Niente giustizia per la ragazza di Sansepolcro stroncata dalla droga
Sara aveva solo 20 anni quando fu ritrovata priva di vita in una villetta a Cesa
Sara Smahi, la giovane marocchina 20enne di Sansepolcro stroncata dalla droga l’11 marzo di tre anni fa, in una villetta di Cesa, non avrà giustizia. Il fatto destò l’attenzione della pubblica opinione. Sara era una bella ragazza e sognava di fare carriera nel mondo della moda, purtroppo per lei cattive compagnie l’hanno portata nel giro della droga da cui non è più riuscita a uscire. Era scappata da una comunità di recupero di Città di Castello. Giunta ad Arezzo l’incontro con dei conoscenti, anche loro del giro. Non era sola in quella stanza a Cesa, con lei quella notte c’erano due nordafricanima. Uno scappo’ lasciandola morire, l’altro si aggrego’ successivamente. Quest’ultimo venne ben presto rintracciato ad Arezzo. L’altro invece fece perdere le sue tracce, per essere poi scovato a Pisa. Il processo si concluse con la condanna a otto anni del magrebino che vendette la dose. In cassazione il verdetto, che già in appello era stato addolcito, è stato annullato. Per i giudici della Cassazione non ci sono gli elementi che fanno chiarezza sul passaggio delle dosi. Il caso ritorna dunque in appello perché non è stato quel gesto a provocare la morte della ragazza.
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