Lutto a Pieve Santo Stefano: è morto a 92 anni l'ex sindaco Adriano Gradi
Funzionario della Forestale, è stato anche il fondatore della cronoscalata dello Spino
Lutto per Pieve Santo Stefano nella mattinata di oggi. E’ morto nella notte l’ex sindaco Adriano Gradi. Avrebbe compiuto 92 anni fra qualche giorno, essendo nato il 29 settembre 1930 e negli ultimi tempi le sue condizioni di salute si erano aggravate. Con la scomparsa del dottor Gradi se ne va un autentico personaggio e artefice della storia recente di Pieve; laureato in Scienze Forestali all’Università di Firenze (e poi in seguito sarà anche docente di ateneo), era arrivato a Pieve nel 1957 con la qualifica di funzionario del Corpo Forestale dello Stato e nel Comune della Valtiberina si era poi trasferito in pianta stabile nel 1961, anno del suo matrimonio. L’inseguimento a un gruppo di bracconieri lungo la strada fu la molla che gli fece scattare l’idea di organizzare la cronoscalata automobilistica Pieve Santo Stefano-Passo dello Spino, della quale è stato fondatore assieme a un gruppo di amici. Il 5 settembre 1965 si disputò la prima edizione sui 12 chilometri e mezzo del tracciato e lui stesso più volte (anche già 80enne) vi ha gareggiato e vinto la classe. In gioventù, Gradi aveva praticato il ciclismo. Nel 1970, l'elezione a sindaco di Pieve: lo sarà fino alla scadenza della legislatura, nel 1975, quando diverrà consigliere provinciale ad Arezzo, rimanendo in carica sempre per un mandato. Fra le battaglie combattute da sindaco, quella (vinta) per evitare che il tracciato della E45 passasse sopra i tetti delle case di Pieve. Molto vicino alla Democrazia Cristiana, godeva di molta stima da parte di Amintore Fanfani. Dal 1999 al 2001, Gradi è stato anche rettore della Fraternita dei Laici di Arezzo. A fine 1976, ecco l’onorificenza di ufficiale al merito della Repubblica Italiana e a fine ’79 quella di commendatore; nel 1986, era uscito dal Corpo Forestale con la qualifica di dirigente superiore e nei sette anni successivi è stato docente universitario negli atenei di Reggio Calabria e di Padova, producendo oltre 60 pubblicazioni, fra le quali un trattato di vivaistica forestale e rimboschimento, adottato come libro di testo da università straniere. Dal 1997, viveva ad Arezzo. La passione per l’automobilismo e il motociclismo gli è rimasta fino all’ultimo e anche sull’automobilismo aveva scritto anni addietro un interessante volume. Di squisita simpatia ed educazione, Adriano Gradi era “l’ultima leggenda vivente”, come ha scritto in un post una persona che lo conosceva bene. Alla moglie Gigliola, ai figli Luca e Silvia e ai parenti le condoglianze della nostra redazione.
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