Tragedia del Mottarone, torna in libertà Gabriele Tadini: revocati i domiciliari
Il caposervizio della funivia aveva confessato di aver messo i forchettoni all’impianto
Torna in libertà Gabriele Tadini, il caposervizio della funivia del Mottarone che si trovava ai domiciliari dal 29 maggio. E’ stata la procura di Verbania alcuni giorni fa a chiedere la revoca della misura in quanto, dopo sei mesi, scadevano i termini massimi per la custodia cautelare nella fase delle indagini preliminari. Gabriele Tadini è una delle figure centrali nell’indagine sulla strage della funivia del Mottarone, quando il 23 maggio in quella cabina precipitata persero la vita 14 persone. Convocato con altri dipendenti in caserma a Stresa nel pomeriggio di martedì 25 maggio, Tadini aveva ammesso la sua colpa: aveva inserito i «forchettoni» per aggirare dei problemi ricorrenti a quella vettura con centraline che continuavamo ad andare in allarme. Per lui, insieme a Luigi Nerini (l’amministratore della società) ed Enrico Perocchio (il direttore d’esercizio) era scattato il fermo già quella notte. Dopo quattro giorni in carcere, il 29 maggio il gip Donatella Banci Buonamici aveva disposto la non convalida del fermo per i tre, disponendo per il solo Tadini gli arresti domiciliari. Ora il gip Elena Ceriotti gli ha revocato i domiciliari, anche alla luce del fatto che in questi mesi non ha commesso alcuna violazione dei limiti imposti dall'ordinanza cautelare.
In attesa della Cassazione
Per quanto riguarda invece Luigi Nerini ed Enrico Perocchio il tribunale del Riesame di Torino, accogliendo il ricorso della procura alla decisione di fine maggio del gip Banci, ha stabilito che i due devono essere arrestati. I loro legali si sono però appellati alla Cassazione, la cui decisione ancora non è arrivata.
Commenta per primo.