Penna, taccuino e candeline: festa a sorpresa per i 70 anni del collega Paolo Puletti
Una serata in compagnia di amici, colleghi e la famiglia sulle colline di Città di Castello
Penna, taccuino e candeline. Festa a sorpresa con musica, cena stellare, fuochi d’artificio, con tanti amici, colleghi e familiari. Il regalo più bello lo ha confezionato la moglie per celebrare in maniera memorabile i 70 anni del marito, tifernate “doc” punta di diamante della stampa in tutte le sue espressioni. Paolo Puletti, collega di lungo corso, fra i fondatori e artefici dei 40 anni del Corriere dell’Umbria, ieri sera quando assieme alla moglie Sandra Gaggioli (regista impeccabile della “carrambata”) ha varcato l’ingresso di un noto ristorante sulle colline altotiberine che si affaccia su un panorama mozzafiato, non credeva ai propri occhi. Di colpo le luci del locale si sono accese e sulle note dei maestri Fabio Battistelli, Luciano Aquilani e Franco Verini, è partito il coro di auguri spontaneo dei numerosi invitati alla cena di compleanno. Quello è stato il più bel regalo per festeggiare un importante traguardo di vita fra famiglia, lavoro, professione e amore per la città i suoi colori, la sua storia e le tradizioni. I figli Lucia e Luca e gli amati nipoti poi hanno reso ancora più coinvolgente e ricca di sentimenti la serata “compleanno” con un video che ha ripercorso tutte le tappe di vita del “maestro” Paolo Puletti, giornalista che ancora oggi come allora quando iniziò a scrivere pezzi e raccontare la sua città, ama questo lavoro che lo ha consacrato come il vero e proprio “principe” della cronaca e non solo. Dalla lettera 32 alla tastiera di un pc e poi con il microfono della radio e la telecamera di una tv: le tappe della vita intrise dai cambiamenti della professione che lui ha vissuto e praticato con passione e competenza. La stessa di oggi come allora. E i tanti colleghi giornalisti presenti ieri sera glielo hanno riconosciuto con affetto e stima. Questa volta però la notizia, da apertura di pagina e titolo a nove colonne, l’ha vissuta in prima persona.
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