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Economia in primo piano: intervista a Paolo Baschetti
"Con un nuovo lockdown sono preoccupato per il mantenimento dei posti di lavoro"
È titolare dell’omonima azienda di autoservizi, anche se non è il solo, perché assieme a Paolo Baschetti vi sono il cugino, Michele Baschetti e ora anche i rispettivi figli, Giacomo e Leonardo. Sono la terza e la quarta generazione di una famiglia originaria della Romagna, che ha iniziato l’attività nel 1923, quindi è fra le più longeve in assoluto della vallata (il secolo si avvicina) e che oltre alle corse in linea effettua anche servizi di trasporto turistico. Con Paolo Baschetti è inevitabile parlare anche degli effetti del lockdown, trattandosi di uno dei settori che più degli altri ha pagato le conseguenze della pandemia.
Baschetti, com’è stato per la vostra azienda il post-lockdown?
“Il post lockdown per noi ha segnato una modestissima ripresa dei servizi di trasporto pubblico che durante il periodo dell’emergenza erano stati quasi azzerati e questo nel periodo estivo. Fermo restando, comunque, che abbiamo dovuto ricorrere alla cassa integrazione per buona parte dei nostri dipendenti, peraltro ancora non onorata dall’Inps; questo è dovuto anche al fatto che i servizi turistici sono stati completamente azzerati”.
Quali sono stati i problemi nell’applicazione delle disposizioni anti Covid-19, al di là della riduzione dei posti nei bus? E vi sono stati casi di positività che vi hanno riguardato?
“Nell’immediato post lockdown, come del resto durante il periodo, non vi sono stati problemi nell’applicazione delle disposizioni governative, in quanto l’utilizzo del mezzo pubblico era assai limitato, direi quasi nullo a livello locale. Sicuramente c’è stato un aggravio dei costi per rispettare le norme di sanificazione imposte, vuoi all’interno dei bus con specifici prodotti antivirali, vuoi mediante l’acquisto e l’utilizzo di costosi macchinari come gli ozonizzatori, i quali sono degli apparecchi che, tramite scariche elettriche, convertono l’ossigeno in ozono, permettendo così di sanificare l’intero ambiente e distruggendo il 99% dei virus annidati anche nei filtri dei climatizzatori. Senza parlare dei cartelli di divieto di seduta agli utenti, dei dispositivi da consegnare al personale dipendente (mascherine, gel, guanti ecc.). Vi sono stati anche casi di positività a bordo, prontamente segnalati anche dall’autorità sanitaria, che però proprio per le rigide disposizioni adottate a bordo dei nostri mezzi non ci sono state contaminazioni”.
Avete limitato le corse estive per l’Adriatico ai mesi di luglio e agosto e ai fine settimana: una scelta rivelatasi giusta?
“Direi che la scelta di ridurre il servizio estivo per la riviera Adriatica al solo fine settimana è risultata giusta. Do alcuni numeri: abbiamo trasportato in 30 giornate di servizio la media di 50 passeggeri al giorno e devo aggiungere che tutti si sono comportati adeguandosi alle normative, sia sull’uso dei dispositivi che sull’occupazione dei posti, rispettando la verticalizzazione”.
Qual è la situazione attuale relativa al trasporto locale?
“La situazione attuale è molto fluida: abbiamo ripreso il servizio scolastico con l’aggiunta di autobus di supporto alle corse esistenti proprio per rispettare la percentuale di riempimento ammessa dai decreti”. C’è da dire che questi servizi aggiuntivi, ordinati dalla Regione, sono soggetti a verifiche sul reale utilizzo da parte dell’utenza e pertanto si potrebbe correre il rischio di vederseli cancellare, con tutte le conseguenze del caso”.
Anche scongiurando l’ipotesi di un nuovo lockdown, quali sono le preoccupazioni principali nel breve termine?
“Le preoccupazioni più grandi nel breve termine sono date soprattutto dal mantenimento dei posti di lavoro: senza la ripresa del trasporto turistico, di fatto azzerato, si corre il rischio di dover dimezzare la potenzialità della nostra azienda; oggi si impegnano solo 14 dipendenti su 22. Conseguentemente, a pioggia tutta la filiera ne risentirà fortemente: meno consumi di carburanti, di pneumatici meno costi di assicurazione meno acquisti di ricambi e via discorrendo”.
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