Il ripristino della ex Ferrovia Centrale Umbra nel Pnnr

I sindaci dell’Alta Valle del Tevere scrivono la lettera sulla ferrovia, ma in Umbria l’assessore regionale alle infrastrutture e trasporti, Enrico Melasecche Germini – da sempre a filo diretto con il consigliere regionale toscano Marco Casucci - si è già attivato e il ripristino della ex è stato inserito nella bozza del Pnnr (piano nazionale di ripresa e resilienza), next generation Italia, che il governo nazionale sta confezionando per l’impiego dei sostanziosi finanziamenti post Covid-19 che arriveranno dall’Europa. Si parla sia della tratta di interesse nazionale Terni-Perugia che del segmento terminale da Città di Castello a Sansepolcro. “E’ uno fra gli obiettivi fondamentali del programma di governo della giunta regionale – ha dichiarato Melasecche – e abbiamo ottenuto un primo importante riconoscimento del lavoro portato avanti con in testa la presidente della Regione, Donatella Tesei, fin dall’incontro iniziale con il ministro Paola De Micheli. Pur nella sua provvisorietà – ha proseguito Melasecche – questo documento rappresenta una scelta non eludibile facendo parte la ex Fcu delle cosiddette “ferrovie interconnesse”, per le quali è previsto un finanziamento di 0,734 miliardi di euro, di cui 150 milioni da noi chiesti, come da contratto di programma Regione, Ministero e Rete Ferroviaria Italiana, siglato anni or sono ma fin qui non rispettato". Il Recovery plan prevede che possano essere finanziate solo le opere concluse entro il 2026. Per questo la Regione vuole accelerare al massimo le progettazioni esecutive relative sia alla  ricostruzione dell’armamento, cioè le massicciate, le traversine ed i binari, sia per adeguare le opere civili come è stato fatto pochi giorni fa nella sostituzione di un ponte ferroviario vicino a Umbertide. “Ciò che conta al momento è che il governo abbia inserito la ex Fcu di propria iniziativa – sono ancora parole dell’assessore regionale umbro – poi la provenienza del finanziamento è un aspetto secondario. Si parla poi di sfondamento a nord della tratta: io per primo, fin da quando ero consigliere comunale e poi assessore a Terni, ho sostenuto questa opportunità e lo faccio tuttora, ma in questo momento di carne al fuoco ce n’è fin troppa ed è comunque importante fare in modo che la ferrovia regionale possa tornare in funzione”. L’idea del treno a idrogeno Sulmona-Sansepolcro può essere un altro punto a favore? “Anche su questo versante non corriamo troppo, se non altro perché la ex Fcu è rielettrificata, mentre così non è da Terni a Rieti, per cui si andrebbe incontro a una rottura di carico, quindi a un cambio forzato di treno. Se però vi fosse l’intenzione di affrontare la questione con un tavolo a quattro fra le Regioni interessate (Abruzzo, Lazio, Umbria e Toscana), vagliando attentamente pro e contro, noi saremmo disponibili a partecipare”.