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Mondo Politica: intervista a Luciana Bassini consigliere comunale a Città di Castello
L’opposizione è uno dei pilastri su cui si fonda la democrazia
Candidato sindaco un anno fa, sconfitta al ballottaggio da Luca Secondi per poco più di 400 voti (non dimenticando la parentesi da assessore con Luciano Bacchetta sindaco) e quindi attuale consigliere comunale di opposizione a Città di Castello, che il 25 settembre ha corso alle politiche con il Terzo Polo. Luciana Bassini è senza dubbio molto attenta alle questioni che riguardano la realtà tifernate ed è sempre puntuale nel prendere posizione, spesso – se necessario – anche con la dovuta determinazione.
Bassini, che bilancio stila del suo primo anno da consigliere comunale?
“Il consigliere di opposizione non deve svolgere un ruolo di pura presenza, ma di controllo attivo nel rispetto e nell’interesse della collettività in maniera chiara e decisa, senza contrasti pretenziosi. L’opposizione è uno dei pilastri su cui si fonda la democrazia. In questo anno, credo di avere svolto il mio compito seguendo tali principi e penso di tracciarne un giudizio altamente positivo. Le interrogazioni sono state 9, le interpellanze 6, più un ordine del giorno e una mozione. Il contenuto degli atti politici presentati in questo periodo al Consiglio comunale è consultabile nel sito del Comune al link: (https://www.comune.cittadicastello.pg.it/pagina874_bassini-luciana.html)”.
Quali sono gli argomenti che le stanno particolarmente a cuore per il bene della comunità tifernate e altotiberina?
“Durante il mio mandato di assessore, dal mese di luglio 2016 al mese di agosto 2021 - con deleghe alle politiche sociali, pari opportunità, protezione civile e nell’ultimo periodo alle politiche del personale - ho iniziato e concluso numerosi e importanti progetti relativi alle competenze che mi erano state assegnate; ne cito uno per tutti di cui sono molto orgogliosa: l’apertura del centro antiviolenza, situato in via Luca Signorelli, con numero di telefono attivo 24 per ore. Con l’apertura del Centro Operativo Comunale (COC) il 13 marzo del 2020, in seguito al dilagare della pandemia, la quasi totalità delle mie energie è stata dedicata alla soluzione dei gravi, numerosi, nuovi e mai affrontati problemi ad essa connessi. Le mie priorità sono e saranno quelle del sostegno alle fragilità, alle donne, alla sanità, all’ambiente e alla crescita culturale del territorio in cui sono nata”.
Lei ha presentato una fresca interrogazione al sindaco Luca Secondi sulla situazione finanziaria della sanità regionale umbra: che cosa non la convince?
“La grave situazione della sanità umbra è sotto gli occhi di tutti. La pandemia ha aggravato una condizione che già denotava - anche dal passato - segni di sofferenza e di malgoverno. I provvedimenti emanati dall’attuale giunta - e in particolare l’ultima circolare dell’11 ottobre scorso, avente per oggetto “Urgenti misure di razionalizzazione della spesa farmaceutica” - hanno secondo il mio parere aggravato la situazione. Una circolare che, come sottolineato anche dal quotidiano “Il Sole 24 Ore”, taglia i diritti e non solo i farmaci. I medici si vedono costretti alla riduzione del 25% delle prescrizioni di farmaci per alcune patologie molto importanti e prevedendo anche la fattispecie di “danno erariale”, qualora non vengano rispettati gli obblighi imposti dalla suddetta circolare. Da parte mia, ho interpellato il sindaco e la giunta affinché interpongano le loro funzioni per contrastare tale modo di operare”.
Lei è stata candidata alla Camera per il Terzo Polo alle elezioni politiche di settembre. Come giudica il risultato dell’alleanza e quanto c’è di vero sugli scricchiolii che qualcuno starebbe avvertendo fra Matteo Renzi e Carlo Calenda?
“Ho accettato volentieri la richiesta, avanzatami dal Terzo Polo, di porre la mia candidatura nella lista “Azione - Italia Viva – Renew Europe”, in quanto ne condivido i principi fondanti, ossia i valori del liberalismo, del socialismo liberale, dell’europeismo forte e del progressismo. Nonostante i continui attacchi, soprattutto da parte della stampa, il rapporto fra Renzi e Calenda funziona perfettamente in quanto, in base alle promesse elettorali, si sono formati gruppi parlamentari unici al Senato ed alla Camera e inoltre, nel corrente mese di novembre, i due partiti daranno vita a una federazione per poi costruire un unico partito. Io lavorerò insieme a coloro che, nel territorio, si riconosceranno nei principi ispiratori di questa formazione politica”.
Come vede questa storica “prima volta” di capo del governo donna in Italia e quali sensazioni esprime a caldo sulla squadra di ministri che ha costruito?
“Giorgia Meloni è una donna di destra e ha costruito un governo pressoché di destra. Essendo un governo per la prima volta presieduto da una donna, dopo trenta esecutivi guidati da uomini, rappresenta sicuramente una novità assoluta per il nostro Paese. Non sono mai stata una grande sostenitrice delle quote rosa: per me le scelte devono basarsi, in maniera paritaria tra i due generi, sulla competenza e sull’onestà. Le idee politiche che contraddistinguono il percorso della Meloni in larga parte non mi rappresentano, tuttavia non sono abituata a giudicare le persone su base ideologica, ma sulle azioni. Il fatto di rappresentare una novità non è sufficiente, né tantomeno è la premessa per un buon governo. Ritengo che in questo momento storico, nonostante i disagi economici delle famiglie e delle imprese, l’urgenza principale sia quella della pace, presupposto di ogni e qualsiasi progresso. Il nostro governo, insieme agli altri governi europeisti, dovrà sicuramente impegnarsi su questo fronte”.
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