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Mondo Politica: intervista a Michele Boncompagni esponente del Pd di Sansepolcro

"Sono rientrato nella segreteria del Pd perché mi è piaciuto il progetto di Alessandro Del Bene"

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Dal 2016 non ricopre più alcun ruolo istituzionale, dopo essere stato più volte consigliere comunale e anche assessore al bilancio nella giunta del sindaco Alessio Ugolini. Adesso, Michele Boncompagni è stato richiamato nella segreteria dell’Unione Comunale di un Partito Democratico di Sansepolcro che si è rinnovato dopo la sconfitta elettorale di ottobre.

Boncompagni, la chiamata nella segreteria del Pd di Sansepolcro segna per Lei il ritorno alla politica attiva?

“Devo premettere che non ho mai abbandonato l’impegno politico a fianco del mio partito e del centrosinistra, ma l’elezione del nuovo segretario, Alessandro Del Bene, mi ha fatto pensare alla possibilità di rilanciare un progetto inclusivo ed unitario di tutte le forze politiche afferenti al centrosinistra. Sinceramente, credo che il nostro territorio necessiti di un nuovo modello di sviluppo che ponga un freno alla crisi in atto in Valtiberina; il rischio è infatti quello di trasformare i nostri Comuni in quartieri dormitorio, satelliti dei Comuni limitrofi. Al contrario, penso che una politica seria e progressista abbia il dovere di ripartire dalle nostre fondamenta, liberandoci finalmente dalle catene di un localismo inutile e controproducente in cui le attuali amministrazioni di centro destra hanno relegato la Valtiberina. Tornare a dialogare con le organizzazioni sindacali, economiche, sociali deve essere il nostro modo concreto di affrontare l’attuale crisi, non inventando soluzioni astratte, ma condividendo progetti e modelli possibili di rilancio di una intera valle. Ecco, in breve sintesi, alcuni elementi che ho ritrovato nella guida politica di Alessandro Del Bene e che mi hanno convinto a dare il mio contributo nella segreteria politica del Pd di Sansepolcro”.

Al momento attuale c’è da lavorare più per il Pd o per mantenere unito un centrosinistra che alle ultime elezioni comunali si è ricompattato?

“Ritengo impensabile separare le due azioni; dal mio punto di vista, infatti, non può esistere un centrosinistra senza un Pd forte e autorevole e viceversa: il Pd, da solo, non può rappresentare tutta la variegata cultura del centrosinistra. Quando parlo di un Pd forte, non significa assolutamente rappresentarlo come autoreferenziale, ma come una grande forza politica di sinistra aperta, dialogante e inclusiva; allo stesso tempo, il centrosinistra che io immagino trova le fondamenta nelle forze politiche che a livello nazionale condividono i valori e gli obiettivi da sempre alla base delle nostre azioni, ma ritengo indispensabile allargarlo alle forze sociali e alle associazioni culturali ed economiche. Questa è la grande sfida che nei prossimi anni dovrà vederci tutti impegnati con senso di appartenenza, responsabilità e apertura al dialogo”.

Si parla da tempo di costituire un coordinamento di vallata del Pd, anche perché le amministrazioni valtiberine sono tutte o quasi in mano al centrodestra: sarà la volta buona?

“Per quanto ho detto finora, ritengo ormai improcrastinabile un forte e serio coordinamento politico di vallata. Abbiamo la fortuna di avere tante risorse che possono essere il punto di partenza di un dialogo proficuo con i vari portatori di interesse del nostro territorio: ambiente, cultura, agricoltura e artigianato di qualità rappresentano i presupposti di un modello sul quale poter scommettere per uscire da questa lunga crisi. Questa nostra bellissima valle non può richiudersi su sè stessa: l’apertura, il dialogo e il rispetto delle diversità hanno sempre vinto la paura e l’indifferenza, valori questi che non ci appartengono”.

