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Parlamento Ue, Von der Leyen: “Evitare che il Covid diventi la pandemia dei non vaccinati"

Standing ovation per Bebe Vio

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«L’Europa è unita per garantire i vaccini a tutti gli europei. Nonostante le critiche, l’Unione è stata leader nella campagna di somministrazione, fornendo oltre 700 milioni di dosi ad altri paesi». Lo ha detto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen aprendo il suo discorso sullo stato dell’Unione. Poi aggiunge: «L’Unione donerà altri 200 milioni di dosi agli Stati che ne hanno bisogno. Siamo gli unici a farlo». ll prossimo anno sarà «Una prova di carattere» per il continente, che non ha ancora del tutto scongiurato la minaccia del Covid.

La pandemia

«L’Ue ha a disposizione oltre 1,8 miliardi di vaccini, abbastanza per garantire la terza dose a tutti e spronare le somministrazioni nei Paesi comunitari che sono rimasti indietro». Il riferimento è ai Paesi dell’Europa est, come Romania, Bulgaria e Ungheria, dove la campagna vaccinale procede con lentezza. Dobbiamo fare in modo che questa non diventi la pandemia dei non vaccinati». La presidente ha poi annunciato un piano di investimenti da 50 miliardi per migliorare la sanità dell’Unione.

«Le aziende paghino il giusto»
Dopo un’analisi dello sforzo europeo sulla campagna vaccinale, il discorso di von der Leyen si sposta sul tema dell’approvigionamento dei semiconduttori. Forniture imprescindibili per il tessuto industriale comunitario e per lo sviluppo delle energie rinnovabili: «Siamo ancora troppo dipendenti dall’Asia per questo tipo di prodotti», ha detto.
Il punto successivo riguarda la lotta all’elusione fiscale delle grandi multinazionali: «E’ giusto che le imprese facciano utili, ma il minimo è che paghino il giusto. Continueremo a lottare contro evasioni e frodi. E’ in cantiere un progetto di legge contro i profitti dissimulati da aziende di comodo. Faremo di tutto per siglare l'accordo storico Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) sulle multinazionali. E’ una questione di equità».

Il 2022 l’anno dei giovani
Il prossimo sarà l’anno europeo dedicato ai giovani: «Dobbiamo modellare l’Europa a immagine del loro futuro». Von del Leyen ha annunciato l’istituzione di Alma, un programma di formazione all’estero per i non ancora occupati paragonabile all’Erasmus universitario: «Dobbiamo permettere ai giovani che non lavorano e non fanno formazione di poter accrescere la loro esperienza lavorativa in un altro Stato membro».

Sul clima: «Il momento di agire è adesso»
«Inquinare avrà un prezzo», ha detto la presidente parlando della transizione energetica. «La Cop 26 di Glasgow sarà il momento della verità per la comunità globale. La volontà delle superpotenze «Dovrà essere supportata da piani concreti perchè gli attuali impegni presi non manterranno il riscaldamento globale entro gli 1,5 gradi». Il riferimento è agli impegni sul clima presi dalla Cina: «Riteniamo ambiziosi i piani del presidente Xi Jinping sulla decarbonizzazione – ha aggiunto – ma vorremmo capire come il Paese si allontanerà dai combustibili fossili».

Afghanistan: «Siamo a fianco delle donne»
«Assicureremo un ulteriore pacchetto di aiuti per l’Afghanistan da 100 miliardi di euro. Siamo a fianco delle donne, dei giornalisti e del popolo afghano che sta vivendo un grande disastro umanitario», ha detto von der Leyen.

Poi il discorso si sposta sul tema della politica estera: «L’Europa deve essere in grado di fare di più da sola, dobbiamo offrire stabilità al nostro vicinato. Se le crisi all’estero non verrano gestite per tempo, le crisi arriveranno da noi», ha detto la presidente di Commissione parlando dell’approccio europeo alla politica estera. «L’Unione è un fornitore di sicurezza unico. Ci saranno missioni dove la Nato e l’Onu non sarà presente, ma l’Europa dovrà esserlo».

