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Una vita da "clavigero": Sistina e San Pietro ecco chi può aprire tutte le porte in Vaticano

Gianni Crea è il custode del mazzo di chiavi più prezioso del mondo

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Duemilasettecentonovantasette: è il numero che lo accompagna da oltre 10 anni. È il numero delle chiavi, tutte preziose e storiche, che da secoli consentono l'accesso alle stanze affrescate dei Musei Vaticani, lungo corridoi impreziositi dalle meraviglie di Raffaello e Michelangelo.

E lui, queste chiavi, le conosce bene, una ad una. Specialmente quella che ogni giorno deve riporre in una busta, sigillata, all'interno di una cassaforte, e che apre niente meno che la Cappella Sistina, dove è possibile ammirare il Giudizio Universale.

Potremmo definirlo il San Pietro dei nostri giorni: Gianni Crea è il Clavigero Vaticano, il custode del mazzo di chiavi più prezioso del mondo. È lui che all'alba di ogni mattina apre i Musei Vaticani. Chilometri e chilometri di corridoi e decine e decine di stanze, che l'interessato conosce come le sue tasche.

Il suo non è un ruolo di poco conto, perché apre le porte a oltre 6 milioni di visitatori (sono, come ovvio, numeri di prima del Covid) che ogni anno scelgono di visitare i Musei Vaticani.

Crea, di origini calabresi, ha quasi 50 anni, e da undici è a capo dei clavigeri, una figura che esiste da sempre, erede della Figura del maresciallo del Conclave.

Delle quasi tremila chiavi che custodisce, 300 sono quelle che utilizza ogni giorno per l'apertura e la chiusura dei Musei Vaticani, attraverso le sale che ospitano i capolavori rinascimentali esposti in un percorso lungo sette chilometri. L'iter si ripete praticamente identico da decenni: tutte le mattine, alle 5 in punto, Crea fa tappa negli uffici della Gendarmeria Vaticana per ritirare il mazzo di chiavi. Quelle che utilizza più frequentemente sono come detto 300. Le restanti 2.400 vengono invece custodite in una sorta di «bunker», nel Cortile della Pigna, nel cuore del Vaticano. Ma tutte le chiave vengono utilizzate almeno una volta alla settimana per verificare il funzionamento.

«Il bunker - racconta Gianni Crea - prevede un sistema di custodia e condizionamento speciale per impedire che le chiavi si arrugginiscano o in qualche modo vengano danneggiate».

Le chiavi più antiche e più preziose sono tre: la numero 1 è quella che apre il portone monumentale, che attualmente corrisponde all'uscita dei Musei Vaticani; la chiave numero 401, che pesa la bellezza di mezzo chilo, apre invece il Museo Pio Clementino, aperto al pubblico nel 1771, che custodisce opere straordinarie come il «Torso del Belvedere», dove Michelangelo prese spunto per affrescare il Giudizio Universale.

C'è poi la chiave più grande e più importante di tutte, addirittura senza numero tanto è unica, che apre la Cappella Sistina. Oltre ad essere custodita in una cassaforte, viene sigillata e controfirmata dalla direzione e ogni suo utilizzo deve essere autorizzato e protocollato su di un registro.

Da qualche anno a provare l'emozione sono anche privati visitatori, visto che è possibile accompagnare il Clavigero nell'apertura della Cappella Sistina, all'alba. L'ingresso esclusivo è fissato alle 5.55 del mattino per assistere al rito solenne dell'apertura delle porte e all'accensione delle luci.

Nel corso della visita viene aperto il portone monumentale d'ingresso dei Musei. Si prosegue nell'Atrio dei Quattro Cancelli, poi alla Scala Simonetti e al Museo Pio Clementino per l'apertura delle porte. Il tour prosegue per le Gallerie degli Arazzi, le Gallerie delle Carte Geografiche fino alle Stanze di Raffaello. Il tour si conclude con la Cappella Sistina e, appunto, l'accensione delle luci. Costa tra i 400 e i 500 euro e si conclude con un buffet privato. Per poter dire: «Ho aperto io la porta della Sistina, dove eleggono il Papa».

Notizia e foto tratte da Il Giornale
© Riproduzione riservata
08/02/2022 20:40:43


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