Lei lavora al Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno: quali importanti progetti sono previsti per la Valtiberina, oltre ai lavori di risistemazione dei corsi d’acqua?

“La premessa d’obbligo è che ormai da qualche anno abbiamo visto, in ogni angolo del mondo, aumentare in modo esponenziale violente precipitazioni, che hanno creato notevoli disagi alla popolazione e devastanti danni alle città, alternate con momenti di grave siccità altrettanto preoccupanti per le persone e per l’economia dei paesi. In questo quadro critico, il Consorzio di Bonifica sta svolgendo, in questi pochi anni di presenza sul comprensorio, una serie importante di lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria di difesa idrogeologica, tesi a mitigare l’impatto di questi cambiamenti climatici molto repentini e a cui non eravamo affatto abituati. È infatti sotto gli occhi di tutti i cittadini biturgensi il fatto che vengono effettuate, annualmente, importanti azioni di manutenzione sui nostri fiumi, torrenti e reglie; lavori atti a prevenire danni e disagi alla popolazione e all’ambiente. Oltre a ciò, il consorzio sta dando avvio - d’intesa con gli enti locali e le realtà private del territorio - ai contratti di fiume, strumenti volontari di programmazione strategica e negoziata che perseguono la tutela, la corretta gestione delle risorse idriche e la valorizzazione dei territori fluviali, unitamente alla salvaguardia dal rischio idraulico, contribuendo allo sviluppo locale”.

Presto l’Eaut rinnoverà i vertici: siete d’accordo per candidare “by-partisan” una figura espressione della Valtiberina Toscana?

“L’Ente Acque Umbre Toscane gestisce, tramite quattro dighe (Montedoglio, Calcione, Sovara e Chiascio), l'accumulo, l'adduzione e la distribuzione delle acque a uso plurimo, a prevalenza irrigua. Ho fatto questa premessa per ricordare che chi andrà a presiedere l’Eaut deve aver chiaro che questo ente, giocoforza, si interessa di un bacino enorme, all’interno del quale anche la Valtiberina Toscana deve poter giocare un proprio ruolo. Al proposito, ritengo matura l’esigenza di un dibattito serio attorno alle prospettive ad uso turistico - ma a basso impatto ambientale - dell’invaso di Montedoglio, ricordando al contempo che sono in atto escursioni del livello dell’acqua del bacino sempre maggiori e che, cosa assolutamente non secondaria, parte dell’utilizzo dell’acqua è ad uso idropotabile. Vorrei però andare oltre e dire che il tema “acqua”, sia ad uso idropotabile che irriguo, deve tornare al centro del dibattito politico locale, investendo anche altri soggetti istituzionali, oltre l’Eaut. Riterrei opportuno, finalmente, che l’Unione dei Comuni della Valtiberina, ente attualmente preposto per legge e che non ha ritenuto di delegare questa sua competenza, porti a conclusione il distretto per irrigare la parte dei Comuni di Sansepolcro, Anghiari e Monterchi ancora non approvvigionati, così come riterrei opportuno sviluppare progetti per l’utilizzo nella zona industriale dell’acqua di Montedoglio per un unico anello antincendio funzionale alle imprese. Ciò significa, a mio avviso, avere una visione politica del futuro del nostro territorio senza - ogni volta che si apre un dibattito sul tema - incolpare altri enti per le manchevolezze derivanti dalla poco lungimiranza delle amministrazioni locali. Per questo ritengo che il futuro presidente dell’Eaut debba avere una visione politica strategica delle esigenze della Valtiberina, frutto di costante dialogo con le associazioni economiche e gli enti locali; in questi anni, invece, le amministrazioni locali, guidate da una politica di centrodestra miope e localistica, non hanno saputo promuovere progetti ed investimenti necessari per il nostro territorio; qui si innesta, come dicevo precedentemente, il ruolo di una politica seria e attenta alle esigenze della nostra valle”.

Redazione
© Riproduzione riservata
29/04/2022 10:49:15


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