Sentenza sui Casamonica, i giudici: “Sono a tutti gli effetti dei mafiosi”
Il boss Domenico condannato a 30 anni
I Casamonica - la famiglia di sinti originaria dell'Abruzzo, ma stabilizzata nel quadrante sud-est della Capitale, divenuta tristemente famosa per episodi di usura ed estorsione anche a danno di personaggi dello spettacolo, vedi Marco Baldini - non sono semplici 'cravattari', ma un'associazione a delinquere di stampo mafioso. Ne era convinta fin da subito la Dda della procura di Roma e il coraggioso pm Giovanni Musarò, lo stesso del processo Cucchi, che con caparbia ha portato alla sbarra 44 componenti del clan, arrestati dai carabinieri del Comando Provinciale nell'ambito dell'operazione Gramigna. Oggi, a distanza di oltre 3 anni da quegli arresti, è arrivata la sentenza dei giudici della Decima sezione penale del tribunale di Roma che hanno confermato l'impianto accusatorio. Il clan dei Casamonica è dunque mafia. Le accuse nei confronti dei 44 condannati vanno infatti, a vario titolo, dall'associazione mafiosa dedita al traffico e allo spaccio di droga, all'estorsione, l'usura e detenzione illegale di armi.
La condanna più pesante è stata emessa nei confronti di Domenico Casamonica: 30 anni di reclusione. Condannati anche Giuseppe Casamonica, boss dell'omonimo clan, per cui la Corte ha emesso una sentenza per 20 anni e 6 mesi. Condannato a 12 anni e 9 mesi di carcere Luciano Casamonica, a 25 anni e 9 mesi Salvatore Casamonica e a 23 anni e 8 mesi Pasquale Casamonica. Condannato a 19 anni invece Massimiliano Casamonica.
Il pm Giovanni Musarò, nel corso della requisitoria dello scorso 24 maggio, aveva chiesto per tutti e 6 la pena di 30 anni di reclusione. E, in generale, le richieste di condanne erano arrivate a toccare un totale di oltre 630 anni di reclusione. Chiesti invece 25 anni per Guerino Casamonica e Ottavio Spada. Il pm Musarò, nel corso della sua requisitoria, aveva invece sollecitato la pena di 16 anni di reclusione per Antonietta Casamonica e 17 Gelsomina Di Silvio. L'inchiesta, che ha portato alle condanne di questo pomeriggio, al termine di una camera di consiglio iniziata alle 11 di mattina e terminata poco fa dopo circa 7 ore, era quella dei carabinieri, coordinata dai pm Stefano Luciani e Musarò.
Le indagini dei militari del Nucleo Investigativo di Frascati erano state avviate nell’estate del 2015, ancora prima dei funerali di "zio Vittorio Casamonica", ed hanno permesso di documentare l’esistenza di un’associazione mafiosa autoctona strutturata su più gruppi criminali, prevalentemente a connotazione familiare, dotati di una propria autonomia decisionale, operativa ed economica. Fondamentali per l'accusa erano state le parole dei collaboratori di giustizia.
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