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Maltempo, Germania e Belgio in ginocchio. Evacuazioni e ricerche, i morti salgono a 157

Migliaia i dispersi nella sola Germania, in Belgio intere zone senza corrente e comunicazioni

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Il bilancio è di 157 morti tra Germania e Belgio, i Paesi più colpiti dal peggiore disastro naturale nel nord Europa in più di mezzo secolo. Un numero drammatico che affianca quello dei dispersi, oltre un migliaio nella sola Germania. Sono ore di ricerca continue per i soccorritori: lo scenario dei danni e le situazioni in pericolo non è destinato a concludersi presto. 

La Germania tra ricerche, evacuati e rientri
Le ricerche continuano enza sosta. Intnato, nella notte, sono iniziate le operazioni per l'evacuazione nelle zone più in pericolo. Come il paesino tedesco di Ophoven, dove 700 abitanti sono stati allontanati dalle proprie case dopo che una diga sul fiume Rur, nel distretto di Heinsberg, ha dato segni di cedimento. Il comune, che si trova vicino al confine con l'Olanda, questa mattina ha diramato un comunicato in cui si precisa che la situazione rimane grave. Non è chiaro quanto esteso sia il cedimento della diga sul fiume che dalla Germania fluisce in Olanda e in Belgio. Il sindaco di Wassenberg, Marcel Maurer, (a cui fa capo Ophoven) ha ipotizzato che la chiusura delle paratoie sul lato olandese della diga possa aver causato un innalzamento delle acque. Nessun problema è stato comunque registrato nella notte e i livelli dell'acqua rimangono stabili. Le autorità hanno avvertito i residenti dei due altri distretti della zona che potrebbero essere anche loro evacuati. 

Rientrano a casa oggi, invece, i primi abitanti di Treviri, città della Renania Palatinato, che ha subito forti danni dall'alluvione che ha travolto l'ovest della Germania: sono circa 1000 le persone che erano state evacuate giovedì dal quartiere di Ehrang e 670 e case colpite da pesanti allagamenti che in molti casi ne hanno compromesso la staticità. In molti casi, chi è potuto rientrare è rimasto comunque senza acqua e senza corrente elettrica.

Il presidente tedesco, Frank-Walter Steinmeier, è arrivato a Erftstadt, cittadina nella circoscrizione del Reno fra le più colpite dalle inondazioni. Il capo dello Stato è accompagnato dal ministro-presidente del Nordreno-Vestfalia nonché segretario della Cdu, Armin Laschet. In visita ha dichiarato: «Un disastro, ci vorranno giorni se non settimane per la conta dei morti».

Belgio senza corrente e comunicazioni
Nel solo Belgio il bilancio delle vittime è salito a 24, secondo il centro di crisi nazionale, che coordina i soccorsi: «Purtroppo dobbiamo presumere che questa cifra continuerà a salire nelle prossime ore e giorni» ha detto il centro in un comunicato. Circa 20 persone sono ancora disperse. Negli ultimi giorni le inondazioni, che hanno colpito soprattutto gli stati tedeschi della Renania Palatinato e Nordreno-Vestfalia e il Belgio orientale, hanno tagliato intere comunità dalla corrente e dalle comunicazioni. Nelle province meridionali belghe di Lussemburgo e Namur, le autorità si sono affrettate a fornire acqua potabile alle famiglie senza una fornitura pulita. Il livello dell'acqua è sceso lentamente nelle zone più colpite del Belgio, anche se il centro di crisi ha detto che la situazione potrebbe peggiorare nel pomeriggio lungo il fiume Demer vicino a Bruxelles, con circa 10 case minacciate di distruzione. L'operatore della rete ferroviaria belga Infrabel ha pubblicato i piani di riparazione delle linee, alcune delle quali torneranno in servizio solo alla fine di agosto. I servizi di emergenza nei Paesi Bassi sono rimasti in stato di massima allerta a causa dello straripamento dei fiumi che hanno minacciato città e villaggi in tutta la provincia meridionale del Limburgo.

Notizia e foto tratte da La Stampa
© Riproduzione riservata
17/07/2021 13:49:03


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