Sul ritardo nel programmare una politica estera comune, von der Leyen ha affermato che è «Mancata una volontà politica. E’ un problema se gli Stati membri che operano in una stessa regione non condividono informazioni a livello europeo. Dobbiamo cooperare di più sul fronte dell’intelligence. L’Unione deve considerare un centro unico di conoscenza situazionale per essere informati e in grado di decidere».

Esenzione Iva per la difesa
«Dobbiamo essere preparati al meglio», aggiunge. «Dobbiamo trovare modi per incrementare tutte le sinergie possibili. Possiamo pensare a una esenzione dell’Iva per l’acquisto di attrezzature militari prodotte in Europa. Questo ridurrebbe la nostra dipenenza». Il passaggio successivo è sulla sicurezza informatica: «Abbiamo bisogno di una politica che includa standard comuni per giungere a una cyber-resilienza europea contro gli attacchi ibridi». Entro fine anno ci sarà una nuova dichiarazione congiunta Nato-Ue.

«L’Europa deve passare al livello successivo»
«Sotto il semestre di presidenza francese organizzeremo un vertice comune sulla difesa», ha dichiarato la presidente di Commissione, che ha ribadito l’intenzione di aumentare la cooperazione con i partner storici del continente: «Stringeremo le nostre relazioni con gli Stati Uniti e aumenteremo il nostro impegno di partnerariato orientale. Se l’Europa deve essere presente in maniera più attiva dobbiamo pensare alle cooperazioni di prossima generazione». 

«Determinati a difendere lo stato di diritto»

«Siamo determinati a difendere i valori Ue, lo Stato di diritto, l'indipendenza della magistratura: in alcuni Paesi gli sviluppi sono preoccupanti». Il messaggio indiretto della presidente è rivolto ai Paesi del cosiddetto gruppo Visegrad, un’alleanza culturale e politica di cui fanno parte Polonia e Ungheria. «Dev’esserci un'azione concreta».

Progressi lenti sulle migrazioni
Il nuovo patto su migrazione e asilo mette a disposizione tutti gli strumenti «Per fronteggiare situazioni come quelle al confine Bielorusso. Ma «I progressi sono lenti. E' il momento di avere una politica migratoria a livello Ue. La migrazione non deve essere più usata come un argomento per dividerci». 

Von der Leyen ha sottolineato il valore dei diritti umani come caposaldo dei valori europei. «Per qeusto proporremo il divieto vendita di prodotti realizzati con il lavoro forzati, i diritti umani non sono in vendita a nessuno prezzo. Fare affari nel mondo è positivo. Però non può essere fatto a spese di dignità e libertà individui. Ci sono 25 milioni di persone obbligate al lavoro forzato. Non possiamo accettare che vengano costretti a realizzare prodotti che finisco in vendita in negozi in Europa».

Una norma contro la violenza delle donne
«Entro la fine dell’anno vareremo una norma contro la violenza delle donne. La difesa delle donne fa parte dell’anima europea è per questo noi lotteremo». Dopo aver sottolineato l’impegno comunitario, il discorso della presidente si sposta sulla difesa dell’informazione. Von del Leyen cita i giornalisti europei che hanno perso la svolgendo solo il loro lavoro. Il primo nome citato è quello di Daphne Caruana Galizia. «Verrà proposta una legge sulla libertà dei media, perchè difendendo la libertà di stampa difendiamo la democrazia».

Il discorso di von der Leyen si chiude con l’invito in aula della campionessa paralimpica italiana Bebe Vio. L’Europarlamento le dedica una standing ovation. «Incarna lo spirito degli europei di prossima generazione. Facciamoci ispirare da lei», ha detto von Der Leyen, che ha chiuso il suo discorso esclamando in italiano «Si può fare!».

Notizia e foto tratte da La Stampa
© Riproduzione riservata
15/09/2021 13:51:53


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