Monica Bellucci, Città di Castello e l'amore per il tartufo
Dal red carpet al saluto ufficiale all'evento in programma durante il weekend
Tutto il bello del “tartufo”: la trifola in passerella sul “red carpet”.Con il saluto della bellissima, Monica Bellucci, con un video, si è aperta oggi a Città di Castello, la sua città di origine, la 44esima edizione del Salone Nazionale del Tartufo Bianco Pregiato, (organizzata dal Comune, Ente Fiera con il supporto di Gal e Regione Umbria), in programma fino a domani domenica 3 Novembre nelle piazze e vie del centro storico. “Sono li con voi con tutto il mio cuore. Un grande saluto a tutti i tartufai e agli organizzatori del Salone Nazionale Tartufo Bianco Pregiato di Città di Castello. Un bacio a tutti voi che siete in questa citta’ meravigliosa dove sono nata e che mi è sempre tanto cara”. La splendida supermodella e attrice, recente interprete di“Beetlejuice Beetlejuice” di Tim Burton, a cui il comune ed il comitato organizzatore del salone hanno voluto dedicare l’edizione 2024 del “festival” del tartufo bianco attraverso un video-messaggio, poi trasmesso nei padiglioni del salone, ha manifestato vicinanza, affetto alla città e ai protagonisti della rassegna, i tartufai con i loro cani e tutti gli “attori” di una tradizione plurisecolare che la comunità locale custodisce con orgoglio e tramanda di generazione in generazione. Tartufo bianco è ormai oggetto del desiderio a tavola dei buongustai e dei tanti personaggi noti della cultura, dell’arte, del cinema, spettacolo, come, Monica Bellucci, che non ha mai fatto mistero di apprezzare il prelibato prodotto della sua terra: memorabile la foto (di Franco e Riccardo Bani) che la ritrae sorridente con in mano un vassoio di splendidi esemplari di “trifole” nel 1988 in occasione della Mostra Nazionale del Tartufo Bianco nel tempio della cucina a base di tartufi ed altre prelibatezze di quegli anni,di proprietà dello chef, Pierluigi Manfroni, che ricorda con orgoglio quei momenti: “Monica aveva sempre un tavolo riservato nel mio ristorante ed amava tanto i tartufi e i prodotti della cucina locale. I suoi piatti preferiti erano gli gnocchi di patate con la trifola, l’uovo d’oca all’occhio di bue con il tartufo bianco che alternava con la carne, un cartoccio con i funghi porcini”. Un avvio da “red carpet” dunque per il Salone Nazionale del Tartufo Bianco Pregiato, che subito dopo il taglio del nastro alla presenza del sindaco, dell’assessore al Turismo e Commercio, il presidente dell’Ente Fiera, Lazzaro Bogliari, e le presidenti di Regione Umbria e Provincia di Perugia ed altri rappresentanti istituzionali ad ogni livello, ha dato il meglio di se mettendo in vetrina autentici gioielli della natura e della tavola in tutte le sue varianti, da quella tradizionale a chilometro zero a quella internazionale con proposte innovative ispirare all’oriente ed in particolare al Giappone. Oggi, fra tanti visitatori e turisti, anche il bosco ha fatto festa per l’inaugurazione, regalando trifole da record nel giorno dell’avvio della manifestazione in programma fino a domani, domenica 3 novembre. Proprio nelle ore che hanno preceduto il taglio del nastro, la terra ha dato i suoi frutti più belli e prelibati, subito battezzati dagli espositori per celebrare la felice concomitanza: trifole che al responso della bilancia in certi casi hanno sfiorato il chilo di peso. Gli imprenditori del tartufo hanno accolto i visitatori nel Padiglione Bianco Pregiato offrendo degustazioni e la possibilità di acquistare pezzature di tartufo bianco e nero per tutte le tasche, un’occasione unica per nobilitare la tavola di casa nella giornata della festa di Ognissanti. Città di Castello,dunque si conferma come “La città del tartufo”, dove si respira e si mangia questa profumata ed irresistibile eccellenza del boscotutto l’anno, nelle sue quattro varianti stagionali, dove nasce una trifola su tre che arriva sulle tavole di tutto il mondo grazie agli oltre 1.000 “cavatori” del territorio (di tutte le età con un crescente ingresso di donne) e ai 3.000 cani campioni del fiuto, protagonisti straordinari di una tradizione plurisecolare, la ricerca e cava del tartufo, dichiarata patrimonio culturale immateriale dell’umanità dall’Unesco. Fino a domani le piazze e giardini incorniciati dalle dimore custodi delle