Laschet, un patto con i Paesi dell’Est sulla sicurezza: “Serve una Fbi europea”
Il candidato della Cdu alla cancelleria ha visto i leader del Ppe a Berlino
E' la sicurezza il fulcro del nuovo corso per rilanciare l'Ue e riguadagnare la fiducia dei paesi dell'Est proposto da Armin Laschet, candidato Cdu-Csu alla cancelleria. In caso di vittoria alle elezioni del 26 settembre in Germania, la sua Europa guarderà più a Est che a Sud, ha lasciato intendere il governatore del Nordreno Vestfalia, dopo un incontro con il gruppo del popolari europei, a cui partecipava anche il cancelliere austriaco Sebastian Kurz. “Con la pandemia siamo riusciti a tenere insieme l'Europa del Sud e l'Europa del Nord” promuovendo bond comuni ma ora è arrivato il momento di migliorare i rapporti tra Est e Ovest, ha detto Laschet all'hotel Intercontinental di Berlino. Anche perché, sottolinea il capogruppo del Ppe Manfred Weber, dopo due anni di allentamenti per la pandemia “bisogna frenare sulle uscite” e “l'Europa deve tornare ad una disciplina di bilancio ragionevole e stabile”. Quindi si chiude un capitolo e se ne apre un altro. L'offerta sul piatto agli Stati membri della cintura orientale è di un maggiore impegno per la sicurezza e la difesa comune, sia nei confronti delle minacce che arrivano da Est – leggi la Russia – sia verso i pericoli interni che arrivano dal terrorismo. La Nato non è in discussione, rassicura in particolare i paesi Baltici. Al contrario “il rafforzamento del partenariato atlantico può avvenire solo attraverso un'Europa forte” dice Laschet. Sul fronte interno “abbiamo tutti vissuto gli attentati: Vienna, Berlino, Parigi, Nizza” ha ricordato Laschet, sottolineando i viaggi intra-europei dei terroristi prima di colpire. Per essere efficaci e condividere i dati “dobbiamo avere un'Europol più forte, un'Fbi europea” che abbia sotto controllo “la mafia, le grandi organizzazioni criminali e il terrorismo”, ha aggiunto. Il tema della migrazione è invece il grande assente del discorso di Laschet. Ma chiedendo il potenziamento di Frontex, il possibile cancelliere lascia intendere tra le righe che intende puntare principalmente sul controllo dei confini esterni. Anche questa, forse una concessione al fronte dei Visegrad, di sicuro un allineamento con l'Austria di Kurz. L'Europa che ha in mente il leader della Cdu è una Ue a traino franco-tedesco, ancora una volta. E la visita di due giorni fa all'Eliseo dal presidente francese Emmanuel Macron e al Bataclan per commemorare le vittime dell'attentato del 2015 sintetizzano simbolicamente il suo programma europeo: sicurezza e partenariato preferenziale con la Francia. Non proprio una novità. Oltre alla sicurezza, il clima e la protezione dell'ambiente è l'altro grande tema europeo. L'obiettivo è “portare avanti il Green deal e ciononostante rimanere competitivi al livello mondiale” avendo sott'occhio i posti di lavoro in Europa. Ambiente si, ma non a scapito della crescita.
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