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Mondo Politica: intervista a Manuela Puletti, consigliere regionale umbra

"Il nostro elettorato non ci ha perdonato alcune scelte ma avanti tutta con Salvini"

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Da quasi un anno è divenuta consigliere di maggioranza della Regione Umbria per la Lega, partito del quale è anche segretario provinciale perugino. Manuela Puletti analizza con obiettività l’esito delle elezioni politiche di domenica scorsa, che non sono di certo state un successo per il “Carroccio” e con lei spazieremo anche negli altri schieramenti politici.

Puletti, come si spiega un crollo simile della Lega, fin quasi a farsi raggiungere da Forza Italia?ll

“Abbiamo perso l'identità cercando di portare fuori il Paese da una pandemia mondiale che l'aveva messo in ginocchio. Dobbiamo ripartire dalla volontà del nostro elettorato, quello che appunto fino a domenica scorsa aveva votato Lega e che stavolta non ha perdonato alcune scelte fatte, vedi quella di appoggiare il governo Draghi assieme al "nemico" di sempre, il Partito Democratico. Ci sono state alcune dinamiche che hanno inciso negativamente sui risultati di domenica scorsa, anche se le scelte fatte da Matteo Salvini sono state tutte frutto del senso di responsabilità che occorreva adoperare in quel momento: eravamo in piena emergenza sanitaria e dovevamo prendere per mano un Paese lacerato. Certe scelte, nonostante fossero giuste alla luce del momento che stavamo attraversando, non sono state alla fine ripagate e soprattutto comprese. Motivo per cui Fdi ha ottenuto così tanti consensi, molti dei quali erano Lega e che hanno mal digerito imposizioni di un governo tecnico sempre più lontano dai cittadini”.

È giusto che la Lega prosegua il suo percorso, anche di riflessione sul voto, sempre con Matteo Salvini premier, oppure sarà necessario individuare un nuovo leader?

“È assolutamente giusto andare avanti con Salvini, perché è l’unico ancora in grado di rappresentare la Lega: sa parlare al popolo, ai cittadini e alle istituzioni, per cui merita tutta la fiducia del partito; qualcuno ha erroneamente già cominciato a puntare il dito, ma non dimentichiamoci cosa è riuscito a fare Matteo Salvini, portando la Lega dal 10% al 40%. Come ha detto Roberto Calderoli da "pratone" di Pontida, è ora che la Lega torni a fare… la Lega”. 

Dando un’occhiata sul versante del centrosinistra, che cosa può aver pagato il Partito Democratico?

“Il Pd ha pagato una campagna elettorale impostata sull’odio, sulla denigrazione e non sulla progettualità e sui programmi. La preoccupazione del Pd – in una Italia già piena di problematiche – era la mera paura che la destra andasse al governo: nessuna proposta su economia, lavoro o altri argomenti forti. Alla fine, ha pagato così come in Umbria, dove è stato il primo partito in due soli Comuni; non è il momento di attacchi è il momento delle proposte, di preoccuparsi degli italiani, del caro bollette non certo di chi canta o meno "Bella ciao". Penso che su questo siano tutti d’accordo”.

Il Movimento 5 Stelle, dato a un certo punto per finito o comunque in via di dissolvimento, ha invece rialzato la testa. Effetto Conte, oppure qualcos’altro?

“Non c’è soltanto l’effetto Conte. Sono sincera: se per me, le percentuali della Lega potevano essere all'incirca prevedibili, ma l’esito ottenuto dal Movimento 5 Stelle è stato una sorpresa, nel senso che non pensavo che arrivasse a tanto. Uno dei fattori che hanno giocato in suo favore è stato quello di essere stato l’artefice della caduta del governo Draghi e non è un caso che l’elettorato abbia premiato chi è stato all’opposizione e chi l’ha fatto cadere. Ma questo è solo un motivo. Il reddito di cittadinanza è un altro: rimango stupita del fatto che in un Paese come l’Italia, che ha tutte le potenzialità per progredire, si voti per un partito che paga i cittadini per stare a casa, anzichè dare sussidi alle aziende per incentivare l'occupazione”. 

Fratelli d’Italia ha stravinto anche in Umbria con oltre il 30% dei consensi. Pensa allora che ciò potrà comportare una qualche modifica negli equilibri anche della maggioranza che governa la Regione?

"Probabilmente sì: la stessa presidente Donatella Tesei non ha escluso un possibile rimpasto in giunta, che dovrebbe portare nella squadra dell’esecutivo un componente di Fratelli d’Italia, però è bene non dimenticare le composizioni di giunta e consiglio che devono rispettare gli equilibri delle elezioni di riferimento. Nel nostro caso, a fare fede sono le regionali del 2019, quando Fratelli d’Italia raccolse circa il 13%, scegliendo la presidenza del consiglio regionale e la presidenza di importanti partecipate come Afor e Sviluppumbria. Oggi è comprensibile la loro entrata in Giunta ma, tenendo conto degli equilibri di partenza, sono certa che la Presidente Tesei saprà fare la scelta più giusta”. 

Redazione
© Riproduzione riservata
30/09/2022 10:36:34


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