Traversine ferroviarie col creosoto: c'è il rischio inquinamento per un terreno di Pieve

L'area è stata posta sotto sequestro da parte dei carabinieri della stazione di Pieve Santo Stefano
Decine di traversine ferroviarie impregnate di creosoto e sequestrate dai carabinieri forestali della Stazione di Pieve Santo Stefano: c’è il rischio inquinamento del terreno. L’operazione si è svolta nei giorni scorsi nella località di Bulciano: siamo in aperta campagna, a nord di Pieve in direzione del confine regionale con l’Emilia Romagna. I carabinieri forestali erano impegnati in un normale controllo del territorio quando hanno notato le stesse traversine, qualche decina, stoccate all’estremità di un terreno: probabilmente da tempo si trovavano in quel punto, seppure avevano rimosso la copertura così da poterle utilizzare per una palizzata di recinzione. È scattato l’immediato sequestro perché queste traversine di legno erano impregnate di creosoto, una sostanza altamente cancerogena che nel passato veniva utilizzata per mantenerle. I carabinieri forestali della Stazione di Pieve Santo Stefano hanno immediatamente posto i sigilli sull’area e sono in corso gli accertamenti per verificare il grado di contaminazione del terreno sottostante. Il materiale era stoccato lì da tempo, come detto, e non è da escludere che a seguito di agenti atmosferici – in particolare pioggia e neve – nel tempo abbia rilasciato a terra la sostanza cancerogena, inquinando di fatto il terreno. L’area è piuttosto circoscritta, seppure in parte le traversine erano già state smosse per essere utilizzate. Il personale forestale, quindi, ha provveduto a prelevare dei campioni del terreno a più profondità, i quali sono già stati spediti in un laboratorio specializzato per essere analizzati. Un metodo che veniva utilizzato nel passato, tale da essere considerato un vero e proprio traffico illecito di rifiuti spesso per non andare incontro agli oneri dello smaltimento: ancora oggi, purtroppo, capita di trovare situazioni di questo tipo soprattutto se non vengono trattate. Anni addietro, infatti, nel momento in cui vennero sostituite con quelle in cemento le vecchie in legno venivano date agli agricoltori – chiaramente in maniera non legale – da poter utilizzare come colonne per i vigneti, all’interno di essiccatoi per stagionare le foglie di tabacco oppure semplicemente per legna da ardere. Chiaramente di questi soggetti che “consegnavano” le traversine in maniera illegale non c’è più traccia seppure il creosoto ha contaminato diversi terreni rilasciando la sostanza: problemi possono esserci anche per l’essere umano, seppure la parte contaminata andrà rimossa e bonificata a spese dagli stessi proprietari. Casi di questo tipo si sono verificati anche nel passato: ora sono in corso le indagini, soprattutto di laboratorio, per capire se anche il terreno di Bulciano a Pieve Santo Stefano risulta contaminato. Per il momento restano i sigilli e i lavori relativi alla palizzata sono stati interrotti dai carabinieri forestali; i controlli proseguono per capre se ci sono situazioni analoghe a questa in Valtiberina.
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