Notizie Nazionali Politica

L’Inps fa i conti sulle rivalutazioni delle pensioni. La Cgil: resta la Fornero ma peggiorata

Il sindacato: nessuna marcia indietro neppure su "Quota 103"

Print Friendly and PDF

Recupero integrale dell'inflazione per le pensioni lorde fino a 2.101,52 euro con un aumento del 7,3% così come previsto dal decreto del ministero dell'Economia: l'Inps fa i conti sulla rivalutazione per l'anno prossimo con una circolare sottolineando che per i redditi da pensione oltre questa soglia (quattro volte il trattamento minimo del 2022) il recupero arriverà una volta approvata la legge di Bilancio che chiarirà definitivamente le percentuali di recupero dell'inflazione. La manovra in discussione in Parlamento infatti prevede che sopra la soglia delle quattro volte al minimo il recupero non sia integrale ma che sia dell'85% tra le quattro e le 5 volte, del 53% tra le cinque e le sei volte fino ad arrivare ad appena il 32% dell'inflazione per le pensioni oltre le 10 volte il minimo (5.243,38 euro lordi). Per queste ultime il recupero sarà del 2,33%. Le pensioni saranno pagate il 3 gennaio, secondo giorno bancabile dell'anno mentre nei mesi successivi alle Poste saranno pagate sempre il primo del mese ad eccezione di maggio, ottobre e novembre (saranno pagate il 2). In Banca saranno pagate con le stesse modalità ad eccezione di aprile e luglio quando si pagheranno il 3 del mese. L'Inps ricorda che per il 2023 l'età di accesso per la pensione di vecchiaia è fissata a 67 anni. La manovra di Bilancio si prepara a introdurre un nuovo canale di accesso anticipato (oltre i 42 anni e dieci mesi di contributi versati, 41 e 10 per le donne) con Quota 103 che consentirà il pensionamento con 62 anni di età e 41 di contributi. "Il Disegno di Legge di Bilancio 2023 - sottolinea l'Inps - prevede interventi volti a rimodulare le modalità di attribuzione della rivalutazione automatica per le fasce di importo dei trattamenti pensionistici superiori a quattro volte il trattamento minimo. Al fine di evitare la corresponsione di somme potenzialmente indebite, pertanto, la rivalutazione è stata attribuita in misura pari al 100% a tutti i beneficiari il cui importo cumulato di pensione sia compreso nel limite di quattro volte il trattamento minimo in pagamento nell'anno 2022 (pari a 2.101,52 euro). Per i pensionati il cui trattamento pensionistico cumulato è superiore al predetto limite, la rivalutazione sarà attribuita sulla prima rata utile dopo l'approvazione della legge di bilancio 2023". Il trattamento minimo rivalutato al 2023 è pari a 563,74 euro (da 525,38). La pensione sociale sale a 414,76 euro al mese (5.391,88 annui) e l'assegno sociale a 503,27 euro (6.542,51 annui). I limiti reddituali salgono a 5.391,88 personali per la pensione sociale (18.577,24 coniugale) e a 6.542,51 per l'assegno sociale (13.085,02 coniugale). La misura della perequazione, definitiva per l'anno 2022 e previsionale per l'anno 2023, è stata applicata anche alle pensioni e agli assegni a favore dei mutilati, invalidi civili, ciechi civili e sordomuti mentre i limiti di reddito per il diritto alle pensioni in favore dei mutilati, invalidi civili totali, ciechi civili e sordomuti sono aumentati del 5,1%. Intanto la Cgil attacca l’esecutivo. Maurizio Landini pichcia duro: «Siamo partiti da quota 100 per arrivare a 103, in sostanza siamo tornati alla Legge Fornero, anzi l'hanno peggiorata con opzione donna e ora si danno contributi per non andare in pensione. Non si affronta il problema dei giovani che non andranno mai in pensione e si fa pagare un prezzo doppio alle donne». E anche sulla rivalutazioni la segreteria confederale accusa: «Sulla rivalutazione delle pensioni, precisa il sindacato nella nota, il taglio continua a essere pesante: 3,5 miliardi in meno nel solo 2023, 17 miliardi in meno nel triennio. La rimodulazione della percentuale di rivalutazione, che alza dall'80% all'85% le pensioni tra 4 e 5 volte il trattamento minimo, è insignificante: 8 euro lorde al mese in più di media. E si riduce ancora del 3% la percentuale per i redditi di pensioni superiori a 5 volte il trattamento minimo. Stiamo parlando non della pensione dei ricchi, come ha sostenuto la presidente del Consiglio, ma degli assegni di impiegati e operai specializzati che hanno lavorato e versato contributi per 40 e più anni. Su opzione donna, nessun cambiamento. Un'abrogazione, di fatto, della misura. Riguarderà appena 870 persone, secondo le nostre analisi. Nessuna marcia indietro neppure su "Quota 103", cui si accede con almeno 62 anni. Altro che "Quota 41", che doveva prescindere dall'età anagrafica. I pochi che vi accederanno supereranno a stento le 10.000 unità».

Notizia e foto tratte da La Stampa
© Riproduzione riservata
26/12/2022 06:46:32


Potrebbero anche interessarti:

Ultimi video:

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Bisogna essere registrati per lasciare un commento

Crea un account

Crea un nuovo account, è facile!


Registra un nuovo account

Accedi

Hai già un account? Accedi qui ora.


Accedi

0 commenti alla notizia

Commenta per primo.

Archivio Politica

Giorgia Meloni tra i leader più influenti del mondo >>>

I banchi a rotelle della Azzolina? Pagati 150 euro l'uno, svenduti a un euro >>>

Bossi boccia Salvini: "Alla Lega serve un nuovo leader " La replica: "Abituato alle sue critiche" >>>

Compleanno della Lega tra tanti mal di pancia e l'assalto di Forza Nord >>>

Puglia, M5S esce da giunta Emiliano. Conte: "Non possiamo chiudere gli occhi" >>>

Bari, per salvare il campo largo spunta pure l'ipotesi Vendola >>>

"Hai debuttato a Palazzo Chigi, non sai cos'è la militanza". Schlein a muso duro contro Conte >>>

Ricostruzione Castelluccio di Norcia, firmato il contratto d’appalto >>>

"Voti comprati per 50 euro". Terremoto in Regione Puglia: si dimette assessore del Pd indagata >>>

Salvini rilancia il condono edilizio: le case interessate e cosa sarà possibile sanare >>>