoto - magnitudo 6.8 della scala Richter - ha colpito la regione di Marrakech, in Marocco, provocando al momento 820 morti al momento accertati e oltre 300 feriti di cui 51 gravi. Il ministro degli esteri Antonio Tajani ha reso noto che nel Paese al momento non risultano vittime italiane ma che 200 dei nostri connazionali sono monitorati. Da un gruppo di essi arriva la notizia che sono bloccati fuori dall'hotel sul passo Tizi n'test e la strada è sbarrata da una frana da entrambe le parti. Camminano attraverso i monti diretti ad Agadir. I sismografi hanno registrato la scossa alle 23.11 di venerdì 8 settembre. L'epicentro è stato localizzato al centro del paese, a 16 chilometri del villaggio Tata N'Yaaqoub, nel municipio di Ighil, 72 chilometri a sud-ovest di Marrakech.
La solidarietà di Meloni e gli altri leader
La premier Giorgia Meloni ha garantito "la piena disponibilità dell'Italia a sostenere il Marocco in questa emergenza". Una vicinanza a Rabat espressa da più parti, a partire dall'Ue che si dice pronta a fornire al Marocco "tutta l'assistenza necessaria". Le condoglianze arrivano da più parti, anche da Vladimir Putin che le ha rivolte al "popolo amico" del Marocco dopo il terremoto. E dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Il terrore nei luoghi di vacanza
La scossa però è stata sentita lungo tutta la dorsale dell'Atlante, a Merzouga, una delle porte del deserto, Taroudant, Essaouira e Agadir e dall'altro versante della catena montuosa a Casablanca, fino a Rabat. Il movimento ondulatorio è durato circa 30 secondi. Ingenti i danni materiali. Sono state mobilitate le forze dell'ordine, la protezione civile e il personale medico e paramedico per predisporre un eventuale piano di emergenza. Il bilancio del sisma si aggiorna di minuto in minuto, man mano che arrivano i dati dalle città e soprattutto dalle località di montagna vicine all'epicentro. I paesi che punteggiano l'Atlante sono molto poveri, spesso non hanno collegamento internet e le case sono costruite con il caratteristico muro a pisé, realizzato in paglia, fango e sassi.
Marrakech a pezzi e al buio
Grande paura soprattutto nella medina di Marrakech, dove le parti più fragili delle mura che circondano il centro storico sono crollate. Hanno ceduto alcune abitazioni, nella piazza Jamaa el Fna è crollato il minareto di una piccola moschea vicino allo storico 'Café de France'. Si segnalano danni nella kasbah di Marrakech e crolli di abitazioni nella zona a nord est. In città nuova ci sono crepe nel campanile della chiesa cattolica di Gueliz. Crolli di facciate a Essaouira, sull'Oceano atlantico e a Ouarzazate, nel centro Sud.
Il panico dei turisti
In migliaia si sono riversati per le strade della città nuova di Marrakech e nei vicoli della medina, in preda al panico.
Elettricità e collegamento internet sono mancati a lungo. Il centralino dell'ambasciata italiana a Rabat ha ricevuto numerose chiamate soprattutto da parte di turisti che chiedono di rientrare a casa.
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