Parigi, è morto Claude Rutault, l’artista che infilò l’arte nel muro
Dipingeva tele monocrome e le inseriva su pareti dipinte anch'esse del medesimo colore
L'artista francese Claude Rutault, protagonista di un singolare percorso con cui ha cercato di modificare le regole della pittura attraverso il suo sguardo e la sua volontà, è morto all'età di 80 anni.
La notizia della scomparsa è stata pubblicata oggi dal quotidiano parigino "Le Figaro", che cita come fonte il celebre gallerista Emmanuel Perrotin che rappresentava l'artista. Fin dal 1973 Claude Rutault ha utilizzato un nuovo modo di fare arte: secondo il principio di «definizione/metodo» dipinge tele monocrome e le inserisce su pareti dipinte anch'esse del medesimo colore. Pur nella sua semplicità, Rutault ha ottenuto importanti riconoscimenti per questa tecnica unica che estende e dilata l'opera dalla tela all'intero contesto in cui è collocata.
Ha firmato circa seicento opere uniche realizzate grazie a gallerie, collezionisti e istituzioni che hanno accettato di «attualizzare» un determinato lavoro dell'artista. Nella concezione della pittura di Rutault, i parametri, la forma, il colore e il posizionamento del dipinto sono limitati solo dall'ingegnosità del suo incaricato nell'applicare le regole stabilite dalla sua «definizione / metodo», le cui permutazioni e conseguenze specifiche non possono essere controllate e non avrebbero potuto essere interamente previste dall'artista. Se il committente dell'opera desidera cambiare il colore del suo dipinto, deve cambiare anche il colore del muro; se desidera ridipingere il suo muro, deve ridipingere anche la tela per abbinarla. I suoi quadri sono stati esposti in mostre personali e collettive e presentate al Musée national d'art moderne di Parigi, a Documenta di Kassel, al Palais des beaux-arts di Bruxelles, alla Biennale di Sydney, al Musée de Grenoble, al Watarium Museum di Tokyo, al Louvre di Parigi, al Centre de création contemporaine di Tours, al Solomon R. Guggenheim Museum di New York.
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