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Mondo Politica: intervista ad Alessandro Casi assessore del comune di Arezzo

"In questo primo anno di lavoro ho portato avanti una politica di ascolto"

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Consigliere comunale prima, assessore adesso, nonché figura di punta della Lega aretina, con una età ancora giovane (35 anni). Nella seconda legislatura con sindaco Alessandro Ghinelli, ad Alessandro Casi sono state affidate le deleghe a opere pubbliche, manutenzione, decoro urbano, politica delle frazioni e delle periferie, mobilità e traffico. Incarichi che rivestono il loro peso anche in un normale Comune di provincia, figuriamoci in una realtà come quella di Arezzo.  

Casi, dopo poco più di un anno qual è stato l’impatto nel ruolo di assessore con una realtà come quella di Arezzo, che vede assieme una città a tutti gli effetti e un vasto territorio comunale con diverse frazioni?

“Le mie aspettative erano sicuramente molto alte, ma la realtà è veramente qualcosa di difficile da spiegare. L’impegno che richiede è tanto e mette a confronto tantissime necessità che ogni giorno si presentano nel territorio comunale, un territorio appunto molto vasto con tante frazioni e tanti cittadini che vi abitano, per non parlare della città e dei quartieri che la compongono nelle sue diversità. Durante questo mio primo anno di lavoro, sono stato attento nel portare avanti una politica di ascolto per capire le necessità, in maniera tale da captare anche tutti gli spunti che potevo percepire da ogni incontro e da ogni cittadino che vive il quartiere o la zona più in generale, per poi avere un’idea ben precisa sugli interventi da portare avanti. Le mie deleghe hanno un ruolo importante sia nello sviluppo della città e nella soluzione delle criticità, ma anche nella mobilità quindi vanno in particolar modo ad intrecciarsi tra di esse e spesso non è facile farle collimare, senza dimenticare poi le varie esigenze che ogni cittadino ha per la propria vita e che affronta quotidianamente. Fino ad oggi ho visto che con l’impegno, la determinazione, le risposte e la prospettiva futura di visione completa di città, le soluzioni si trovano ed il cittadino ringrazia”.

Quale piano ha in mente per il capitolo manutenzioni?

“Già ho affrontato in maniera settoriale le varie competenze della manutenzione, andando fin da subito a individuare i punti cardine. Li ho principalmente suddivisi in quattro grandi comparti: scuole, strade, immobili e verde. Per ciò che riguarda le prime, due quest’anno ho già affrontato e risolto diverse criticità, investendo una bella somma di bilancio comunale, consapevole del fatto che per quanto riguarda le strade il problema è spesso così vasto che a volte sembra di non essere intervenuti; continuando su questo percorso, alla fine del mandato sicuramente le risposte ci saranno anche in questo campo. Per gli immobili, invece, il problema è diverso: l’amministrazione comunale è proprietaria di tanti immobili che hanno necessità di intervento e nel corso degli anni sono stati tralasciati per mancanza di risorse. La linea che ho deciso di portare avanti è quella di attivare prima le valutazioni sullo stato attuale e poi la finalità di quello che sarà l’oggetto concluso. Solo in questo modo sono riuscito a dare delle priorità e a far partire i primi interventi che poi porteremo avanti. Per il verde l’attenzione è sempre al massimo; certamente, in alcuni periodi dell’anno non è semplice, perché il lavoro è veramente tanto e tutto si evolve in breve tempo, ma le squadre che intervengono riescono a dare risposte efficaci”.

Traffico, una delega spesso delicata anche in realtà più piccole di Arezzo. Ha qualche idea per rendere più funzionale la mobilità cittadina?

“La priorità è certamente quella di rendere una città più vivibile e sostenibile. Siamo fortunati sotto questo punto di vista, nel vivere in una città che ancora è a misura d’uomo, però dobbiamo cercare di renderla ancora più efficiente. Non per niente, ho deciso di inserire nuovi progetti per ulteriori nuovi sette chilometri di ciclabili che collegheranno la città alla prima periferia, zone in cui vi sia una condivisione degli spazi urbani in sicurezza tra auto, pedoni e bici; progetti che abbiano poi una ricaduta positiva sul traffico all’interno della città, alleggerendo quello che è lo spostamento con mezzi veicolari privati e quindi una conseguente riduzione di traffico. Importante dovrà essere quello che è lo sviluppo del trasporto pubblico locale, andando a integrare il servizio attuale con nuove linee e proprio per questo motivo stiamo portando avanti incontri costanti con il nuovo gestore, ricordandoci sempre che lo sviluppo e l’acquisto dei nuovi mezzi - almeno per le linee cittadine per iniziare - dovrà essere sostenibile con mezzi elettrici e per questo ci stiamo battendo e continueremo su questa strada. Ultimo punto - e non ultimo per importanza - è l’attenzione per le infrastrutture. Ho inserito alcuni interventi nella programmazione del piano delle opere triennali, che riguardano progetti nelle arterie principali di collegamento della città, andando a risolvere le criticità nei vari incroci e nella maggior fluidità del traffico attraverso la realizzazione di rotatorie che andranno a sostituire i vari incroci interessati”.

Si dice che la Lega, dopo l’exploit delle regionali 2020, stia perdendo un minimo di quota a vantaggio di altre forze del centrodestra, su tutte Fratelli d’Italia. Ad Arezzo quali sono gli equilibri in tal senso?

“Io credo che la Lega abbia fatto un gran passo nell’essere oggi una forza di governo in un momento difficile per il nostro Paese. E non solo: oggi abbiamo dato tante risposte e abbiamo affrontato molte situazioni di difficoltà con grande decisione, qualità che spesso non troviamo in tutte le forze di governo. Amministrare è ambizioso ma comunque è sempre molto difficile: in alcuni casi le scelte non sono state facili da prendere e soprattutto da condividere con le altre forze di governo, che inoltre hanno anche visioni politiche completamente diverse dalle nostre, quindi ancora più difficili da intraprendere. In queste situazioni, chi è rimasto fuori è riuscito sicuramente a cavalcare lo scontento che in alcuni casi si poteva creare, ma nel medio-lungo periodo sono convinto che la scelta e le proposte che stiamo portando avanti paghino e che riprenderemo consensi cosi come nel 2020, forti anche di ottimi governatori. Due fra tutti: Luca Zaia e Massimiliano Fedriga, che dimostrano capacità amministrativa e proposte vincenti”.

Quirinale: fresca la proposta di Silvio Berlusconi come candidato Presidente della Repubblica. È d’accordo oppure no?

“In questo momento storico, il centrodestra ha la forza per proporre ed eleggere un Presidente della Repubblica che sia di sua estrazione. Abbiamo il dovere morale di portare avanti un candidato che sia in grado di rispondere alle esigenze di tutti e che sappia affrontare le decisioni critiche con autorevolezza e fermezza. Silvio Berlusconi è il candidato su cui il centrodestra ha deciso di puntare e sono convinto che possa portare avanti questo ruolo con ottime capacità”.

Redazione
© Riproduzione riservata
19/01/2022 09:05:47


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