Coltivare le rose: cosa fare nel mese di giugno
I rami delle rose antiche vanno accorciati di un terzo una volta sfioriti
Curate i roseti eliminando i rami che si accrescono dai fusti principali delle rose (detti succhioni) e quelli che emergono dal suolo (i polloni). Fatelo il prima possibile, quando non sono ancora lignificati. Asportate prontamente anche le malerbe che si sviluppano alla base delle piante estirpandole a mano e continuate ad assicurare i rami nuovi delle rampicanti ai tutori, per dirigerne lo sviluppo.
Alcune rose sfioriscono dalla prima settimana di giugno in poi e molte di queste vanno potate proprio al termine della fioritura; fanno eccezione le piante che producono frutti decorativi (i cinorrodi), come ad esempio le appartenenti alla varietà “rugosa”. I rami delle rose antiche, che fioriscono una sola volta all’anno, vanno accorciati di un terzo una volta sfioriti: effettuate il taglio poco sopra una gemma rivolta verso l’esterno dell’arbusto, favorirete uno sviluppo regolare del cespuglio. Riducete anche la lunghezza dei rami che si sono sviluppati troppo ed esportate quelli morti.
In questo periodo potete ringiovanire i rosai sarmentosi (ricadenti o rampicanti); i rami di questa pianta si sviluppano direttamente dalla base del cespuglio, eliminate tanti fusti vecchi, o poco produttivi, tanti quanti sono i nuovi getti e accorciate drasticamente i rami che hanno appena fiorito.
Verso fine mese, invece, iniziano a sfiorire gli ibridi di Tea (piante caratterizzate da grandi fiori posti all’apice di rami molto lunghi), accorciate di circa un terzo gli steli fiorali e, come sempre, effettuate il taglio poco sopra una gemma rivolta verso l’esterno della pianta.
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