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Mondo Politica: intervista a Chiara Boschi consigliere comunale a Citerna
"Il Comune è composto da tre piccoli centri con esigenze molto diverse"
È tornata sugli scranni consiliari di Citerna dopo venti anni; anche allora era nello schieramento di minoranza, seppure al governo del Comune vi fosse il centrosinistra. Chiara Boschi ha fatto una sua scelta di campo nel 2019, candidandosi consigliere con “Citerna Bene Comune” ed entrando in consiglio a dicembre dello stesso anno, in sostituzione di Paolo Bragotti ed è membro della commissione urbanistica.
Boschi, a distanza di venti anni dalla precedente esperienza, che cosa ha notato di diverso nelle dinamiche politico-amministrative di Citerna?
“Già la definizione “dinamiche politico-amministrative” è un controsenso, un ossimoro. Purtroppo, sia a livello locale che a livello nazionale le dinamiche sono sempre le stesse, ormai da anni, a dimostrazione del fatto che il potere, sia a destra che a sinistra, è per sua natura autoconservante. La differenza principale dalla prima esperienza è probabilmente la quasi totale assenza di dinamiche di partito in entrambi gli schieramenti, anche se poi - alla resa dei conti - le scelte fatte soprattutto in materia sociale e di salute della donna, hanno connotato decisamente verso destra l'amministrazione del nostro Comune”.
Era stata consigliere comunale con una lista civica di area centrodestra; adesso siede da consigliere di area centrosinistra. Che cosa Le ha suggerito questa nuova scelta di campo?
“Ha detto bene: era una lista civica, che in quanto tale non si basava su schieramenti politici, ma sulle idee, che grazie a Dio non si fossilizzano né da una parte né dall'altra, ma possono essere interpretate in maniera diversa, a seconda del contesto storico e questa volta ho ritenuto giusto aderire allo schieramento civico che meglio rifletteva i miei principi e le mie idee. In vent'anni, lo scenario politico italiano ha subito profondi cambiamenti: è sotto gli occhi di tutti. Quella che invece non è cambiata è la mia resistenza alle etichette politiche, alle affiliazioni forzate: non avevo alcuna tessera di partito 20 anni fa e non ce l'ho nemmeno oggi”.
In che modo, a suo giudizio, Citerna è uscita dalla parentesi della pandemia e come l’amministrazione ha saputo gestirla?
“Questa è una domanda alla quale è sicuramente difficile rispondere. Non saprei giudicare chi ha saputo gestire bene questa pandemia, sia a livello locale, sia a livello nazionale e mondiale. La situazione pandemica è stata gestita dall'amministrazione in minima parte, mentre chi ha dovuto affrontare l'emergenza vera sono stati gli ospedali, gli infermieri e i medici, ai quali andranno sempre i nostri ringraziamenti. Direi che, per fortuna, ci stiamo normalizzando, ma forse abbiamo capito che certe situazioni vanno gestite a partire dalla responsabilizzazione del singolo, cioè del privato cittadino che deve essere coadiuvato dalle istituzioni mediche e politiche. A livello amministrativo, il governo centrale ha sbloccato molti vincoli: ciononostante, la sensazione che avvertiamo nel nostro Comune è quella di un certo immobilismo, soprattutto per quanto riguarda il settore della cultura e del turismo, aspetti fra i più danneggiati dai vari lockdown, ma soprattutto nodi centrali in una realtà come quella di Citerna”.
Lei fa parte della commissione urbanistica: che disegno personale ha della realtà in cui vive, composta da tre diversi centri come Citerna, Pistrino e Fighille?
“Il Comune di Citerna è composto da tre piccoli centri: Pistrino, che è quello più popoloso; Fighille e Citerna. Curiosamente, in così pochi chilometri quadrati vi sono delle differenze marcate, quindi è molto importante stare attenti e capire quali siano le esigenze di questi cittadini e andare loro incontro, sia dal punto di vista urbanistico, ma anche dal punto di vista di quelle che sono le soluzioni legate al tempo libero e alle politiche giovanili. Non sempre è facile, perchè c'è questo equivoco per cui il tempo libero sia uno degli aspetti più marginali, mentre dovrebbe essere uno dei punti più importanti sui quali l'amministrazione dovrebbe concentrarsi, strettamente connesso all'attenzione per i giovani e per il luogo e i modi in cui trascorrono le loro giornate. A livello urbanistico, tanto potrebbe essere fatto: il nuovo piano regolatore, promesso dall'attuale amministrazione durante la campagna elettorale, potrebbe essere sicuramente un punto di partenza, ma nulla ancora si vede all'orizzonte”.
Fra due anni si torna a votare: rimarrà in pista o pensa di abbandonare?
“Questa è una domanda a scadenza troppo lunga per cui facciamo così: diamoci appuntamento a due anni meno due mesi e saprò rispondere in maniera più concreta. Di certo, tanto rimane ancora da fare nel comune di Citerna, soprattutto a livello turistico e culturale, quindi...vedremo!”.
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