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Netflix paga 55,8 milioni di euro di tasse al Fisco italiano

Per anni ha incassato soldi senza pagare le tasse

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Per anni ha incassato milioni di euro in Italia senza mai pagare le tasse. Le indagini della procura di Milano, avviate per omessa dichiarazione dei redditi, sul colosso Netflix hanno portato i loro frutti. E la multinazionale californiana che distribuisce in streaming film e serie tv a pagamento ha versato, in un’unica soluzione, più di 55 milioni e 850 mila euro al Fisco italiano. La complessa inchiesta, che il pm Enrico Pavone ha ereditato dal collega Gaetano Ruta (ora alla procura europea) e dal procuratore in pensione Francesco Greco, è riuscita a dimostrare per la prima volta a livello mondiale nel caso di un colosso della digital economy l’esistenza di una “stabile organizzazione” del Gruppo in Italia. Non una cosa semplice. Perché Netflix non aveva dipendenti in Italia che stipulassero contratti con i clienti: tutta la procedura avveniva online. Aveva invece, come accertato dagli investigatori del Nucleo di polizia economico finanziario della Gdf, una rete di server di infrastruttura tecnologica su tutto il territorio nazionale che, per il modello di business di Netflix, sono fondamentali ad assicurare una qualità di video adeguata.

Prima dell’avvio delle indagini, questa rete non era fiscalmente identificata in Italia. Gli accertamenti hanno permesso di ricostruire l’esatta estensione dell'infrastruttura digitale (denominata Content delivery network) con cui il gruppo è stato in grado di diffondere il traffico video: un’ “infrastruttura essenziale e significativa ai fini dello sviluppo del business dell'impresa estera sul territorio nazionale”, come si legge in una nota appena diffusa dal procuratore Marcello Viola. “In particolare, il Content delivery network del gruppo è risultato composto da oltre 350 server, che sarebbero stati utilizzati in via esclusiva ed installati stabilmente sull'intero territorio nazionale presso Data center e i principali operatori di telefonia”. Dimostrare tutto questo ha permesso a Gdf e Agenzia delle Entrate di individuare i “presupposti tecnico-giuridici”, richiesti dalla legge per configurare la stabile organizzazione "materiale" di un'azienda estera, idonea a produrre reddito d'impresa in territorio italiano. Al termine degli accertamenti fiscali, Netflix ha versato 55.850.513 euro a titolo di imposte, sanzioni ed interessi, “per definire ogni pendenza con il Fisco italiano per il periodo dall'ottobre 2015 fino al 2019”. Non solo. A partire dal primo gennaio 2022, il colosso ha accettato di costituire una società di diritto italiano che ha iniziato a stipulare i contratti e fatturare i corrispettivi provenienti dagli abbonamenti sottoscritti con gli utenti italiani. E così facendo ha iniziato a pagare regolarmente le tasse in Italia.

Notizia e foto tratte da La Stampa
© Riproduzione riservata
20/05/2022 18:57:45


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