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Mondo Politica: intervista ad Alessandro Polcri sindaco di Anghiari

Importante costruire un progetto per la candidatura della Valtiberina a Capitale della Cultura 2026

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È a suo modo il personaggio politico del momento, dopo aver manifestato la sua disponibilità alla candidatura per la presidenza della Provincia di Arezzo. Alessandro Polcri è dal 2016 il sindaco di Anghiari ed è una persona molto attiva, con la quale parliamo ovviamente delle prossime elezioni per la presidenza della Provincia, ma anche e soprattutto delle questioni che riguardano il Comune da lui governato.

Sindaco Polcri, anche dopo la presa di posizione delle minoranze, quali sviluppi potrà prendere la vicenda della scalinata di Porta Sant’Angelo?

“L’interrogazione delle minoranze ha avuto un’apertura da parte dell’amministrazione comunale in una sede di confronto in commissione con la parte tecnica, che è quella deputata alle scelte sui materiali e sulle caratteristiche architettoniche e anche con i progettisti. Le minoranze hanno scritto alla Soprintendenza per chiedere informazioni sulle procedure. Attenderemo la risposta degli organi competenti, poi ci riuniremo in commissione e valuteremo i passaggi tecnici, perché qui c’è un progetto finanziato dalla Regione, che ha ottenuto peraltro un punteggio molto alto; per la prima volta si riqualifica un percorso che va da Porta Sant’Angelo alla piazzetta della Fonte. L’obiettivo di tutti è fare cose belle e funzionali”.

La proposta di Anghiari e della Valtiberina come candidate al ruolo di capitale italiana della cultura 2026: quale potrà essere l’eventuale ostacolo da superare, quello della concorrenza di centri più grandi?

“Il progetto è stato condiviso da tutti i sindaci dei Comuni dell’Unione. Non credo che vi sia un problema di concorrenza con i centri più grandi, perché la Valtiberina da questo punto di vista esprime un messaggio forte e originale.  Quello che conterà molto sarà il progetto che presenteremo, ma dobbiamo attendere ancora il bando del prossimo anno. Verrà fatta una manifestazione di interesse e verranno individuate anche le tipologie di intervento legate alla capitale italiana della cultura. Sulla base di quelle misure, dovremo costruire un bel progetto, in grado di coinvolgere anche le associazioni e soprattutto la collettività. La scorsa settimana sono stato a Fermo, che è città patrimonio Unesco per ciò che riguarda l’apprendimento, quindi sul tema della memoria in generale. E il tema della memoria sarà quello chiave su cui la Valtiberina imposterà il progetto di capitale italiana della cultura. Memoria e borghi sono allora i temi chiave di un progetto che dovrà avere una cabina di regia politica, tecnica e composta anche da personaggi di caratura nazionale. Quindi, nessun timore delle grandi città, perchè riteniamo che i tempi siano maturi pe investire sui luoghi d’arte e sui piccoli borghi e le aree interne”.

Tanti gli eventi andati in scena anche quest’anno ad Anghiari. In vista del Natale – e alla luce del caro bollette – vi sarà qualche restrizione nelle luminarie?

“Il tema delle bollette è di forte attualità. Abbiamo avuto fortuna, nei primi sei mesi del 2022, di essere legati al vecchio contratto dell’energia elettrica. Avevamo un costo a megawatt di 52 euro, al di sotto di quello del mercato, ma nei successivi tre mesi si è registrato un aumento esponenziale. Solo in settembre, siamo passati dagli 8-9mila euro del 2021 su base mensile ai 46mila euro. Una cifra che spaventa e sulla quale riflettere. Da una parte, abbiamo già intrapreso le azioni per il risparmio energetico e per l’illuminazione pubblica e dei vari immobili; dall’altra, per il Natale abbiamo già tenuto una riunione con i commercianti e abbiamo ritenuto di dare un messaggio di sensibilizzazione alla popolazione: è impensabile mantenere le luminarie degli scorsi anni quando ci sono famiglie intere che fanno fatica a chiudere i bilanci familiari per pagare anche le bollette. I Comuni hanno le stesse problematiche, quindi vi sarà una limitazione nell’uso delle luminarie in centro. Faremo però cose originali e un Natale all’altezza della situazione. Abbiamo presentato idee delle quali è prematuro parlarne, ma ci stiamo confrontando con i commercianti e il rapporto con loro è davvero proficuo”.

Su quali obiettivi ha intenzione di mettere le mani a inizio 2023?

“Dobbiamo portare avanti i progetti in cantiere, mentre altri usciranno a breve sulla base del parco progetti fatto nel 2021 e che quest’anno sarà utile per reperire ulteriori risorse. Vi sono poi il campo della scuola e quello dello sport e del sociale: i temi sono molti. Posso dire che in questi giorni abbiamo preso un finanziamento per la progettazione definitiva di piazza Baldaccio, un passaggio ulteriore che ci porterà a un qualcosa di più sostanzioso. L’obiettivo ambizioso che mi sono dato è quello di arrivare alla riqualificazione della piazza: i costi sono alti (da un milione a un milione e mezzo di euro), siamo partiti da un progetto preliminare, poi arriveremo a quello definitivo finanziato, per poi arrivare alla cantierabilità, sperando di essere noi a poter vedere l’opera, perché gli anni passano e quanto detto non si fa in un giorno”.

La notizia è apparsa su tutti i giornali: Lei possibile alternativa di Silvia Chiassai Martini alla presidenza della Provincia di Arezzo. Sulla base di quali presupposti ha dato la sua disponibilità?
“Molto probabilmente, a giorni si deciderà il candidato. A livello più generale, la mia disponibilità è legata al territorio. Ho avuto la spinta da parte di molti sindaci e consiglieri verso questa candidatura, che è di servizio e anche di sintesi del territorio. La Valtiberina ha pari dignità degli altri territori e quindi è giusto che si faccia promotrice nello scacchiere provinciale. C’è poi un fatto: la Provincia è oramai una “casa dei Comuni”.  Essendo un ente di secondo livello, anche la normativa imporrebbe una scelta di turnazione, come ho fatto io da presidente dell’Unione dei Comuni. La Provincia non si discosta molto da questo ragionamento. Il mandato bis della Chiassai è legittimo sul piano personale, ma per una questione di buon senso e ragionevolezza è evidente che vi debba essere una turnazione dei territori. Nella decisione sulla candidatura, dovremo tener conto di queste considerazioni. Sono abbastanza fiducioso, perché da outsider il mio nome sta raccogliendo molti consensi trasversali. Il presidente deve agire con l’obiettivo di agevolare il percorso amministrativo di valorizzazione dei vari territori, soprattutto a partire da quelli più piccoli, verso i quali la Provincia svolge un ruolo fondamentale”.

 

Redazione
© Riproduzione riservata
08/11/2022 10:40:30


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