Agricoltura e innovazione: a San Giustino il Distretto di Economia Civile apre il Tavolo di lavoro

A Villa Graziani imprese, associazioni e istituzioni a confronto sui nuovi modelli sostenibili
Tradizione e innovazione, imprese e istituzioni, esperienze locali e visioni europee per un’agricoltura capace di affrontare le sfide del presente e del futuro. È stato questo il filo conduttore dell’incontro che sabato 11 ottobre, nella cornice di Villa Graziani a San Giustino, ha inaugurato ufficialmente il Tavolo Agricoltura del Distretto di Economia Civile dell’Alta Valle del Tevere umbra e toscana, promosso dalla Fondazione Progetto Valtiberina. Un appuntamento molto partecipato che ha riunito intorno allo stesso tavolo imprenditori agricoli, enti, amministratori e rappresentanti istituzionali, aprendo un percorso di confronto permanente tra mondo produttivo, società civile e pubblica amministrazione.
Dopo i saluti iniziali del presidente della Fondazione Progetto Valtiberina, David Gori, e del sindaco di San Giustino Stefano Veschi, quest’ultimo coordinatore del tavolo, la mattinata si è aperta con la prima sessione dedicata al tema “Il tabacco in Valtiberina: l’innovazione per la transizione ecologica”. Moderati da Jacopo Orlando, i tabacchicoltori Tommaso Poggini e Marco Masala, insieme all’imprenditore Aldo Spapperi, hanno illustrato i risultati dei primi esperimenti condotti in alcune piantagioni locali di tabacco Kentucky e Bright, incentrati sull’uso di macchinari per la sarchiatura meccanica intelligente. Si tratta di un’innovazione tecnologica che, grazie all’intelligenza artificiale, consente di eliminare le erbe infestanti senza ricorrere ad input chimici, con risultati già incoraggianti in termini di efficacia e sostenibilità. A seguire, Michele Falce di Novamont ha presentato le potenzialità dell’acido pelargonico, un prodotto di origine vegetale che permette un risparmio del 30% rispetto ai diserbanti tradizionali, riducendo sensibilmente l’impatto ambientale.
Particolarmente significativi anche gli interventi di Gennaro Masiello, presidente di ONT Italia e vicepresidente nazionale di Coldiretti, e di Stefano Mariotti, amministratore delegato di Manifatture Sigaro Toscano, che hanno sottolineato come la sostenibilità non debba essere intesa come un vincolo ma come un’opportunità per le imprese agricole. “Chi non innova rimane indietro – ha affermato Masiello –. L’innovazione è utile non solo alle comunità, ma anche al mondo dell’impresa. Occorre però che le istituzioni sostengano chi sceglie di sperimentare e introdurre pratiche nuove e più sostenibili”.
Mariotti, dal canto suo, ha evidenziato la valenza del momento: “È la prima volta che tutti i protagonisti di questa valle sono seduti allo stesso tavolo non per competere, ma per collaborare. È un primo passo importante per rendere più sostenibile la coltivazione del tabacco e l’intero sistema produttivo, riducendo l’impatto ambientale senza penalizzare qualità e redditività”.
Un appello alla politica e al mondo istituzionale è arrivato anche dall’europarlamentare Dario Nardella, membro della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo, che nel suo intervento ha ribadito la necessità di rafforzare nella prossima Politica Agricola Comune (PAC) i canali di finanziamento destinati all’innovazione, alle biotecnologie e alla ricerca varietale: “Ridurre l’uso di diserbanti e fitofarmaci e investire nella ricerca scientifica sono direzioni ormai tracciate. È lì che si costruisce l’agricoltura 5.0 del futuro”.
La seconda parte della mattinata si è concentrata sul tema delle piante officinali, un settore sempre più strategico per il territorio. Libero Valenti, presidente della Cooperativa Agricooper, e Massimo Mercati, amministratore delegato di Aboca Spa, hanno illustrato la nuova collaborazione tra le due realtà, basata su un innovativo percorso di trasferimento di competenze. Gli agronomi di Aboca stanno infatti formando lo staff tecnico di Agricooper sui metodi di coltivazione biologica delle piante officinali, attraverso un programma di formazione in campo, che si concluderà con la condivisione dei protocolli produttivi. “Questa mattinata segna l’inizio di un percorso che proseguirà con altre fasi e momenti di confronto – ha commentato Mercati – ma rappresenta già un punto di partenza importante per discutere insieme, imprese, istituzioni e cittadini, del futuro di un’agricoltura sostenibile e di alto valore aggiunto. È un’opportunità che possiamo cogliere solo se sapremo lavorare in rete, mettendo insieme esperienze e competenze diverse”.
L’incontro si è concluso con la volontà condivisa di proseguire il dialogo all’interno dei tavoli tematici del Distretto, che continueranno nelle prossime settimane con ulteriori appuntamenti dedicati agli altri assi di sviluppo. “La direzione intrapresa dal Distretto è quella giusta. Abbiamo gettato le basi per un dialogo trasversale tra enti, istituzioni e cittadini. La Fondazione sta centrando il proprio obiettivo nel facilitare un dialogo per lo sviluppo condiviso del territorio”, ha dichiarato il presidente Gori a margine dell’incontro.
Commenta per primo.