Rubrica Tecnologia

In arrivo il social di Trump. L'America inizia a temere la guerra civile

La nuova piattaforma si chiamerà Truth (Verità) e vedrà la luce in febbraio

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Ormai è sempre più chiaro che Donald Trump è determinato a mantenere la sua promessa: ritentare la scalata alla Casa Bianca. L’obiettivo non può essere raggiunto senza avere a disposizione l’arma dei social network e visto il bando da Facebook e da Twitter il Tycoon ha deciso di costruirsi una propria piattaforma. Si chiamerà Truth ovvero Verità. Stesso nome dell’organo di stampa ufficiale del regime sovietico: la Pravda. Un nome che è tutto un programma.

Secondo le indiscrezioni della stampa specializzata americana il social network nel funzionamento e nel design sarà molto simile a Twitter ma almeno inizialmente potrebbe essere solo ad invito. Il lancio è previsto a febbraio.

L’entourage di Trump sta lavorando al progetto da tempo. L’operazione è molto ambiziosa ed è supportata da ingenti investimenti. Dietro Truth c’è il Trump Media & Technology Group, società del Tycoon che (secondo fonti finanziarie) dovrebbe presto fondersi con Digital World Acquisition Corp, una società di investimenti che avrebbe già raccolto fondi per un miliardo di dollari. Il nuovo soggetto verrebbe poi quotato in Borsa per raccogliere ulteriori risorse.

Truth potrebbe essere solamente il primo pezzo di un progetto di comunicazione molto più complesso che affianco alla piattaforma social prevede anche il lancio di una televisione ovvero di una società editoriale capace di produrre video e più in generale contenuti idonei a diffondere la propaganda. 

Le mosse di Trump sono ovviamente note ai democratici e questo spiega il nervosismo manifestato da Joe Biden nel giorno del primo anniversario dell’assalto al Campidoglio degli Stati Uniti avvenuto il 6 gennaio del 2021. Un tentativo di insurrezione da parte dei sostenitori del presidente repubblicano uscente che è stato archiviato troppo velocemente dall’informazione mainstream.

Trascorso un anno da quel drammatico evento (probabilmente il peggiore nella storia della democrazia americana) ormai è chiaro a tutti che l’America non è tornata alla normalità. Anzi, l’assalto al Parlamento potrebbe essere solo il punto di partenza di un periodo molto oscuro per gli Stati Uniti.

Assalto al Parlamento americano (foto Ansa)

“In questo momento dovremo decidere cosa saremo. Diventeremo una  nazione che accetta la violenza politica come norma?” ha affermato Biden. Parole pesanti condivise però dalla maggior parte della stampa americana. Testate del calibro del New York Times e del Washington Post sono arrivate a parlare senza mezzi di termini di “rischio di una nuova guerra civile”.

L’America è profondamente divisa. Il 6 gennaio è stato vissuto come una tragedia nazionale non solo dai democratici ma anche dai repubblicani secondo i quali la vittoria di Biden è stato un furto. E di “voto rubato” è tornato a parlare lo stesso Trump ricordando l’assalto al Capitol Hill.

Altro elemento importante che spinge una parte della stampa e del  mondo intellettuale a temere il rischio di una guerra civile è che quella americana è una società in cui la violenza è molto diffusa. Le frange più estreme che supportano Trump, come gli Oath Keepers e i Proud Boys, sono a tutti gli effetti delle milizie paramilitari di estrema destra.

Miliziani Oath Keepers presenti tra la folla durante l'assalto al Capitol Hill

Gruppi armati e organizzati in grado di pianificare operazioni terroristiche e di guerriglia urbana. Perché questo (secondo gli esperti) sarebbe il volto di una eventuale guerra civile. Uno scenario da Irlanda del Nord alimentato dai fanatici di estrema destra fortemente motivati a difendere la supremazia bianca.

Truth si candida quindi a diventare la voce ufficiale del trumpismo. La piazza virtuale digitale controllata dallo stesso Tycoon dove diffondere liberamente la propria propaganda. Lo strumento per tentare la nuova scalata alla Casa Bianca. Le speranze di miglioramento e progresso legate all’avvento del web e dei social erano alte. Nel più importante paese occidentale siamo giunti a questo punto. E qualcuno dovrebbe iniziare a chiedersi per quali ragioni si è arrivati a tanto.

Notizia e Foto tratte da Tiscali
© Riproduzione riservata
17/01/2022 20:25:02


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