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Mondo Politica: intervista a Daniela Frullani presidente del Pd di Sansepolcro

Alle recenti elezioni forse abbiamo sbagliato a non trovare l'intesa con il Movimento 5 Stelle

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Sindaco a San Giustino e poi a Sansepolcro, con ruoli importanti anche nella Provincia di Perugia. Poi tre anni nei quali si è defilata dai ruoli e a fine 2021 ecco la notizia: Daniela Frullani è stata eletta presidente dell’assemblea e di un Partito Democratico di Sansepolcro che sta rimettendo insieme i pezzi e tentando di rinnovarsi, avendo davanti cinque anni nei quali lavorare per riprendersi il governo di Palazzo delle Laudi.

Frullani, è per Lei un ritorno alla politica attiva?

“Non sono in realtà mai uscita, anche se effettivamente mi ero presa una piccola pausa dopo l’uscita dal consiglio comunale. In un partito, il ruolo del presidente è diverso da quello decisionale del segretario politico, ma l’assemblea degli iscritti è comunque il luogo nel quale ci si confronta e si elaborano le idee. Il mio compito è quindi quello di raccogliere le varie istanze e sensibilità all’interno del partito, perché è in quella sede che emergono le proposte. Credo pertanto che mi sia stato affidato un ruolo pur sempre importante in un partito che ha dimostrato di essere competitivo, confermandosi al primo posto in città e ritrovando il proprio ruolo”.

Già, però è ancora fresca la nuova sconfitta elettorale. Che cosa è allora emerso dall’analisi del voto?

“C’è stata la presa d’atto di una proposta valida ma non vincente. Siamo partiti svantaggiati anche a livello nazionale: il progetto messo in campo dal candidato sindaco Andrea Laurenzi era interessante e meritorio. Un progetto che volava alto, mentre mi pare che il programma di Fabrizio Innocenti si muova in continuità con quello di Mauro Cornioli, anche se adesso è ancora presto per dirlo. Non è chiaro tuttavia il disegno complessivo della coalizione rispetto ai bisogni di una città che ha bisogno di rialzare la testa. Quanto alla mancata alleanza con il Psi, che per qualcuno avrebbe pesato in base all’esito del ballottaggio, dico che a mio avviso anche un accordo non avrebbe fatto la differenza. Semmai, è mancata l’intesa con il Movimento 5 Stelle. In secondo luogo, sempre nel commentare il risultato elettorale, penso che vi sia stata da parte nostra una certa timidezza nell’affrontare i tempi più prettamente economici. Il nostro era un progetto molto culturale e turistico, ma debole dal punto di vista economico”.

Alessandro Del Bene è la persona giusta nel ruolo di segretario politico in questa fase del partito?

“Del Bene ha da una parte la necessaria esperienza che occorre e dall’altra i legami con il mondo produttivo locale. È un imprenditore, titolare di un’azienda di informatica; se dunque la nostra pecca è stata quella di dialogare poco con l’ambito dell’economia, con lui potremmo fare un passo avanti. Abbiamo quindi dato un buon segnale con la segreteria: l’importante è non escludere le varie sensibilità nel partito. Arriveranno soldi per il finanziamento di progetti da destinare al rilancio di una città che mostra segni di decadenza, quindi c’è una figura nuova alla testa del partito, si sono avvicinati diversi giovani e allora dovremo valorizzare questi elementi di novità; nel contempo, ripongo fiducia in chi ci rappresenta in consiglio, perché sappia confrontarsi sugli argomenti di vitale importanza per Sansepolcro e su questi articolare il confronto: il teatrino delle parti non serve”.

È iniziato il 2022, con il virus che non si fa da parte e con i rincari di luce e gas quale primo “regalo” di turno. Che anno sarà?

“Prevedo che sarà un anno molto faticoso. Bisognerà fare i conti con l’emergenza, perché la pandemia rischia inevitabilmente di rallentare economia e socialità. Le difficoltà sono all’orizzonte anche dal punto di vista economico, per cui spero che l’amministrazione Innocenti abbia le giuste competenze, prendendo le redini della situazione. All’interno della giunta, vi sono persone esperte e altre che, da esordienti, dovranno essere all’inizio guidate”.

Presto l’Italia eleggerà il Presidente della Repubblica. Non è scartata nemmeno l’ipotesi di una donna al Quirinale. Si parla ad esempio del ministro Marta Cartabia e non solo di lei. Se le dico cosa ne pensa di un presidente donna, la sua risposta è scontata?

“Certo che mi piacerebbe vedere una donna come Capo dello Stato, anche se non è facile. La Cartabia ha tutte le carte in regola e ci sono anche altri profili. In questo momento avremmo bisogno di una figura giovane e attiva, per quanto un minimo di esperienza non guasti mai. Di certo, preferisco che Mario Draghi rimanga a Palazzo Chigi”.

Redazione
© Riproduzione riservata
04/01/2022 09:59:21


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