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Sport a tutto tondo: intervista a Luigi Mameli della Dukes Basket Sansepolcro

Tecnico della formazione maggiore, che disputa il campionato toscano di Serie D

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È quasi diventato una sorta di istituzione. Per il quinto anno consecutivo, Luigi Mameli è al servizio della Dukes Basket Sansepolcro, la società che sta brillantemente portando avanti nella città biturgense una tradizione della pallacanestro avviata oltre 60 anni fa. Mameli è tecnico della formazione maggiore, che quest’anno è stata ammessa a disputare il campionato toscano di Serie D dopo aver occupato la testa di quello di Promozione al momento della sospensione per le note vicende della pandemia, ma occupa anche l’importante ruolo di responsabile del settore giovanile. Stagione nuova e obiettivi nuovi, quindi.

Coach Mameli, quanto condizionano il lavoro di un allenatore le attuali disposizioni anti Covid-19?

“Stiamo ovviamente tutti molto attenti nel rispettarle, ma non è una cosa semplice, anche se i ragazzi della prima squadra e del settore giovanile sono scrupolosi. Ci sarebbe piaciuto che tutto fosse ricominciato in regime di piena normalità e lavoriamo sempre drizzando le orecchie, perché da un momento all’altro si potrebbe decidere per la sospensione dell’attività. È comunque positivo il fatto che gli allenamenti siano ricominciati e che presto si possa parlare anche di campionato”.

Già, al momento della sospensione in marzo la Dukes era in testa alla classifica del campionato di Promozione e alla fine è arrivata la Serie D, nel senso che la vostra richiesta di partecipazione è stata accettata. Quest’anno sarà dunque più dura?

“Senza dubbio, prendiamo parte a un torneo più competitivo, nel quale sarà fondamentale imparare la categoria, ovvero apprendere i suoi segreti, ma questo sarà possibile solo con volontà e determinazione. Per come conosco la mia squadra, pensiamo di poter ben figurare e di toglierci anche qualche soddisfazione; gli elementi giusti per la D non ci mancano”.

Invece di due gironi da 16 squadre, sono stati elaborati quattro mini-gironi da 8 formazioni. Meglio o peggio?

“Alla fine – se uno ci pensa bene – mi pare che la sostanza non cambi molto. Sono stati varati due gironi per zona, poi al termine della fase all’italiana c’è una poule ancora a 8 squadre (le prime quattro dei due gironi per la promozione, le ultime quattro di entrambi per la retrocessione), con la differenza che ci si porta appresso i risultati della prima fase contro le avversarie già affrontate in essa. Il difficile sarà quindi rientrare fra le prime quattro per mettere se non altro al sicuro il discorso salvezza”.

Lei è anche responsabile del settore giovanile. Cosa comporta la titolarità di un ruolo del genere?

“La prendo come un’esperienza importante e soprattutto gratificante, tanto più che c’è sintonia totale con i nostri istruttori. Sul piano squisitamente tecnico, è chiaro che il nostro obiettivo sia quello di preparare più giovani possibile per vederli giocare in prima squadra, ma non curiamo soltanto questo aspetto. La parte fisica e quella psicologica non sono di certo secondarie; anzi, debbono seguire di pari passo la componente tecnica: solo così puoi mettere a frutto il tuo lavoro. E ammirare il giovane che cresce giorno dopo giorno è la soddisfazione più bella per ogni allenatore. La società è inoltre migliorata anche dal punto di vista organizzativo e ci inorgoglisce il fatto che i giovani della vallata intenzionati a fare pallacanestro vogliano tutti iscriversi alla Dukes”.

I genitori: la loro posizione è spesso la più delicata, perché possono diventare una grande risorsa come creare qualche problema. In che modo la società gestisce questo particolare rapporto?

“Molto bene. Noi possiamo contare su un aiuto dei genitori che è sempre importante; alcuni di essi sono dirigenti e accompagnatori, altri ci danno una mano nell’organizzazione delle trasferte e questo è davvero lodevole. Ma soprattutto non interferiscono minimamente sulle questioni tecniche, perché hanno saggiamente capito che non sono di loro competenza. Semmai – questo sì – se per qualche ragazzo vi fossero problemi a scuola e dunque ha delle necessità particolari, siamo sempre disponibili a trattare assieme ai genitori la singola situazione”.           

Redazione
© Riproduzione riservata
14/10/2020 08:42:18


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