Mondo Politica: intervista a Giuseppe Carbonaro esponente di Fratelli d'Italia

Iscritto alla facoltà di Ingegneria Meccanica dell’Università di Perugia, centrocampista del Sansepolcro e vicepresidente del circolo biturgense di Fratelli d’Italia, che il 7 novembre scorso ha inaugurato la propria sede in via Niccolò Aggiunti. Per dirla in termini più sintetici, è in contemporanea studente, calciatore  e politico. Alla faccia di chi sostiene che i giovani sono privi di stimoli e che non si avvicinano alla politica, Giuseppe Carbonaro rappresenta una emblematica “smentita” a soli 21 anni e anche nell’impegno in politica crede molto. 

Perché Fratelli d’Italia riesce a far presa sui giovani?

“Fa presa perché Giorgia Meloni è un leader carismatico, ha una buona dialettica e fa colpo su tutti. I giovani la ammirano per la coerenza e la pulizia del percorso; una coerenza con il passato: segue la sua linea e i giovani in lei vedono una persona onesta e il simbolo di un partito nel quale è possibile portare avanti i propri ideali senza mescolarsi con altri schieramenti, come per esempio aveva fatto la Lega con il Movimento 5 Stelle”.

Quanto è importante poter contare a Firenze su un esponente di zona in consiglio regionale come è Gabriele Veneri?

“Personalmente, ho conosciuto Veneri due mesi prima delle elezioni regionali e subito mi ha dato l’impressione di essere una persona vera, un imprenditore con gli attributi prima ancora che un politico. Un imprenditore prestato al mondo della politica, per cui sono convinto che farà molto bene assieme all’altro consigliere aretino che siede all’opposizione, il leghista Marco Casucci. Veneri si occuperà di scuola e questo ci fa piacere, perché oltretutto a Sansepolcro abbiamo edifici un po’ vetusti, che andrebbero modernizzati e ristrutturati, come per esempio la media Buonarroti, che risale agli anni ’70. Spero quindi che Veneri faccia un buon lavoro”.

Quali sono le priorità per Sansepolcro e cosa offre questa città ai giovani?

“Inizio dalla seconda parte. Al momento, Sansepolcro ai giovani offre poco o niente, perché purtroppo – lo dico senza peli sulla lingua – è una città morta, nella quale solo pochissimi temerari come il sottoscritto (e parlo di universitari) tornano a casa nel fine settimana. Io lo faccio perché al Borgo ci sto bene, ma tanti altri studenti preferiscono rimanere nelle sedi universitarie perché qui c’è poco da fare. E se tornano, è perché comunque sentono la voglia di stare a casa con genitori e familiari, ma non avviene tutte le settimane. A livello di programmi, specie nelle campagne elettorali, si dice sempre di puntare sui giovani, poi però all’atto pratico tutto rimane fermo e una biblioteca con gli orari ampliati può andare bene, ma è poco. Dobbiamo allora lavorare e mi sto impegnando per creare un gruppo di ragazzi validi: la sede appena inaugurata è stata allestita appositamente per portare forze nuove e fresche. Ci attendono cinque anni decisivi e i giovani sono quindi ben accetti. Sono loro il futuro – è una frase fatta, ma è la verità – e sto cercando di mettere su il Circolo Giovanile Nazionale proprio per avvicinare i ragazzi alla politica”.

Il centrodestra ha dimostrato anche in provincia di Arezzo quanto sia importante correre uniti per poter sperare di vincere. Qui a Sansepolcro esistono le condizioni per una grande alleanza?

“Possiamo dire che il centrodestra ad Arezzo ha stravinto, ma anche in questo caso la spiegazione sta probabilmente nella politica portata avanti dal Pd: le nostre zone sono state dimenticate e i cittadini elettori se ne sono accorti. Per ciò che riguarda l’alleanza, ci sono da parte nostra la piena disponibilità e la voglia di creare un centrodestra unito: abbiamo tenuto un primo incontro per vedere se era possibile cominciare a intavolare un discorso del genere. Dico allora che è possibile farlo, ma dobbiamo lavorare su un programma condiviso, sottoscritto da un candidato che sappia portarlo avanti senza inseguire glorie personali. Prima ci vuole un accordo sul programma, poi penseremo al candidato”.

Anche in vista dell’altro appuntamento elettorale di primavera, quello del Comune di Anghiari, Fratelli d’Italia ha intenzione di darsi un’organizzazione a livello di vallata?

“Probabilmente, fra qualche mese saremo in grado di incidere di più anche in ambito di vallata; per ora, c’è Emanuele Orcese di Badia Tedalda e ci appelliamo a lui. La sede è a disposizione di tutti per poter lavorare su una linea operativa uguale alla nostra. Ci farebbe quindi piacere che Fratelli d’Italia parlasse in Valtiberina un linguaggio unico”.

Che tipo di impostazione avete intenzione di dare alla campagna elettorale a Sansepolcro?

“Su questo argomento, la competenza spetta al presidente di circolo, Salvio Zoi. È chiaro che dovremo riunirci per programmare il tutto, ma penso di poter affermare con certezza che – Covid-19 permettendo – abbiamo intenzione di tenere numerosi incontri e organizzare iniziative sia in sede, al fine di far mettere a fuoco i problemi della città, sia nelle zone industriali che anche nelle frazioni. Il rapporto diretto con le persone è fondamentale per trattare le questioni serie della città, evitando slogan e ricorso ai social. La campagna elettorale dovrà prendere la piega indicata dalla gente e voglio ricordare in conclusione la frase pronunciata da papa Paolo VI, quando disse che la politica è la missione più alta in ambito sociale”.