opere dei maestri del Rinascimento e della contemporaneità, Raffaello Sanzio, Luca Signorelli e Alberto Burri, saranno i punti cardinali sulla bussola di buongustai e curiosi che sceglieranno la “capitale della trifola” per un irresistibile week-end del gusto, dell’arte e della cultura. Una proposta unica che la 44esima edizione del Salone Nazionale del Tartufo Bianco Pregiato, offre attraverso un ricco programma. Dalle “forchette” alle “bacchette”, il re della tavola è il tartufo “poliglotta” in grado di soddisfare i palati di tutto il mondo. Per la prima volta infatti, il Salone ospita attività di cucina con chef giapponesi, dedicate agli abbinamenti tra il tartufo bianco pregiato, “la trifola” e i piatti di cucina etnica contemporanea. A creare questo connubio con l’oriente, vere “istituzioni” nel mondo del sushi e della cucina etnica contemporanea, due chef nipponici Taro Shimosaka, Tetsuo Nagano e Marco Gargaglia (3 bacchette e 3 mappamondi per la guida Gambero Rosso). Una nuova esplorazione gastronomica, che farà di Città di Castello, un hub di approfondimento e ricerca sull’utilizzo del Bianco Pregiato nelle culture culinarie del mondo. Un’ attenzione speciale riservata anche ai più giovani, con un nuovo spazio dedicato alla mixology, dove il Bianco Pregiato diventerà protagonista di cocktail innovativi a cura del mixology expert, Alfredo Voci, offrendo un'esperienza unica per gli amanti del bere miscelato e mostrando come il tartufo possa evolversi in contesti sempre più moderni e creativi.Infine, verrà presentato il “Panpregiato”, un lievitato tra i più costosi in commercio, ma sicuramente tra i più particolari e profumati, ideato dallo chef Andrea Impero realizzato con il tartufo bianco pregiato di Città di Castello e cioccolato bianco. Nell’area mostra mercato del Salone nel centro storico tutti i giorni le aziende espositrici presenteranno l’Aperitivo Bianco Pregiato con finger food della tradizione a base di tartufo e vini in abbinamento. Un’edizione dunque che allarga gli orizzonti, guarda anche in termini turistico-promozionale al “Sol Levante” e che porta il Salone Nazionale del Bianco Pregiato di Città di Castello fuori dai confini nazionali attraverso la sua preziosa “trifola” apprezzata e decantata fin dal Rinascimento come riportano antichi e preziosi testi di letteratura. L'Umbria è sempre stata terra di tartufi. Con l’avvento del Medioevo l’interesse verso il tartufo diminuì notevolmente, perchè si credeva che fosse velenoso o che un cibo delle streghe. Durante il Rinascimento, con l'affermarsi della cultura del gusto e dell'arte culinaria, fu rivalutato fino a essere considerato protagonista nella cucina dei signori dell’epoca. Nel 1564 il medico umbro Alfonso Ceccarelli scrisse la prima monografia sul tartufo, l'"Opusculum de Tuberibus"(ripubblicata a cura di Arnaldo Picuti e Antonio Carlo Ponti) in cui raccolse i contributi di naturalisti greci e romani e diverse curiosità storiche. La sua notorietà non si fermò e con il tempo rafforzò la sua fama di principe della tavola. Basti pensare che la tradizione di usare un cane per la sua ricerca sembrerebbe essere nata proprio nel XVIII secolo quando si svolgeva come divertimento di corte. Nella sua lunga storia è stato apprezzato da vari personaggi famosi, tra cui il Conte Camillo Benso di Cavour che lo usava come mezzo diplomatico nella sua attività politica, o Lord Byron che lo teneva sulla scrivania perché gli ridestasse la creatività con il suo profumo intenso. Sarà il week-end del gusto con il centro storico vero regno della trifola dal profumo inebriante e inconfondibile che guiderà e attirerà i visitatori nei luoghi della città più carichi di fascino e testimonianze artistiche. I visitatori avranno l’opportunità di incontrare grandi chef, esperti di enogastronomia, aspiranti cuochi provenienti dal mondo della scuola, che saranno protagonisti di show cooking, laboratori e conversazioni. Nei ristoranti si potranno degustare piatti al tartufo con menù speciali, lo street food con i sapori della cucina tipica italiana e umbra popolerà vicoli e piazze insieme a una vasta scelta di prodotti agroalimentari a km zero come quelli proposti in piazza Andrea Costa ed il Loggiato Gildoni, nelle aree degustazioni delle Società Rionali e Pro Loco del territorio: Madonna del Latte per