Corea del Nord: lancio di missili e portaerei, così gli Usa vogliono tenere a bada Kim
Tokyo sta valutando il possibile dispiegamento di un migliaio di missili a lungo raggio
Continuano a volare missili in Asia orientale. Dopo il sorvolo del Giappone da parte dello Hwasong-12 della Corea del Nord, Stati Uniti e Corea del Sud hanno risposto con 4 missili terra-terra a corto raggio (gli Atacms della Lockheed-Martin) nel mar del Giappone. In più Seul ha sparato anche due missili autoctoni Hyunmoo-2. Secondo John Kirby, consigliere Usa per la sicurezza nazionale, gli alleati hanno mostrato di avere «la preparazione militare per rispondere alle provocazioni della Corea del Nord».
L’incidente
Ma i test sono stati un parziale autogol per Seul, visto che uno dei due Hyunmoo-2 si è schiantato al suolo a circa 700 metri di distanza dalla base aerea di Gangneung, causando un incendio. Ecco svelato il giallo dell'esplosione notturna di ieri, che aveva fatto riversare sui social gli allarmati residenti. Visto l'iniziale silenzio delle autorità, in molti pensavano si trattasse di un attacco di Pyongyang. Dopo ore di voci, lo stato maggiore delle forze armate ha ammesso che si trattava di un incidente causato da un'avaria e si è scusato per l'iniziale riserbo. Non un grande spot per la produzione missilistica sudcoreana e le sue capacità di deterrenza. Solo pochi giorni fa era stato presentato il nuovo Hyunmoo-5 a raggio intermedio.
Gli Usa
Rassicurazioni arrivano invece sull'impegno americano, col dispiegamento della Ronald Reagan nelle acque a est della Corea del Sud. Fatto insolito, visto che di solito la portaerei a propulsione nucleare naviga più a sud. Washington si è anche detta disponibile a trattare con Kim Jong-un «senza precondizioni» per la denuclearizzazione, ma Pyongyang non pare intenzionata a negoziare. Anzi, aumentano le voci su un possibile test nucleare nelle prossime settimane: sarebbe il primo dopo 5 anni. E la situazione globale rende più complesso immaginare il riavvio del dialogo come era invece accaduto nel 2017.
Il Giappone
Preoccupato anche il Giappone: il premier Fumio Kishida parlerà col presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol. Tokyo sta valutando il possibile dispiegamento di un migliaio di missili a lungo raggio: in mente ha non solo Kim ma anche Russia e Cina, che si sono peraltro opposte alla richiesta Usa per un incontro d'emergenza del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sulla Corea del Nord. Mosca e Pechino hanno condotto di recente diverse manovre, spesso congiunte, intorno al Giappone. Durante le esercitazioni di agosto intorno a Taiwan, 5 missili balistici cinesi sono finiti nelle acque nipponiche. Nelle scorse settimane, Seul ha denunciato incursioni aeree di jet russi.
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