Mirco Rinaldi è il nuovo presidente del GAL Alta Umbria
Subentra a Giuliana Falaschi: "E’ stata una esperienza bella e complessa"
La scorsa settimana si è concluso il mandato del Consiglio di Amministrazione del GAL Alta Umbria. Il partenariato locale dell’Alta Umbria (enti pubblici e associazioni di categoria dell’agricoltura, artigianato e commercio/turismo) ha provveduto alla nomina del nuovo Consiglio. Il nuovo Presidente sarà Mirco Rinaldi, attuale Sindaco di Montone, che subentra a Giuliana Falaschi che ha ricoperto il ruolo dal 2017.
“E’ stata una esperienza bella e complessa – racconta la Presidente Falaschi – specie negli ultimi 12 mesi nei quali si è lavorato in condizioni molto difficili. Ma resta la grande soddisfazione per i risultati raggiunti grazie anche alla disponibilità e professionalità della struttura tecnica”.
Dal 2017 infatti sono 35 i progetti di riqualificazione pubblica finanziati dal GAL Alta Umbria. Gli interventi hanno consentito la riqualificazione di borghi, aree verdi e centri storici del territorio per un importo di oltre 4.500.000 euro.
Per quanto riguarda gli interventi rivolti alle imprese, sono stati sostenuti 15 progetti per l’innovazione dell’artigianato locale e 37 per la qualificazione del settore del commercio dei prodotti agroalimentari e della ristorazione. “Le imprese hanno dimostrato grande forza di volontà anche in questo periodo difficilissimo, da parte nostra abbiamo messo in campo tutte le procedure necessarie per garantire la massima velocità nelle istruttorie dei progetti che via via si stanno completando”.
Anche il settore delle imprese agricole è stato interessato dall’intervento “Alta Umbria food” un bando particolarmente innovativo che premia la valorizzazione dei prodotti agroalimentari in forma aggregata. “In queste settimane – spiega Falaschi – stanno nascendo delle aggregazioni pubblico private che hanno come finalità principale la promozione del prodotto agricolo sul circolo locale. Una iniziativa efficacissima perché sostiene il consumo sano dei prodotti a chilometro zero e innovativa in quanto perfettamente in linea con i nuovi orientamenti comunitari che privilegiano la strategia del farm to fork e l’attuazione di progetti di rete”.
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