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Mondo Politica: intervista ad Alberica Barbolani da Montauto assessore al comune di Anghiari

Impressionata dalla quantità e dalla qualità delle proposte offerte dalle associazioni

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Un salto di qualità a livello di cultura, che poi si traduce anche in ritorno dal punto di vista turistico. Sotto questo profilo, la scelta di Alberica Barbolani da Montauto nelle vesti di assessore è senza dubbio un valore aggiunto per Anghiari. Guida turistica abilitata in lingua inglese e tedesca dal 1998, la Barbolani da Montauto lavora come assistente alle Gallerie degli Uffizi dal 1999
Assessore Barbolani da Montauto, al di là della vitalità e del dinamismo che mostra Anghiari, che tipo di tessuto culturale ha trovato in paese, anche incontrando le varie realtà?

Alberica Barbolani da Montauto e in questi mesi vissuti da assessore ho avuto modo di conoscere meglio le varie realtà che contribuiscono a renderla tale. Sono rimasta impressionata dalla quantità, dalla varietà e dalla qualità delle proposte offerte dalle numerose associazioni e istituzioni culturali, che nel loro complesso fanno conoscere Anghiari a livello internazionale. Conoscevo abbastanza bene le realtà museali e quelle musicali e ho potuto constatare la ricchezza delle attività teatrali, legate non solo alla recitazione (basti il nome di Andrea Merendelli), ma anche alla danza. Un’attività residenziale come quella proposta dall’Anghiari Dance Hub, per esempio, laboratorio di eccellenza dove giovani artisti della danza si incontrano e sviluppano insieme la loro creatività, permette di far conoscere e apprezzare il nostro borgo a persone di diversa provenienza; lo stesso si può dire della Libera Università dell’Autobiografia, o di Umbra Lucis, e in diverse declinazioni, di tutte le altre proposte. Ancora: stupisce la qualità del nostro artigianato, delle produzioni artistiche e della produzione agricola – perché sempre più i prodotti e il cibo locale sono considerati cultura nel senso più ampio del termine. La carta vincente, che fa apprezzare Anghiari da tutti coloro che vi arrivano, è una forma particolare di cultura, che mi preme ricordare: la cultura dell’accoglienza, unita all’amore per il proprio paese. Chi arriva da fuori, per lavoro, per turismo, per partecipare ai vari corsi proposti, sicuramente troverà qualcuno che lo saluta e gli dà indicazioni, lo accompagna, gli suggerisce cosa fare e dove andare, in una parola lo accoglie, lo fa sentire benvenuto e partecipe della vita locale. Anghiari entra nel cuore, e vi rimane”.

Quali tangibili risultati ha finora prodotto l’operazione “Terre degli Uffizi” e quali altri sono auspicati?

I risultati tangibili di “Terre degli Uffizi” sono soprattutto tre: l’aumento costante di visitatori nei nostri musei e di conseguenza nel borgo; la presa di coscienza degli anghiaresi stessi della ricchezza della nostra storia e del nostro patrimonio (alcuni non avevano mai visitato il Museo della Battaglia e di Anghiari) e la riconoscibilità internazionale di Anghiari. Oltre al prestito delle opere, infatti, l’inclusione nel progetto delle Gallerie degli Uffizi prevede la realizzazione di filmati sulle varie località selezionate, visibili direttamente dal sito ufficiale degli Uffizi e della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, e il rilancio delle iniziative nei loro social. Anche la recentissima nomina tra i 15 borghi più belli d’Europa da parte della CNN, è legata a questo progetto: la CNN infatti aveva premiato in precedenza proprio l’iniziativa degli Uffizi volta a valorizzare tutto il territorio toscano, e questo ha permesso ai suoi giornalisti di conoscere e apprezzare Anghiari. L’auspicio più grande è che da questa iniziativa derivi la consapevolezza dell’importanza del nostro borgo nella storia e nella cultura toscana: il rinnovato entusiasmo nello studio e nella valorizzazione della storia locale sta già portando nuove idee e nuove iniziative che verranno presentate a breve”.

Per ciò che riguarda la cultura, c’è l’intenzione di lavorare in rete a livello di vallata, magari anche su eventi e rassegne di qualità, oppure questo argomento deve ancora essere affrontato?

“L’importanza di lavorare in rete a livello di vallata ci è ben chiaro e ne abbiamo parlato più volte anche con gli assessori degli altri Comuni: vi sono già delle iniziative condivise, quali i Chiostri Acustici promossi dall’instancabile Catia Cecchetti, direttrice del Museo Diocesano di Città di Castello, o il grande progetto del Festival dei Cammini di Francesco, a cura della Fondazione Progetto Valtiberina. Sono iniziative che valorizzano tutta l’Alta Valtiberina, nel rispetto delle peculiarità dei singoli Comuni, riconoscendo alla vallata una storia e una fisionomia comune e creando un ponte fra Toscana e Umbria. Per il futuro abbiamo progetti ancora più ambiziosi in questo senso e riguardo ai quali nutro grandi aspettative. Uno di essi è notizia fresca di questi giorni: l’intenzione di candidare Anghiari e la Valtiberina a capitale italiana della cultura 2026, a dimostrazione della visione unitaria del nostro territorio che oramai dobbiamo sempre più avere. La proposta verrà girata alla giunta dell’Unione dei Comuni”.


Presto sarà trascorso un anno da quando anche Lei si è insediata a Palazzo Pretorio. Quale bilancio trae anche a livello personale?

“Per me si è trattato di una esperienza del tutto nuova, nella quale ho ancora tanto da imparare. Al di là dell’impegno, che è notevole, il bilancio personale è del tutto positivo: c’è grande voglia di fare, coesione e amore per Anghiari sia tra gli amministratori sia tra i cittadini. La partecipazione dei cittadini alle attività culturali, le loro proposte, la loro voglia di essere parte attiva nella vita anghiarese non finiscono di stupirmi. Sono convinta che tutti insieme, con l’entusiasmo, la professionalità e la laboriosità di ciascuno, possiamo fissare e raggiungere obiettivi sempre più alti. Rimangono certo, alcuni punti sui quali lavorare: un maggiore coinvolgimento dei giovani, perché questo grande patrimonio di conoscenza e di amore per la propria terra non vada perduto, e una sempre maggiore collaborazione tra le varie associazioni: abbiamo già toccato con mano che, se ciascuna di esse è vitale e attiva, quando si uniscono tra loro per qualche progetto diventano una forza imbattibile!”.

Il 25 si torna a votare per le politiche. Giusto così, oppure sarebbe stato meglio far arrivare la legislatura alla scadenza naturale? 

“Sicuramente una campagna elettorale in piena estate, con una guerra alle porte dell’Europa e la nostra società stremata dalla pandemia e dalla crisi economica sembra una follia. D’altra parte, la gestione di tutte le emergenze in corso sembrava sempre più distante dalle esigenze reali degli italiani, e il malcontento era tangibile. Da storica, direi che soltanto “a distanza”, riguardando la situazione presente, tra 50 o 100 anni, si potrà capire la portata di certe decisioni, tra le quali anche la fine dell’attuale legislatura”. 
 

Redazione
© Riproduzione riservata
06/09/2022 09:43:07


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