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I commercianti di Sansepolcro e la zona rossa: "Il delivery ora è meno richiesto"

Il punto con Sonia Fortunato, presidente dell'associazione Commercianti del Centro Storico

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“Non c’è proprio paragone: la gente è più restia a chiedere il delivery; la cosa è molto più ridotta”. Toscana “zona rossa” da una settimana esatta: differenze e analogie con il lockdown di primavera affidate a Sonia Fortunato, titolare del bar Gerasmo nel cuore di Sansepolcro ma soprattutto presidente dell’associazione Commercianti del Centro Storico. Insomma, colei che ha il polso della situazione e che funge un po’ da raccordo tra i vari esercizi che si trovano all’interno delle antiche mura. La gran parte, quasi tutti insomma, dei bar e ristoranti si sono attivati sia con il servizio di asporto che il domicilio; quest’ultimo concentrato per lo più durante il weekend. Domicilio che hanno messo in atto pure i negozianti con “scelta virtuale” attraverso le moderne tecnologie e poi la consegna direttamente a casa del prodotto. “La situazione è peggiore rispetto alla primavera – prosegue Sonia Fortunato – metti che la gente si è comunque organizzata diversamente, sta di fatto che il delivery a questo giro va molto di meno. Anche il movimento lungo il corso cittadino, via XX Settembre, è decisamente minore. Ogni volta che serviamo anche un semplice caffè, e noi siamo fortunati avendo la finestrella che si affaccia direttamente sul corso, dobbiamo ricordare alla persone che non può purtroppo consumare nelle nostre pertinenza ma, a nostro malgrado, si deve allontanare o addirittura portarlo a casa”. Ma inevitabilmente c’è preoccupazione sia tra i ristoratori che tra i negozianti: sono giorni chiave questi, in base alla curva epidemiologica si deciderà il prossimo futuro che coinciderà con il periodo natalizio che per molti significa una bella fetta di fatturato annuo. Ma la presidente dell’associazione Commercianti del Centro Storico lancia pure un appello. “Speriamo che la situazione migliori – dice – perché noi abbiamo bisogno di lavorare, speriamo che la Toscana possa almeno diventare zona arancione anche se questa cosa non è affatto consolante perché, ripeto, noi per lavorare bisogna essere aperti”. La metà di novembre è già stata superata, nel centro storico di Sansepolcro è iniziata l’installazione delle luminarie natalizie che coinvolgerà le direttrici principali e alcune strade secondarie. “Cercheremo tutti insieme di creare un ambiente più caldo possibile – conclude Sonia Fortunato – nel limite del possibile, seppure la speranza è sempre quella che ci possono far aprire. Quello che manca è pure il contatto fisico, un semplice abbraccio: speriamo sia questione di pochi mesi”.

Redazione
© Riproduzione riservata
22/11/2020 15:39:15


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