Dai manifesti al funerale era tutto pronto, ma il morto era ancora vivo
Il falso decesso era stato comunicato dal pronto soccorso di Foggia
Era tutto pronto: i manifesti e pure il funerale. Ma il signor Fernando non era morto. E ora i parenti vogliono giustizia e hanno presentato un esposto in Procura. La notizia del decesso sarebbe arrivata dal pronto soccorso dell’ospedale di Foggia, dove l’anziano era stato ricoverato per Covid. Ma sempre la stessa struttura, a distanza di qualche ora, avrebbe fatto sapere che l’uomo era in condizioni serie, ma vivo. A denunciare quanto accaduto, sono gli stessi familiari dell’86enne che hanno ricostruito la loro versione di una storia che ha dell’incredibile. Il giallo inizia il 6 novembre, quando il pensionato, ospite della casa di riposo Palena, viene trovato positivo, insieme agli altri 68 ospiti. Il giorno dopo la struttura viene commissariata. L’uomo ha bisogno di ossigeno, ma viene assistito dal personale. «Poi la sera del 18 novembre - racconta la nuora Paola Colotti- nel consueto bollettino ci comunicano che tutti i pazienti sono stabili e, qualora ci fossero state delle criticità, avrebbero avvisato personalmente i parenti». Quella stessa notte, alle 2.44, squilla il telefono di casa. È un numero fisso, che non conosce. «Il mio cuore batte a mille, il pensiero è per mio suocero. Pronto? Pronto? Ma non mi risponde nessuno. Nessuna voce, solo una musica». Quindi riattacca. Il giorno dopo la donna viene informata tramite Whatsapp che l’uomo è morto. Legge la notizia tra i messaggi di un gruppo di cui fa parte, insieme ad altri parenti di anziani ricoverati nella struttura.
Commenta per primo.