In Valtiberina saldi a rilento, tante quarantene e preoccupa il caro bollette

Saldi col freno a mano tirato, condizionati sia dalla pandemia che dal rincaro bollette. È il quadro che si sta presentando a Sansepolcro a distanza di un paio di settimane dal suo avvio. Il punto con le associazioni di categoria le quali hanno il termometro della situazione. Emerge un particolare, sicuramente interessante e positivo (nel senso buono) per il piccolo commercio. “Notiamo – afferma Chiara Cascianini, responsabile di Confesercenti Valtiberina – una sorta di ‘rigetto’, passateci il termine, delle persone per gli acquisti online: questo è quanto ci riferiscono i nostri associati; la gente ha tanta voglia di tornare fuori, di avere quel contatto con il negoziante di fiducia. L’acquisto online in sé per sé è da considerarsi asettico, freddo e privo di emozione”. Ma come stanno andando i saldi? “Erano partiti bene, soprattutto nei giorni successivi l’epifania: c’era un flusso davvero interessante nel centro storico; scarpe, cappotti e borse i prodotti che sono andati per la maggiore mentre quasi tutto fermo quello che riguarda gli abiti”. E aggiunge. “Poi tutto è rallentato, in particolare per le quarantene con intere famiglie bloccate in casa: a tutto ciò, poi, si aggiunge l’aumento vertiginoso dei costi delle bollette e le condizioni meteorologiche con tanto di neve in città”. Costante è il contatto tra le associazioni e gli altri enti tra cui l’amministrazione comunale e la Regione per venire incontro alla categoria. “Stiamo chiedendo aiuti, anche perché la situazione dei saldi che si sta vivendo non è quella immaginata: la grande speranza – e i primi segnali già ci sono – è che la gente dopo questi lunghi periodi chiusi tra le mura domestiche per vari motivi abbiano ancora la voglia di uscire; è stufa degli acquisti online, giudicati ‘comodi’ e ‘divertenti’ in un primo momento, ma che a lungo andare stanno avendo una certa repulsione e manca quel contatto diretto con il negoziante. Le speranze, quindi, sono riposte nei mesi di febbraio e marzo con l’arrivo delle nuove collezioni”. Ma aggiunge un altro aspetto. “Preoccupa molto anche l’entrata in vigore dai primi di febbraio del controllo del green pass anche per le attività commerciali, perché saranno coinvolte tutte fatta eccezione di quelle alimentari di prima necessità. Il problema resta anche nel campo della ristorazione e di quello che le attività hanno vissuto nel periodo natalizio con disdette continue anche all’ultimo minuto, difficoltà nel reperire forza lavoro e l’organizzazione più in generale”. Sulla stessa linea anche Anna Maria Cantucci, presidente di Confcommercio Valtiberina. “Il problema è quello di avere persone in giro con tutte queste quarantene, ma quelle che ci sono hanno voglia del saldo. Per quello che riguarda lo sconto siamo sulla media nazionale, un 30 all’inizio per arrivare al 50 alla fine; sconti molti alti andrebbero fatti in maniera diversa e li considero poco giusti, seppure i magazzini fermi sono comunque un costo. Incide il caro bollette, nonostante le prime non siano ancora arrivate, ma anche il rialzo degli affitti”.