“Così l’Europa finanzia l’orrore della corrida in Spagna, fra atrocità e poca sicurezza sanitaria”
Mostrate le sofferenze dei tori prima della morte nell’arena e poi il trasporto delle carcasse
In Spagna l’epidemia da coronavirus ha messo a serio rischio la corrida. Una tradizione che ha chiesto aiuto al governo spagnolo nonostante il sempre più cresce disinteresse per questo tipo di manifestazioni e le proteste degli animalisti per le sofferenze inferte ai tori. Ora una video-investigazione internazionale svolta dall’Unità Investigativa Lav insieme ad altre associazioni (Animal Guardians e Avatma Associazione del Veterinari per l’abolizione della Tauromachia e del maltrattamento animale), fa luce su alcuni aspetti particolarmente importanti ai tempi del Covid-19: la sicurezza sanitaria e i finanziamenti pubblici europei a questo tipo manifestazioni. Siviglia, Madrid e Algemesi. Sono le tre città da cui provengono le immagini realizzate la fine di settembre e l’inizio di ottobre scorso e che raccontano l’orrore della corrida. Il video non mostra il presunto eroismo del matador che scende nell'arena per affrontare il “temibile” toro, ma vere e proprie sevizie sugli animali uccisi violentemente dopo agonie e sofferenze che sembrano infinite: in molti casi il matador colpisce il toro con l’estoque in maniera non corretta, causando agli animali gravi e lente emorragie, visibili soprattutto dalla bocca. Un’atroce sofferenza a causa del lento soffocamento. In altri casi quando l’animale subisce il “colpo di grazia”, la puntilla (pugnale) viene usata più volte, mostrando un’agonia lentissima per i tori coinvolti.
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