il ristorante e poi Lerchi, Salaiolo-La Tina, San Pio e Riosecco per lo street food tipico. Eventi a tema e presentazioni di libri poi con grandi autori, giornalisti e personaggi famosi richiameranno l’attenzione del pubblico più interessato agli aspetti culturali e salutistici legati al cibo: iniziative fra food e cultura che si protrarranno fino a dicembre, fra teatro e lettura. Un viaggio aperto a tutti, con attrazioni per adulti e bambini, perché stare in compagnia del tartufo bianco sia un piacevole momento da condividere. Il “refrain” che giunge dalle borse e mercati nazionali indica una soglia di prezzi che varia dai 2500 euro al chilo per pezzature sotto i 15 grammi, 3500 euro tra i 15 e 50 grammi e fino 4.500 euro al chilo per le pezzature che alla bilancia superano i 50 grammi: prezzi indicativi destinati a variare. Le previsioni per la stagione sono dunque buone per un settore che a livello nazionale per il solo tartufo bianco (Tuber Magnatum Pico) genera un volume di affari di oltre 250milioni di euro. Il territorio dell’altotevere è considerato uno dei più vocati per la produzione di tartufo bianco grazie al suo microclima e all’altitudine ottimale tra i 300 e i 600 metri. Questa combinazione, sempre a detta degli esperti, rende la “trifola” umbra ed altotiberina particolarmente pregiata: la raccolta come sempre avverrà esclusivamente in queste aree, assicurando l’elevata qualità del prodotto locale. “Ci auguriamo una stagione di grande quantità perché, se c’è la quantità, c’è anche la qualità”, spiegano gli esperti - ma siamo fiduciosi perché già nel 2014 ci furono un’estate e un inizio autunno simili a quelli di quest’anno e quella stagione fu allora caratterizzata da grandi tartufi e di elevata qualità: se si rispetta la tradizione, anche quest’anno i tartufi bianchi arriveranno”. Sarà un viaggio aperto a tutti, con attrazioni per adulti e bambini, perché stare in compagnia del tartufo bianco sia un piacevole momento da condividere. E poi ancora nel 3° “Memorial Alessandro Ghigi”, la gara dei cani da ricerca e della cavatura del tartufo (con i migliori quadrupedi di ogni razza e taglia) che si terrà domenica 3 novembre nel ring presso i Giardini del Cassero, i cavatori dell’Associazione Tartufai Alto Tevere, con il testa il Presidente, Andrea Canuti, offriranno una dimostrazione della passione e dell’amore con cui vivono il bosco. In onore dei cani e della loro bravura la novità di questa edizione, grazie alla collaborazione fra la Mostra del Fumetto ed il Salone è rappresentata da “Bianco”, il simpatico “lagotto” mascotte della rassegna, originale idea della matita del celebre artista-vignettista tifernate, Alessandro Bacchetta. “La 44ª edizione del salone bianco pregiato celebra Città di Castello e l’Alto Tevere come una delle capitali internazionali del tartufo bianco pregiato”, hanno dichiarato il sindaco di Città di Castello, l'assessore al Turismo e Commercio, ed il Presidente dell'Associazione Ente Fiera Salone Nazionale Tartufo Bianco Pregiato, Lazzaro Bogliari, affiancato dal direttore, Andrea Castellani, oggi subito dopo il taglio del nastro, alla presenza tra gli altri di Presidente della Regione e della Provincia di Perugia e di altri rappresentanti istituzionali, locali, regionali e nazionali,ringraziando Monica Bellucci per le belle parole che ha riservato alla sua città, alla sua gente, alle eccellenze, culturali ed artistiche e ovviamente al tartufo e a coloro che ne sono i veri protagonisti della cerca e raccolta, i tartufai con i loro cani. “In un territorio in cui la trifola e il tartufo è quotidianità, cultura, tradizione, socialità ed economia, il Salone Bianco Pregiato partendo da questa forte identità, parlerà di innovazione e contemporaneità con lo sguardo rivolto all’oriente e ai più giovani. Una comunità che nel segno della qualità, del coraggio e della bellezza è pronta a far pulsare il nostro centro storico, nelle piazze, nelle sale espositive e di degustazioni, nei palazzi storici, in tutte le attività commerciali, di ristorazione e nelle scuole”, hanno concluso gli organizzatori nel sottolineare apporto e sostegno del Gal Alta Umbria, Regione, istituti scolastici, operatori commerciali e turistici, ristoratori e tutti i rappresentanti della filiera.
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