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Mondo Politica: intervista a Lucia Tanti, vicesindaco del Comune di Arezzo

"Se il centrodestra governa bene ad Arezzo, perché non può fare altrettanto in Valtiberina?"

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Confermata nelle deleghe ricoperte nella precedente legislatura con in più l’importante ruolo di vicesindaco: Lucia Tanti è uno dei componenti che rappresentano la continuità amministrativa nel Comune di Arezzo. Il sindaco Alessandro Ghinelli l’ha voluta in questo preciso incarico.

Vicesindaco Tanti, era necessario per lei istituire la zona rossa in Toscana come se fosse una soluzione inevitabile?

“Non commento le decisioni prese dal governo, perché questo non è il momento delle critiche, ma della ragionevolezza, per cui preferisco parlare di atteggiamento collaborativo e non polemico. Poi, ognuno può pensarla come vuole: certamente, la situazione più strana è proprio quella della Toscana, unica regione italiana che in soli sette giorni ha cambiato i tre colori: dapprima era gialla, poi è diventata arancione e adesso è rossa. Ma lo ripeto: adesso dobbiamo solo pensare a risolvere il problema della pandemia”.

Sempre per ciò che riguarda il Covid-19, come definisce la situazione della città di Arezzo?

“Difficile, senza ombra di dubbio. Oltre il 3% degli aretini è dentro il tunnel del Covid-19, fra positivi e quarantenati. La rete sanitaria vede il San Donato come ospedale Covid sotto stress: mi sembra quindi che il quadro della situazione sia abbastanza chiaro”.

Risolte le frizioni dei giorni scorsi con il direttore generale della Asl Toscana sud est, Antonio D’Urso, a proposito dei rapporti fra azienda sanitaria e Comune di Arezzo?

“Mi scusi, ma di questo argomento preferisco non parlare”.

Oltre che essere la vice di Alessandro Ghinelli, lei è assessore a politiche sanitarie e sociali, famiglia e scuola. Quali sono le priorità operative nelle materie di sua competenza?

“Purtroppo, l’emergenza del momento ci impone soltanto di resistere e di concentrarci per fare in modo da lasciarci alle spalle prima possibile questa emergenza, che è una priorità trasversale. Dobbiamo impegnarci per ripristinare la situazione a tutti più gradita: la normalità. Una volta che ce la saremo ripresa, potremo pensare di impostare il lavoro sul sociale”.

L’ascesa del centrodestra in provincia alle recenti regionali, con gli ottimi risultati in tutti i Comuni della Valdichiana e della Valtiberina e con la conferma di Alessandro Ghinelli ad Arezzo, ha una spiegazione ben precisa, magari legata alle delusioni che può aver alimentato il centrosinistra?

“Il principale motivo sta nell’esempio dato dal Comune capoluogo di provincia. Ad Arezzo città, il centrodestra ha dimostrato di saper governare e questo ha esercitato senza dubbio un influsso positivo fra l’elettorato della provincia. Chi ti guarda da vicino, non può che apprezzare il modello Ghinelli. Non parlerei quindi di sfiducia nei confronti del centrosinistra, quando di fiducia e credibilità verso lo schieramento opposto. Della serie: se il centrodestra governa bene ad Arezzo, perché non può fare altrettanto in Valtiberina?”.

La nuova giunta comunale di Arezzo è appena entrata in operatività. In che cosa si contraddistingue la nuova squadra di assessori a supporto di Alessandro Ghinelli?

“Intanto, vi sono conferme di persone con provata esperienza e new-entry, ma credo che si tratti soprattutto delle persone giuste al posto giusto. Un mix di esperienza e di competenze, fra persone confermate – che hanno dimostrato affidabilità e coraggio – e volti nuovi, dotati di quella validità provata in sede di professione esercitata. Prendo l’esempio dei due protocolli con la Asl: il primo consiste nella collaborazione fra il personale del Comune e quello dell’azienda sanitaria nell’accompagnamento dei cittadini positivi e quarantenati. Un protocollo unico in Italia: poi, se ci scappa anche qualche “litigata” con l’azienda sanitaria, è perché mettiamo in campo iniziative nuove, per cercare di risolvere le difficoltà con i cittadini. Il secondo protocollo è relativo allo screening di massa, o diffuso: lo facciamo per i bambini dai 3 ai 14 anni attraverso un accordo fra Comune, Croce Rossa, Provveditorato e Asl. Un protocollo che coinvolge 8500 bambini fra scuola dell’infanzia, primaria e media inferiore, previo assenso dei genitori. Per tutti gli altri cittadini, è previsto uno screening diffuso verso gli adulti attraverso una collaborazione fra Comune di Arezzo, Ordine dei Medici e Asl e lo faremo in tre step: il primo su un campione significativo ma limitato; il secondo su un campione sempre significativo ma più grande e il terzo su un campione diffuso con la collaborazione della protezione civile per l’individuazione di un’area adatta a ricevere un flusso costante di centinaia di migliaia di persone”.

Come tutti i ruoli che si ricoprono, hanno i loro onori e i rispettivi oneri, ma cosa significa per lei e per il suo percorso politico essere diventata vicesindaco di Arezzo?

“Dico che si tratta di un incarico pieno di impegni e di responsabilità, ma che comunque è in primis un grande onore. Debbo quindi rivolgere il mio sentito ringraziamento al sindaco Ghinelli, del quale mi hanno ribattezzato la “pretoriana”, figura importante anche se in genere destinata a morire. Spero ovviamente che non sia il mio caso”.     

Redazione
© Riproduzione riservata
16/11/2020 10:14:24


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