Dacia Jogger Hybrid: 7 posti, tanto spazio e consumi fino a 20 km/l, da 17.800 euro
Pratica e al giusto prezzo, con tanto spazio a bordo e un equipaggiamento di tutto rispetto
Dacia Jogger è probabilmente una delle auto più interessanti e ben pensate che si possono ad oggi trovare in commercio. Coniuga molteplici necessità che abbracciano svariate tipologie di automobilisti. Da chi ricerca un’auto spaziosa che possa ben servire la vita di famiglia (fino a sette posti) a chi vorrebbe un veicolo che vanti uno spazio di carico come un furgone da lavoro ma che abbia il design e le forme di un’auto tradizionale. Un po’ SUV, un po’ crossover e anche station wagon, Jogger è in grado di intersecare diverse tipologie di vetture. Ciò che però le consente di essere quasi un’unicità sul mercato è proprio l’ottimo rapporto qualità/prezzo, tipico di Dacia, che consente ancora oggi di poter acquistare auto moderne, con tutte le tecnologie del caso e tanto spazio a prezzi ragionevoli. L’auto che vedete in prova, ad esempio, con meccanica ibrida da 140 CV, cambio automatico, allestimento Extreme Limited edition e tantissimi accessori, è disponibile a partire da 26.550 euro. Si tratta della configurazione più costosa possibile ma, volendo, Jogger parte da una base di soli 17.800 euro.
moDimensioni e design
Potrebbe sembrare più lunga del previsto ma Jogger presenta una lunghezza di 4,55 metri, una larghezza di 1,78 m e un’altezza di 1,63 metri. Notevole poi il passo, ben 2,90 m che le permettono di massimizzare lo spazio a bordo, “spostando” le ruote ai quattro vertici della piattaforma CMF-B da cui deriva. La versione Hybrid 140 da noi provata non modifica il design di un’auto già nota da qualche anno, con forme particolarmente squadrate e semplici. Il frontale eredita la nuova chiave stilistica di Dacia, con il nuovo logo “DC”, i fari con firma diurna a led ad “Y” e anabbaglianti led, mentre gli abbaglianti rimangono alogeni. Nuova la trama tridimensionale della griglia, mentre con l’allestimento Extreme si beneficia anche di alcune decalcomanie specifiche all’esterno, oltre a cerchi in lega neri lucidi da 16”, protezioni in plastica per il profilo della carrozzeria, calotte nere degli specchietti e barre portatutto sul tetto.
Non mancano anche i vetri posteriori oscurati e un’altezza utile da terra che arriva fino a 20 cm, davvero generosa, pensata per chi necessita di un’auto polifunzionale con cui potersi allontanare dall’asfalto in tutta sicurezza. Nel posteriore risultano riconfermate le luci a sviluppo verticale, così da massimizzare la bocca d’accesso al bagagliaio.
Bagagliaio, spazio a bordo e sette posti
Jogger è un’auto tutta da vivere, con amici e familiari. I 2,90 metri di passi consentono tanto margine per gambe e testa di tutti i passeggeri. La seconda fila di sedili è piuttosto rialzata rispetto alla prima, ma vanta una seduta comoda, spaziosa e dalla buona postura, con poco ingombro del tunnel centrale. Mancano le bocchette d’aerazione ma vi sono due comodi tavolini ripiegabili e scorrevoli. Con circa 700 euro di sovrapprezzo si possono richiedere i due posti extra per la terza fila: sono rimovibili e si possono extrarre o ribaltare facilmente con una mano. Non vanno a filo con il pianale di carico e quando sono eretti lasciano solo 160 litri di spazio utile. Ribaltandoli la capacità sale a circa 500 litri, mentre rimuovendoli completamente si beneficia di quasi 700 litri di spazio. Abbattendo poi anche la seconda fila lo spazio di carico sale fino a 1.900 litri, praticamente vicino a quello di molti veicoli commerciali.
