Mondo Politica: intervista a Laura Chieli candidata sindaco a Sansepolcro

Ultimo mese di campagna elettorale per Laura Chieli, candidato sindaco di “Sansepolcro Futura” appoggiata anche da Fratelli d’Italia. Come più volte evidenziato, è lei la novità in assoluto di questa tornata elettorale nella città biturgense, che si è senza dubbio adoperata per conoscere i suoi programmi alla città. 

Quali consapevolezze ha acquisito Laura Chieli ora che siamo nella fase decisiva della campagna elettorale, rispetto ai primi tempi?
“Il mio livello di consapevolezza è cresciuto notevolmente durante questi mesi di intenso impegno civico, principalmente su due fronti: da una parte, l’ascolto attivo e costante delle persone, delle associazioni, degli enti ecc. è stato e continua ad essere preziosissimo, perché mi ha permesso di acquisire una coscienza nuova e approfondita riguardo alle esigenze vere della nostra comunità  e di raccogliere stimoli e proposte fondamentali nella costruzione del nostro piano di offerta amministrativa. Un programma, il nostro, che nasce dalla gente. Dall’altra parte, con gioia, mi sono resa conto che l’elettorato è molto più attento e consapevole di quanto i luoghi comuni vogliano farci credere. Ha grande capacità di discernere la verità dei fatti. Non è vero che la politica non interessa, non è vero che c’è menefreghismo, non è vero che gli elettori sono manipolabili. I biturgensi dimostrano – anzi! - un grande attaccamento alla vita e all’immagine della città; manifestano stanchezza per tutte le questioni che esulano dall’impegno reale e che si perdono nelle dinamiche di partito, rivelando un grande desiderio di politica innovativa, operativa e pragmatica, unicamente finalizzata a risollevare Sansepolcro dalla polvere, al bene della città e non all’interesse di pochi”.

E’ pronta anche per parare qualche “colpo basso”, tipico della politica in generale e del periodo elettorale in particolare?
“Beh, pronta alla bassezza altrui non lo sono mai; mi aspetto che gli altri si comportino con me con la stessa correttezza che utilizzo nei rapporti di qualunque tipo. Diciamo però che sono abbastanza abituata a parare i colpi quando arrivano e, se non giungono da persone che io stimo, non mi fanno nemmeno male. Quando è stato necessario evidenziare, ad esempio, che non ho stretto accordi pre-elettorali con nessuno, l’ho fatto in coscienza e serenamente, consapevole del fatto che poi qualcuno avrebbe potuto strumentalizzare la cosa. Ma a me questo non importa; in questa campagna elettorale, io ho il dovere di mantenere un rapporto diretto e frontale con le persone. A loro devo rispondere del mio operato, non ai partiti delle altre coalizioni, perciò a me interessa semplicemente spiegare con chiarezza quello che è il mio percorso e qual è il mio progetto della Sansepolcro futura. Allo stesso tempo, però, devo chiarire che le dichiarazioni che sento fare sul mio diniego riguardo a un incarico di vicesindaco di Innocenti sono vere; chi le fa omette però un dato fondamentale: che la proposta di fare un passo indietro è arrivata ripetuta e “organizzata” dopo che mi ero ufficialmente candidata, dopo che avevo iniziato a lavorare concretamente con il mio gruppo civico e dopo che per lungo tempo – da gennaio – proprio Alessandro Rivi aveva cercato in tutti i modi di convincermi a candidarmi a sindaco. Chiarisco qui questa faccenda per onor del vero e poi taccio, poiché credo che ai cittadini queste continue dietrologie interessino ben poco”.

Due liste che la supportano, l’una politica - Fratelli d’Italia -  e l’altra civica, ossia Sansepolcro Futura. In cosa si distinguono a livello di candidati?
“Molto semplicemente, chi è nella lista di Fratelli d’Italia si riconosce nella visione di un partito ben preciso, in ascesa tra l’altro nel trend nazionale, mentre chi è nella lista civica si riconosce nella visione condivisa di un gruppo trasversale. Più che parlare di cosa distingua le due liste, trovo interessante sottolineare ciò che le accomuna: sono due gruppi composti entrambi da persone nuove ed innovative, non ci sono “politici di mestiere” né politicanti e ambedue si riconoscono nel progetto di Sansepolcro Futura, nella consapevolezza del fatto che gli ingredienti principali per poter cambiare le cose siano amore per la città, competenza e determinazione, onestà intellettuale e visione alta del futuro”.

Nella stesura del programma elettorale che presto distribuirà alla città, quali sono i punti evidenziati in maniera tale da arrivare subito all’occhio del cittadino?
“Progetti innovativi per la ripartenza economica e produttiva, per una nuova vocazione turistica dell’intero territorio, per il rilancio del centro storico, per la messa a cantiere di importanti infrastrutture, per il sociale… il tutto all’insegna della eco-sostenibilità e con i giovani protagonisti.  A ciò, si aggiunga la nostra battaglia per una sanità locale efficace e prossima a quella che intendiamo combattere contro inutili carrozzoni che, ben più che dispensare servizi, mungono le tasche dei cittadini”.

Laura Chieli in competizione con un’altra donna, Catia Giorni e con due uomini, Andrea Laurenzi e Fabrizio Innocenti. La componente femminile può essere stavolta un valore aggiunto?
“Fermo restando che credo al valore intrinseco della persona, al di là che sia uomo o donna e che non ritengo di dover ricevere consensi in quanto donna, ma eventualmente per ciò che sono e propongo, mi piace risponderle con ironia, citando Roberto Benigni che, dopo aver ricevuto il Leone d’oro alla Carriera in apertura della 78^ edizione della Mostra del Cinema di Venezia, nell’elogiare sua moglie e la straordinarietà di tutte le donne, cita l’attore comico Graucho Marx che disse: “Gli uomini sono donne che non ce l’hanno fatta!”. Quindi, sì, siamo un valore aggiunto!”.

Uno o più motivi validi per votare Laura Chieli?
“E’ chiaro che io sono convinta in tutto e per tutto della novità che rappresentiamo e della bontà dirompente del nostro progetto; spero perciò che le persone possano riconoscervisi e che in totale libertà vi aderiscano ma, ancor prima che con il voto, con la fiducia e il consenso”.