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I Centri Antiviolenza in Umbria sono stati depotenziati e sono senza fondi

La Ministra Rocella intervenga per salvaguardare i diritti delle donne

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Le amministrazioni della destra stanno demolendo I’esperienza dei Centri Antiviolenza in Umbria. Per questo il 20 novembre in tanti e in tante abbiamo manifestato contro le scelte politiche della Regione Umbria, del Comune di Perugia e del Comune di Terni, cui nulla importa delle politiche a tutela delle donne vittime di violenza.

Non solo, evidentemente non importa loro granché nemmeno di rispettare le norme e le linee guida nazionali.

Infatti il “Piano strategico nazionale sulla violenza maschile contro le donne” esplicita la necessità di “valorizzare le esperienze e le competenze delle associazioni che gestiscono i Centri antiviolenza e le Case Rifugio e un loro coinvolgimento sostanziale, sistematico e continuativo anche nelle fasi di attuazione, gestione, monitoraggio e valutazione degli interventi”: peccato che a Perugia l’associazione che gestisce il centro non solo non viene coinvolta nella progettazione, ma viene ostacolata con ritardi biblici nell’erogazione dei fondi e spazi per l’accoglienza che vengono ridotti.

Lo stesso vale per il rispetto di quanto previsto dall’Intesa in Conferenza Unificata del 14 settembre 2022  che stabilisce che i Centri Antiviolenza siano gestiti da “associazioni e organizzazioni operanti nel settore del sostegno e dell'aiuto alle donne vittime di violenza, che abbiano maturato esperienze e competenze professionali specifiche in  materia di violenza contro le donne che utilizzino una metodologia di accoglienza basata sulla relazione tra donne, con personale specificamente formato”: peccato che a Terni, il Centro Antiviolenza “Libere Tutte” e la pronta emergenza, da circa un anno, vengono gestiti da un'associazione confessionale e non di settore, come prevedrebbe anche la Legge regionale n. 14/2016.

Una situazione incredibile, che mi ha spinta a presentare un’interrogazione alla Ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità Roccella affinché intervenga urgentemente per ripristinare la corretta applicazione delle norme e la funzionalità piena dei centri anti-violenza al più presto. Tergiversare sarebbe una scelta colpevole, un danno gravissimo a donne che si trovano in situazione di pericolo e hanno bisogno di aiuto.

Redazione
© Riproduzione riservata
02/12/2022 15:00:39


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