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Luppolo Made in Italy a Città di Castello, una delle zone a più forte vocazione

In Umbria il cuore pulsante della filiera nazionale del luppolo

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Qualità e aggregazione. Rispetta queste linee di indirizzo, che si è data anche la Regione Umbria nel settore dell’agricoltura, il nuovo progetto di Filiera Luppolo Made in Italy. A ribadirlo è stato l’assessore alle Politiche agricole e vicepresidente della Giunta regionale Roberto Morroni che ha spiegato i motivi per i quali anche il progetto di Filiera Luppolo Made in Italy è entrato tra le filiere strategiche per l’Umbria.

Lo ha fatto venerdì 24 settembre a Città di Castello – zona fortemente vocata alla coltivazione del luppolo è infatti l’Altotevere – durante la prima iniziativa pubblica di presentazione, dopo l’annuncio della nuova rete nello scorso mese di luglio a Perugia, davanti a numerose realtà prestigiose in campo istituzionale, economico e d’impresa.

Il nuovo gruppo imprenditoriale sorto in Umbria colloca la regione come punto più avanzato nella nascente Filiera del Luppolo italiano. Dall’unione di Luppolo Made in Italy, il primo progetto in Italia che ha sperimentato con successo questa nuova coltura, insieme al Gruppo Cooperativo Agricooper e alla Deltafina srl è nata una nuova Associazione di imprese che ha le competenze, la capacità di aggregazione e di organizzazione dei produttori, la forza economica e di investimento, la visione strategica e di innovazione per portare il luppolo italiano alla conquista del mercato globale.

Un futuro quindi in cui pure la Regione Umbria crede fortemente tanto da inserire il progetto nella Misura 16.4.1 del Piano di sviluppo rurale, così da usufruire al meglio delle risorse sulle filiere corte. Una scelta strategica che si va ad aggiungere a quelle fatte per il nocciolo, tartufo e olio, come ha sottolineato sempre Morroni per poi aggiungere: “La scelta fatta da questa nuova realtà è estremamente coerente rispetto alla direzione che la politica regionale ha voluto intraprendere. Quella del luppolo è certamente una coltura non tradizionale ma che può dare un alto valore. Basta pensare allo sviluppo delle birre artigianali che vede l’Italia e l’Umbria al centro di un processo nuovo. Ci sono insomma tutti gli ingredienti per una filiera qualificata, con approccio maturo e che guarda avanti consapevole delle opportunità. La Regione darà al luppolo umbro il supporto necessario e l’analoga spinta come su nocciolo, tartufo e olio”.

A presentare gli obiettivi della nuova Associazione di imprese è stato Stefano Fancelli, presidente della Associazione Luppolo Made in Italy e dell’omonima società, Luppolo Made in Italy Srl, che svolgerà il compito di capofila dell’Associazione. Fancelli ha parlato di una visione imprenditoriale moderna ma anche di un assessorato regionale che ha fin da subito sostenuto il progetto: “La sintonia con la Regione nasce dalla condivisione di una sfida: fare dell'Umbria il cuore della Filiera del Luppolo italiano. Condividiamo il coraggio e la visione pragmatica con cui l'assessore Morroni vuole costruire un’agricoltura umbra competitiva e moderna. Per questo motivo abbiamo usato al meglio le risorse del Progetto finanziato dalla Misura 16.2.1 che ci ha permesso di costruire un progetto di filiera sostenibile, dal punto di vista economico, sociale e ambientale. Ora con la nostra nuova Associazione di imprese e con il Bando di Filiera il nostro progetto sta diventando una concreta realtà”.

Sono intervenuti Luca Stalteri, produttore biologico di Luppolo, agronomo esperto e rappresentante della Luppolo Made in Italy, e i rappresentati di Deltafina srl e del Gruppo Cooperativo Agricooper.

Chi fin dall’inizio ha creduto nel progetto e lo ha sostenuto - promuovendolo come nuova opportunità economica ai propri associati e, al contempo, attraverso precise azioni di supporto nei tavoli istituzionali con la Regione Umbria - è stata CIA Umbria. A ricordarlo è stato il presidente Matteo Bartolini: “Sviluppare una filiera nazionale del luppolo, con un cuore pulsante in Umbria, non è più qualcosa di lontano. C’è un futuro roseo e green per una filiera che può tra l’altro utilizzare le stesse strutture e macchinari del tabacco”.

Dopo gli interventi di Vincenzo Vizioli di AIAB e di Lorenzo Grifoni di ABOCA è stata la volta di Roberto Giangrande, rappresentante del CONAF al Tavolo nazionale di Fliera del Luppolo presso il Ministero dell’Agricoltura. Giangrande ha ricordato i passi che hanno portato alla costituzione di un tavolo, con tutti gli attori in campo, che prosegue la sua attività per arrivare ad un Piano strategico nazionale del luppolo, per poi evidenziare che “senza dubbio l’esperienza della Rete Luppolo Made in Italy è quella più avanti a livello nazionale dal punto di vista organizzativo e della ricerca”.

Durante l’incontro si è parlato anche delle problematiche da affrontare e degli obiettivi da raggiungere, come quello di guadagnare riconoscibilità grazie al luppolo autoctono che diventa in questo modo espressione di un territorio. Discorso valido per la birra artigianale umbra. Tra i birrifici presenti c’è stato l’intervenuto Michele Sensidoni, head brewer dell'azienda Mastri Birrai Umbri di Gualdo Cattaneo, il quale ha già sperimentato la produzione con luppolo locale: “Da anni utilizziamo luppolo italiano ma per la prima volta stiamo usando luppolo umbro. Ed il nome scelto per la birra che produrremo non è casuale. ‘Utopia’ sarà realizzata solo con malto d'orzo e luppolo umbro. Utopia perché venti anni fa, quando ho iniziato a fare birra, era utopico per i birrai italiani utilizzare materie prime italiane, figuriamoci umbre. Dalla seconda metà di ottobre sarà possibile gustare questa novità”.

Ma questa non è la sola novità per una birra tutta made in Umbria. Era presente infatti anche il Birrificio Altotevere che di recente ha realizzato ‘Umbra’, una nuova birra Pale Ale prodotta con i luppoli umbri di Luppolo Made In Italy: impiegate le varietà Chinook e Cascade coltivate da aziende biologiche a pochi km dal birrificio.

Al termine dell’iniziativa pubblica si è tenuta così una degustazione di queste particolari birre artigianali prodotte con il Luppolo umbro e un’esclusiva Hop Experience, con un’esperienza sensoriale unica che ha portato alla scoperta di questa nuova straordinaria coltura.

 

Redazione
© Riproduzione riservata
25/09/2021 07:54:53


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