Interni, qualità e accessori
L’abitacolo di Dacia Jogger è pressochè simile a quelli visti per Sandero e Duster. Si trova lo stesso volante in pelle a quattro razze, con tasti multifunzione e con il satellite per il comparto multimediale posto nella zona destra. Oltre ad esso appare la nuova strumentazione digitale da 7” da cui controllare il funzionamento del sistema ibrido: chiara alla lettura e ben sviluppata, racchiude tutte le informazioni utili durante la marcia. Al centro troviamo il noto display da 8”, con schermo touch, predisposto per la navigazione e la connettività via cavo per dispositivi Android e Apple. Tra i vari accessori disponibili di serie con l’allestimento Extreme si segnalano il display da 8”, i cerchi in lega da 16”, l’accesso keyless con chiave digitale e pulsante di avviamento motore, cruise control, clima automatico, sensori di parcheggio e retrocamera. A richiesta per 450 euro è disponibile il navigatore integrato con il display da 8” e il mirroring del telefono, oltre al Pack Warning che per 300 euro aggiunge il monitoraggio dell’angolo cieco e i sensori di parcheggio anteriori.
Come funziona l’ibrido di Jogger?
Si tratta di un’applicazione di un sistema ibrido full che abbiamo già visto anche su Renault Clio, Renault Arkana, Captur ma anche Nissan Juke. Abbina l’1.6 4 cilindri aspirato a ciclo Atkinson a due motori elettrici, uno che funziona come generatore e sincronizzatore per i giri del motore e il secondo, quello principale, come unità motrice. La potenza complessiva arriva a 141 CV e 205 Nm di coppia, dei valori dignitosi soprattutto se confrontati al peso della vettura: soli 1.460 kg in ordine di marcia. Una cifra davvero esigua considerando le dimensioni esterne e che fa ben capire quanto sia modulare e scalabile la piattaforma CMF del Gruppo Renault. Robusta, elettrificata e leggera, supporta egregiamente dai 4 metri della clio agli oltre 4,5 metri di Jogger, donando anche una dinamica di guida più che apprezzabile.
L’ibrido funziona infatti molto bene soprattutto in città e in ambito extraubano, assicurando una buona spinta (0-100 km/h in 10,1 secondi) e una velocità massima di 167 km/h. Lo spunto immediato dell’elettrico è fondamentale per viaggiare bene in città, dove riesce a muoversi per oltre il 70% del tempo con il solo motore elettrico. Non è un problema neanche effettuare delle ripartenze energiche o dei sorpassi, denotando solo qualche mancanza su strade di montagna o con pendenza particolarmente pronunciata. Quando ci si allontana poi dalla città, la marcia viene quasi interamente delegata al solo 1.6, con 105 CV e che non si sposa perfettamente con uno stile di guida aggressivo. Lo stesso vale anche per il cambio, che predilige andature turistiche e pacate, senza che si tirino eccessivamente le marce. Si tratta di una trasmissione priva di frizioni, con soli innesti dentati che si alternano per trovare la giusta combinazione ricreando delle vere e proprie marce. Si riscontra solo qualche incertezza a velocità mediamente sostenute tra i 50 e i 70 km/h, dove la centralina non capisce se lasciare la seconda marcia o inserire direttamente la quarta.
Ibrido da oltre 20 km/l in città
Eccelle però a basse andature, soprattutto in città, dove è in grado di segnare delle medie di oltre 4,7 l/100 km. Si traduce con ben 21 km al litro, forse irraggiungibili da nessun’altra vettura con queste dimensioni. In ambito extraurbano i consumi salgono leggermente intorno a 18 km al litro mentre in autostrada, con il solo 1.6 a benzina, si stabilizzano su circa 14,5 km/l.
Prezzi e considerazioni finali
Dacia Jogger è probabilmente l’auto in commercio con il minor rapporto costo/dimensioni, essendo perciò lo spazio su quattro ruote più a buon mercato. Con un listino a partire da 17.950 euro per il benzina turbo da 110 CV in allestimento Essential, dimostra come sia ancora possibile trovare auto pratiche, razionali e ben equipaggiate sotto ai 20 mila euro. Nel caso foste alla ricerca di un’auto con motore ibrido, consumi super contenuti ed equipaggiamento full, allora l’Extreme Hybrid 140 è quella che fa per voi, con un prezzo di listino da 25.750 per i cinque posti o da 26.550 per avere i due sedili extra nel bagagliaio. C’è anche a GPL, per chi apprezza questa alimentazione, con prezzi da 17.800 euro a 22.000 euro.
Jogger è una scelta di testa, razionale, per chi è alla ricerca di un’auto che sia spaziosa, ricca di accessori, robusta e, perché no, con una meccanica ibrida da oltre 20 km/l, con tanto di cambio automatico e una dignitosa potenza. D’altronde, il successo di Dacia in Italia, non è di certo un caso.
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