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Elezioni comunali: a Napoli Manfredi 63,1%, a Bologna Lepore 62%

E a Roma testa a testa Michetti-Gualtieri

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Il centrosinistra conquista Milano, Napoli e Bologna al primo turno con Sala (57,8%), Manfredi (63,2%) e Lepore (62%). A Roma (Michetti 30,3% e Gualtieri 27,1%), Torino (Lo Russo 43,7% e Damilano 38,9%) e Trieste (Dipiazza 47,3% e Russo 31,5%) si va al ballottaggio. Al centrodestra la Regione Calabria, con Occhiuto al 54,44% che batte la candidata del centrosinistra Amalia Cecilia Bruni (27,7%) e il sindaco di Napoli De Magistris (16,12%). Alle suppletive di Siena vince Enrico Letta, mentre a Roma (Primavalle) è avanti Casu, anche lui del Pd.

Torino
I dati Eligendo confermano a Torino il ballottaggio tra il candidato del centrosinistra Stefano Lo Russo, in vantaggio con il 43,7%, e quello del centrodestra Paolo Damilano, al 38,9%. Valentina Sganga candidata di M5s è al 9,23%. «E' un risultato che non ci soddisfa, ma assolutamente in linea con il trend nazionale. Guardando il Movimento Cinque Stelle siamo l'unica città del nord che tiene con una percentuale pari ad una città del Sud- sostiene Valentina Sganga, candidata sindaca di Torino per M5S ed Europa Verde commentando l'esito del voto amministrativo. E precisa: «Al ballottaggio nessuna indicazione di voto, ci collochiamo all'opposizione, orgogliosi del lavoro svolto nei 5 anni del nostro mandato. Il dato da sottolineare è quello relativo all'affluenza scarsissima, drammatica e su cui tutta la classe politica dovrà impegnarsi per invertire questo trend».

Bologna
A Bologna il candidato di centrosinistra Matteo Lepore raggiunge il 62%, seguito da Fabio Battistini (centrodestra) con il 29,5%.Sono i dati parziali del Viminale quando sono stata scrutinate 438 sezioni su 445 per le comunali a Bologna.

Roma
Enrico Michetti contro Roberto Gualtieri, centrodestra contro centrosinistra. Il prossimo sindaco di Roma uscirà dalla sfida tra l'avvocato appassionato dell'Antica Roma e il deputato del Pd, ex ministro dell'economia del governo Conte. Il ballottaggio si terrà domenica 17 e lunedì 18 ottobre, e non vedrà in campo né la sindaca uscente Virginia Raggi, né l'outsider Carlo Calenda. Michetti risulta davanti con il 30,3% dei voti, seguito da Gualtieri (27,1%), Raggi (19,60%) e Calenda (19,19%).

A decidere il secondo tempo della partita che mette in palio la poltrona di palazzo Senatorio sarà quindi la capacità di intercettare gli elettori che al primo turno si sono schierati per la candidata del Movimento e per il leader di Azione. Da capire poi quanto e come peserà l'astensionismo dopo che l'affluenza ai seggi nella Capitale ha fatto registrare un calo di votanti superiore all'8%. In base ai dati definitivi del Viminale si è, infatti, recato alle urne solo il 48,8% degli aventi diritto contro il 57% delle elezioni che portarono al Campidoglio Virginia Raggi nel 2016. A dover recuperare qualcosa, almeno stando ai risultati parziali, è quindi Gualtieri che da subito annuncia che al ballottaggio non farà apparentamenti «ma chiamerò tutti, mi rivolgerò a tutti anche ai leader, per sostenerci e aiutarci e a tutte le romane e i romani per dare a Roma un governo all'altezza di una grande Capitale - aggiunge l'esponente dem dal comitato elettorale a Portonaccio - Siamo fiduciosi che la nostra proposta politica è la più forte. Con fiducia e grande umiltà ci rivolgeremo a tutti i romani, anche agli elettori di Raggi e di Calenda. Vinceremo le elezioni e cambieremo questa città». Parole che risuonano più o meno simili a Tor Marancia, sede del comitato di Michetti. «Nessuno è proprietario del consenso degli altri - ricorda il candidato del centrodestra -. Siamo partiti per ultimi, ma siamo nettamente in testa. Ora iniziano le due settimane decisive per raggiungere il vero traguardo: riportare i romani a votare e vincere! Gualtieri? Certo che faremo un confronto pubblico». «In questa prima fase il nostro progetto è stato valutato il migliore rispetto a tutti gli altri - spiega -. Bisogna appassionare i cittadini con il programma, ai giochi di palazzo io non ho mai creduto».

Quello che pensa, invece, è che «perdere le Olimpiadi è stata una sciagura per questa città. Oggi Roma è una barca senza timone. Non è amministrata male, purtroppo non è amministrata affatto». L'attacco è alla sindaca uscente Virginia Raggi, la quale rivendica il fatto che «dopo cinque anni di attacchi violentissimi ho ottenuto poco meno di quanto hanno totalizzato le corazzate del centrodestra e del centrosinistra». «Abbiamo gettato le basi per far risorgere Roma - sostiene -. Mi sono accollata la parte più difficile del lavoro. Adesso chi viene dopo non ha più scuse per non lavorare bene. Noi vigileremo». In termini percentuali, il Movimento riceve però un terzo dei voti presi nel 2016. Allora fu un exploit, oggi i dati certificano una netta flessione. Diverso il discorso per Calenda che raccoglie comunque un risultato significativo, non abbastanza però da aprirgli le porte del ballottaggio. E, in vista della sfida finale tra Michetti e Gualtieri, il leader di Azione avvisa: «Ho già detto chiaramente che non faremo apparentamenti e alleanze. Sulla questione di un'eventuale indicazione di voto decideremo nei prossimi giorni e come indicazione di voto intendo personale e senza contropartite». Raggi invece sul tema è netta: «Non darò indicazioni per il ballottaggio perché i voti non sono pacchetti e i cittadini non sono mandrie da portare al pascolo».

Nella foto: Gaetano Manfredi, nuovo sindaco di Napoli

Notizia e foto tratte da La Stampa
© Riproduzione riservata
05/10/2021 05:36:48


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