“In Asia la popolazione delle tigri potrebbe triplicare in una sola generazione”

Lo rileva uno studio su alcune aree, ma serve un serio contrasto al bracconaggio
Secondo un nuovo studio sulla tigre, in alcune aree chiave dell’Asia le popolazioni del felino potrebbero triplicare in una sola generazione, ma solo contrastando il bracconaggio. Sono 18 le aree in 10 Paesi asiatici che potrebbero veder crescere la popolazione, passando da 165 a 585 individui. Insomma, questi Paesi potrebbero essere sulla buona strada per ospitare, nei prossimi 20 anni, la più alta concentrazione di tigri, a patto però di realizzare azioni efficaci nelle attività anti-bracconaggio e nel mantenimento delle prede, necessarie alla sopravvivenza dei grandi carnivori. Dall’inizio del ventesimo secolo si stima che la popolazione e l’areale di distribuzione delle tigri si siano ridotti del 95%, a causa del bracconaggio dilagante e della distruzione degli habitat. Nel 2010, la popolazione mondiale ha raggiunto il minimo storico di circa 3.200 esemplari (oggi siamo a 3.890), spingendo 13 governi a lanciare, con il Wwf, il «TX2», uno degli obiettivi più ambiziosi mai fissati per la conservazione di una singola specie. Nonostante l’obiettivo di raddoppiare il numero delle tigri in natura entro il 2022 sia ambizioso, questo è ancora possibile, a patto che vengano intrapresi al più presto interventi significativi di conservazione.
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