Mondo Politica: intervista a Gabriele Veneri consigliere di Fratelli d'Italia in Regione Toscana

Alle regionali di settembre in Toscana, il suo è stato un autentico successo: 5323 preferenze ed elezione al primo tentativo in quota Fratelli d’Italia, il partito che deve essere considerato vincitore morale della consultazione per l’incremento di consensi fatto registrare. Gabriele Veneri, 49 anni di Arezzo, è amministratore dell’azienda di gioielli e bijoux in oro di cui è socio e ha lasciato in settembre l’incarico di portavoce regionale e provinciale degli orafi di Cna per incompatibilità con il nuovo incarico di consigliere regionale, ma in città è conosciuto anche per essere stato uno dei grandi protagonisti della Giostra del Saracino. Per 18 anni è stato infatti cavaliere in piazza Grande e per il quartiere di Porta del Foro ha vinto ben 8 lance d’oro. Adesso, la nuova e importante esperienza in ambito politico-amministrativo.

Veneri, la provincia di Arezzo ha perso l’assessore che aveva nella giunta regionale della Toscana, ma ha aggiunto un consigliere all’opposizione. Su quali ambiti imposterà la sua azione?

“Intanto, ho subito stabilito un ottimo rapporto con l’altro consigliere di opposizione della provincia di Arezzo, il leghista Marco Casucci. Ci siamo insediati a Firenze da poche settimane, abbiamo tenuto quattro consigli e cerchiamo di portare avanti più progetti. In questo momento, purtroppo, molte attività sono focalizzate sul tema della sanità (e parlo di Covid-19), però credo che sia importante non dimenticarsi di tutto quello che ci sta intorno e soprattutto cercare di stimolare le cose che ci sono nella vita reale. Certo, sarebbe bello avere un assessore alla felicità, perchè adesso tutto è molto oppresso e difficile, ma vi sono persone che vivono una vita, vi sono bambini, vi sono famiglie e vi è il mondo del lavoro, per cui non dobbiamo dimenticarci di nessuno. Sarà un lavoro lungo e difficile e adesso occorre pensare a come far ripartire ciò che è fermo”.

Con la Toscana “zona arancione” a quali rischi si può andare incontro?

“Dico subito che la salute è la prima cosa da preservare e da tenere sotto controllo. Notiamo  che tutto ciò che ha creato problemi conseguenti intorno al Covid-19 è frutto di un’analisi errata: tutti i suggerimenti di Fratelli d’Italia non sono stati presi molto in considerazione. In maniera distratta, la direzione imboccata dal governo è stata quella di seguire un unico senso. C’è tanto da fare e ci sono tante opportunità per migliorare la situazione: non credo nella chiusura a priori di tutte le attività: dobbiamo continuare a vivere e stare attenti, per cui impieghiamo il tempo nel sensibilizzare la gente a usare gli strumenti di protezione: soltanto in questo modo è possibile vivere una vita nomale. La nostra vita deve andare avanti, altrimenti si la situazione si complica”.

Cosa significa l’apertura di una circolo di Fratelli d’Italia a Sansepolcro, con tanto di sede?

“Deve essere fatto grande complimento a chi ha avuto l’idea e a chi con serietà e impegno ha aperto una sede. Qualche mese fa si parlava di questa apertura e con altri colleghi del partito abbiamo rivolto la precisa domanda: sapete che aprire una sede comporta un grande impegno, in termini sia economici che di tempo da dedicarvi? Bene, dagli organizzatori di Sansepolcro ci è stato risposto, con grande altruismo: “Per noi non è impegno, ma un piacere”. E se le cose si fanno con piacere, è il modo migliore per portarle avanti e per diffondere quello che è l’obiettivo di una sede di partito: accogliere e soprattutto aprire il partito a nuove persone e a nuove menti. Speriamo anche ai giovani”.

Ad Arezzo, la rielezione del sindaco Alessandro Ghinelli è stata il miglior segnale della continuità?

“Sono molto contento: l’emozione più grande è stata la conferma di un’amministrazione di centrodestra che ha lavorato bene e che ha tanti progetti in corso. Spero poi che su determinati temi vi sia la condivisione anche con le vallate: penso al turismo e a Piero della Francesca, nel caso specifico di Sansepolcro. Il mio obiettivo è quello di vedere una provincia di Arezzo sempre più forte e credo che con il centrodestra al governo ce la possiamo fare”.

Per quale motivo, a suo giudizio, Fratelli d’Italia sta crescendo e non solo nell’Aretino?

“Il partito cresce perchè si apre. Io non avevo mai fatto politica, ma sono sempre stato attento ai problemi del sociale e dell’economia. Il partito ha chiesto a un imprenditore di partecipare a questa tornata elettorale e alla fine ha avuto ragione: io sono un esempio, ma vorrei che di esempi ve ne fossero tanti altri”.

Quanto conta, nelle fortune del partito, il carisma esercitato dalla leader Giorgia Meloni?

“Giorgia è una figura trainante, perché riesce a essere trasversale e a farsi comprendere anche da chi non è un addetto ai lavori. La politica si può fare in tanti e si possono raccontare tante cose, ma Giorgia Meloni esprime le esigenze delle persone, partendo dal basso. Purtroppo, ci sono numerose persone in difficoltà e lei vorrebbe fare tanto”.