A Sestino i giovani rilanciano l’archeologia
Gli esiti dell'importante convegno che si è tenuto nei giorni scorsi
Un convegno, realizzato nell’ambito dell’iniziativa regionale “La giornata degli Etruschi”, ha riportato l’attenzione sulla archeologia di Sestino. Merito soprattutto di giovani studentesse, che hanno preso a riferimento lo specchio etrusco di Sestino, uno dei più antichi conosciuti, risalente al VI-V sec. A.C.
Dopo il saluto del sindaco Franco Dori, sono intervenuti Marco Renzi, Ispettore onorario per l’Antichità e Beni artistici, l’Avv. Lorenzo Valenti, presidente della “Società di Studi storici per il Montefeltro”, sotto la presidenza della prof.ssa Alessandra Coen, docente di civiltà dell’Italia preromana ed etruscologia alla Università di Urbino, che ha introdotto i lavori del convegno con una disamina sugli specchi etruschi.
L’importanza dello specchio di Sestino è nota, giacchè dall’Ottocento ai giorni nostri se ne sono interessati i maggiori esperti del settore, da Massimo Pallottino all’ultima pubblicazione di Adriano Maggiani. Ma altri ritrovamenti in area mediterranea ed etrusca, la possibilità di “leggere” con strumenti moderni anche le labili tracce che sono contenute nello specchio, continuano a far emergere altri “contenuti”, di estremo interesse per configurare aspetti della più lontana antichità del popolamento di Sestino.
Francesca Tallarini, con radici famigliari sestinati, ha basato il suo intervento proprio sulla lettura e rilettura dei contenuti dello specchio, che si trova a Firenze fin dal suo rinvenimento, mentre la neo-laureata Carlotta Marozzi ha inquadrato il reperto nella “La ricezione del mito greco in Etruria”.
Sembra, da attenti studi, che lo specchio non fosse di “Larzia Puruena”, ma che fosse donato a Larzia dal giovane che si preparava alle nozze con essa e documenta una scena di vestizione della sposa. Vi figura anche la dea Cheti, che ivi si specchia. Nella ovale superfice vi è scalfita anche una immagine alata.
Contenuti legati ai miti greci, con miti rielaborati dagli Etruschi. Immagini che si trovano nelle tombe di Tarquinia e in tutto il Mediterraneo. Anche lo specchio di Sestino contiene riferimenti alla cultura ellenistica e a quella egizia, a dimostrare le contaminazioni culturali, mitologiche, economiche e le relazioni tra i popoli che giunsero fino a Sestino. Uno specchio - in definitiva - che apparteneva ad una famiglia della aristocrazia etrusca.
Dopo gli Etruschi, una carrellata di brevi notizie sui ragazzi di Sestino che, nel corso degli anni, si sono attivamente interessati agli scavi, fino a rinvenire, da deboli indizi, la statua di un giovane magistrato romano. Infine sono state presentate anche attività scolastiche, inerenti l’archeologia di Sestino, ad opera dell’ “Istituto Comprensivo Lucio Voluseno” e rappresentazioni teatrali con scene desunte dagli arredi epigrafici e statuari presenti nel museo sestinate. Ora l’attesa è per una veloce riapertura delle varie sedi museali.
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