Nonno di 71 anni abusa delle tre nipotine, arrestato nel Brindisino
Le tre bambine, due con meno di 10 anni e l’altra minore di 14, sono state sentite in procura
Per anni avrebbe abusato delle nipotine. Prima con la maggiore, a partire dal 2009, poi con le altre due: arrestato nonno 71enne. Violenze ripetute nel tempo, tra le mura domestiche, in quella casa di Fasano - in provincia di Brindisi - dove spesso le vittime rimanevano anche a dormire, affidate alla vigilanza dell’uomo e di sua moglie. Gli episodi sarebbero andati avanti sino a due mesi fa. La vicenda è emersa in ambito scolastico: sono state le loro insegnanti, per prime, a cogliere con grande sensibilità quei segnali di allarme. Confermati poi da due delle vittime che si sono aperte con i docenti dell’istituto scolastico che frequentano. Inizialmente temevano di non essere credute. Poi, superato il timore e l’imbarazzo, hanno raccontato delle molestie del nonno. A quel punto, sono scattate le indagini dei carabinieri. Fondamentale il successivo ascolto protetto alla presenza di uno psicologo che ha permesso di ricostruire le violenze nei dettagli. Anche la più grande ha raccontato la stessa versione, confidando quegli abusi. Duro il commento degli investigatori: «Il disagio espresso dalle parti offese probabilmente non è stato adeguatamente percepito in ambito familiare». Per l’accusa, comportamenti descritti con «drammatica lucidità», proseguiti nel tempo e «incompatibili con semplici manifestazioni di affetto nei confronti delle nipoti», come sembra che il presunto pedofilo le avesse definite con le bambine. I primi episodi risalirebbero al 2009. Le verifiche hanno permesso di accertare che tutto sarebbe avvenuto con «atti subdoli e repentini», cogliendo le minori di sorpresa, quando restavano sole con lui. Diventate più grandi, quando rimanevano a dormire dai nonni, avevano imparato a chiudere a chiave la porta della camera da letto. Erano terrorizzate. Per i militari, la ripetizione di queste condotte dimostra «l’incapacità dell’indagato di contenere gli impulsi sessuali e ha rivelato un concreto pericolo di reiterazione di questi comportamenti». L’uomo si trova ora agli arresti domiciliari, con il divieto di allontanarsi dall’abitazione senza l’autorizzazione del giudice e di comunicare - neppure telefonicamente - con persone diverse da quelle che convivono con lui.
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