Serie di colpi nella notte ad Arezzo, ma vengono "beccati" tre giovani magrebini
Sorpresi in fragranza mentre erano intenti ad aprire un registratore di cassa sulla rampa dei garage
Nottata decisamente movimentata sia nel centro storico di Arezzo che nell’immediata periferia. Diversi sono stati i locali presi di mira dai ladri con bottini magri ma ingenti danni per accedere all’interno. E’ stato colpito anche il Museo del quartiere di Santo Spirito, oltre al bar Pierozzi e il ristorante Mani in Pasta della famiglia Lodovichi. Una banda che probabilmente conosceva bene gli spostamenti e pure i locali, seppure il raid ladresco è stato senza dubbio favorito dal lockdown con nessuna persona in giro: tutto è iniziato poco dopo la mezzanotte e fondamentali sono state le riprese di alcuni impianti di videosorveglianza che, poi, hanno aiutato le forze dell’ordine ad incastrare la banda. Entrati nei locali del Museo, però, è entrato in funzione l’impianto d’allarme che li ha costretti alla fuga. A quel punto si sono diretti al bar Pierozzi e, utilizzando un fermo per gli ombrelloni, hanno tentato di infrangere la vetrina. Poi, si hanno raggiunto la zona di Saione ma anche qua sono dovuti scappare a mani vuote. La corsa è finita, però, quando la banda ha tentato il colpo al ristorante Mani in Pasta: erano riusciti a scappare con il registratore di cassa e alcuni dispositivi elettronici utilizzati per le comanda, ma un vicino ha notato strani movimenti tali da spingerlo a chiamare le forze dell’ordine. Giunti sul posto hanno praticamente “beccato” i tre intenti a forzare il registratore di cassa sulla rampa di un garage; impossibile a quel punto la fuga. Si tratta di tre giovani nordafricani, di origine magrebina, con precedenti penali alle spalle: per loro è scattato l’arresto.
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